The Lost King: l’appassionante storia vera dietro al film di Stephen Frears

Il film, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022, cavalca il mito, riportando anche fatti totalmente reali.

The Lost King è il recente lungometraggio diretto da Stephen Frears (che è tornato sul grande schermo dopo Vittoria e Abdul, arrivato nelle sale nel 2017) con la sceneggiatura di Steve Coogan (Il giro del mondo in 80 giorni, Cattivissimo me 3) e Jeff Pope (Philomena, Stanlio & Ollio). Parliamo di un progetto decisamente molto importante che, tra l’altro, è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2022, concorrendo nella sezione Grand Pubblic.

The lost king, cinematographe.it

The Lost King, prodotto da Pathé, Baby Cow Productions, BBC Films, Ingenious Media, con la distribuzione affidata nello specifico a Lucky Red. Il titolo, nello specifico, perlomeno nel nostro paese, è arrivato direttamente sul canale Sky Cinema Due, in particolare il 6 dicembre 2023. Visto che stiamo parlando di una storia parzialmente vera, che racconta il ritrovamento dei resti di Riccardo III da parte di Philippa Langley (Sally Hawkins), andiamo a scoprire quali sono gli elementi reali e quali quelli inventati.

The Lost King: a caccia di storie

The Lost King; cinematographe.it

Ebbene, in un’intervista per Radio Times, proprio lo sceneggiatore Steve Coogan ha spiegato nel dettaglio come è nato il copione di The Lost King, raccontando nel dettaglio che ha coinvolto, chiaramente, proprio i principali protagonisti di questa storia.

“Ho visto il documentario The King in the Carpark e sono rimasto affascinato”, ha detto. “E anche se si tratta della ricerca di Richard, sono rimasto affascinato da Philippa: sembrava turbata, per così dire, nel documentario e questo ha suscitato il mio interesse. Simon Farnaby è un grande sostenitore di Philippa, quindi gli ho parlato. E lui ha detto: ‘Perché non la incontri?’ Così mi sono messa in contatto con la gente di Philippa, siamo andati a pranzo e le ho chiesto la sua storia. Voglio dire, della straordinaria scoperta di cui ero a conoscenza, ma volevo sapere il tipo di storia dietro i titoli dei giornali. E ricordo che la Leciester University fece questo grande annuncio e in quel momento pensai: ‘Aspetta, che ne dici della donna in “Il documentario? Dov’è? Quindi volevo conoscere la sua storia e poi quando Philippa mi ha raccontato della sua esperienza, di questo progetto solista che ha intrapreso da sola molti anni fa per andare alla ricerca di Riccardo III e alla fine vederselo strappare – secondo me – , questo mi ha fatto pensare ‘Ora c’è una storia lì.’ Allora eravamo appena partiti per le gare e ho dovuto convincere Philippa che avrebbe lasciato che io, Jeff e Pathé scrivessimo la sceneggiatura.”

Tra l’altro, a causa del coronavirus, proprio Sally Hawkins, l’interprete principale, non ha potuto incontrare la reale Philippa Langley, di conseguenza, come raccontato dalla stessa, la diva si è dovuta basare su altro materiale.

“Hanno dato a Sally tutti i video in cui potevano trovarmi”, ha spiegato Langley. “E così ha approfondito tutti questi. E penso che ce ne fosse uno in particolare, in cui parlavo di mio padre che purtroppo è morto, e le è piaciuto molto questo video in particolare, perché penso che riguardasse più la mia situazione personale. Quindi si è davvero perfezionata in questo, poi ha letto i miei libri e ha fatto tutto questo. E penso che sia stato così che ha iniziato ad appassionarsi a questo. E poi, ovviamente, ha iniziato a lavorare con Steve.”

Alcune libertà rispetto alla realtà

The lost king, cinematographe.it

Ebbene, come abbiamo sottolineato fino a questo momento, in linea di massima The Lost King è piuttosto fedele con la realtà degli avvenimenti (anche visto il coinvolgimento di Philippa Langley) man non crediate che non ci siano effettivamente delle differenze con i fatti. Il primo punto cruciale, che diverge tra le due storie, è che ovviamente Philippa non ha mai avuto allucinazioni visive che gli mostrassero Riccardo III, mentre altre divergenze riguardano i tempi della storia, che sono stati volutamente accorciati per inserire il tutto in un film (in realtà ci sono voluti ben 7 anni per arrivare alla scoperta del corpo). Detto questo, c’è un altro elemento lontano dalla realtà che però ha causato non poche controversie: nella pellicola vediamo che la protagonista ha avuto diverse difficoltà ad interfacciarsi con L’Università di Leicester, che in qualche modo l’ha ostacolata prendendosi il merito della scoperta quando in realtà, in un comunicato, tale istituzione scolastica ha voluto sottolineare che in verità ha sempre dato supporto alla Langley, dandole il merito giusto.

Leggi anche Roma FF17 – The Lost King: recensione del film di Stephen Frears