Sully: 5 buoni motivi per vedere il film di Clint Eastwood con Tom Hanks

Sully, nuovo dramma biografico diretto da Clint Eastwood con protagonista Tom Hanks, è approdato nelle sale cinematografiche italiane solo il 1° Dicembre, e già sta riscuotendo consensi positivi dall’opinione pubblica.

Sully (qui la nostra recensione e il trailer) ruota attorno ad un evento, non lontano dal punto di vista temporale, che ha agito positivamente su un’America ancora profondamente ferita, e in lutto, per l’attacco alle Torri Gemelle del 2001. Il Capitano Chesley Sullenberger, soprannominato Sully, salva 155 persone, dopo un ammaraggio d’emergenza sul fiume Hudson, causato dall’impatto con uno stormo di oche canadesi.

Dopo aver diretto American Sniper, Clint Eastwood si prepara, più in forma che mai, alla corsa agli Oscar 2017. Noi di Cinematographe non possiamo far altro che darvi 5 buoni motivi per correre subito al cinema e vedere la nuova avventura in cui Tom Hanks interpreta il capitano Sullenberger.

Il Miracolo sull’Hudson Prima e Dopo

Sully

Sentendo parlare di un film sul Miracolo dell’Hudson, si potrebbe pensare ad una pellicola incentrata prevalentemente su ciò che hanno passato i passeggeri mentre rischiavano di schiantarsi al suolo. Al contrario, Eastwood decide di basarsi soprattutto su ciò che è avvenuto dopo l’ammaraggio, andando ad analizzare le conseguenze, sia pratiche che psicologiche.

La notizia dell’aereo che sfiorò la tragedia fu diffusa immediatamente in tutto il mondo, per questo il Capitano Sullenberger divenne un eroe a livello mondiale. Nessuno, però, al di qua dell’oceano, si è mai documentato sul processo giudiziario a cui è stato sottoposto Sully, venendo etichettato inizialmente come bugiardo dal sistema.

Tom Hanks è sempre una garanzia

Sully

Chi ammira Tom Hanks, non può non assistere alla sua strepitosa performance nei panni di Chesley Sullenburgher. Hanks, ormai specializzato in ruoli biografici, basti pensare per esempio a Walt Disney o Captain Philipps, riesce ad immedesimarsi perfettamente in Sullenberger, facendo a volte dimenticare che sotto i baffi e i capelli bianchi tinti si nasconde il divo Hollywoodiano che amiamo. Il pilota, che comunica ai passeggeri di prepararsi all’impatto, non sembra Tom Hanks, ma il vero e proprio Sully.

La sua recitazione sobria, trattenuta, e mai scomposta contribuisce a creare la condizione di tormento che perseguita il protagonista, in seguito alla tragedia sfiorata. Hanks torna ad interpretare un personaggio che possiede una caratteristica personale immancabile nei ruoli dell’attore: l’umanità. Da presunto bugiardo, Sully diventa, inequivocabilmente, un eroe americano moderno.

Il minimalismo di Clint Eastwood

Sully

Se Hanks è riuscito a rendere naturale e vera una recitazione di sottrazione, è merito anche del gran regista alle sue spalle, Clint Eastwood, che ha reso semplice e reale la pellicola, confrontandosi su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, sul sottile confine tra essere un eroe o un colpevole. Nel suo minimalismo, Eastwood rende grandiosa una pellicola basata su un evento già di per sé glorioso, senza voler, obbligatoriamente, arrivare ad una morale finale.

L’incidente aereo con prospettive diverse

Sully

La spettacolarità di Sully consiste anche nel mostrare la scena dell’incidente aereo sotto vari punti di vista. Così facendo, il regista ci permette di studiare la vicenda a 360° da ogni angolazione possibile, cercando, meticolosamente, di renderci partecipi in ogni momento. La prima volta diventiamo passeggeri, insieme a tutte le altre persone salite sull’aereo, la seconda volta diventiamo piloti, insieme a Hanks e Eckhart.

La ferita ancora aperta dell’America e il suo senso di fratellanza

Sully

May we never forget. Otto anni dopo il terribile 11 Settembre, i Newyorkesi temono di nuovo per le proprie vite, nel momento in cui vedono un aereo, a bassa quota, solcare il cielo della Grande Mela. La pellicola evidenzia quanto ancora sia aperta la ferita causata dall’attacco alle Torri Gemelle, ma anche il desiderio di tornare ad avere fiducia nel prossimo.

Sully poteva rendere New York nuovamente tragica, uccidendo 155 persone, se solo avesse seguito gli ordini di tornare all’aeroporto La Guardia. Fortunatamente, anche se rischiando enormemente, Sully fece “atterrare” l’aereo sull’Hudson, portando uno spiraglio di luce in un’America ancora spiritualmente distrutta.