5 curiosità sulla storia del cinema e sulla prima proiezione. Cosa accadde il 28 dicembre 1895?

In occasione dell'anniversario della prima proiezione cinematografica, il 28 dicembre 1895, scopriamo alcune curiosità che ruotano attorno al cinematografo e a quella magica serata.

Il 28 dicembre 1895, presso il Grand Café, sul Boulevard des Capucines, a Parigi, ebbe luogo la prima proiezione cinematografica a pagamento, organizzata dai fratelli Auguste e Louis Lumière.
I Lumière, in quell’occasione, fecero conoscere al mondo il loro dispositivo, il cinematografo, in grado di impressionare una pellicola 35mm forata, alla velocità di 16 fotogrammi al secondo. Inoltre con qualche piccola modifica, la macchina dei due fratelli era in grado anche di proiettare ciò che aveva ripreso. Fu la nascita del cinema. Un cinema ancora fatto di brevi quadri fissi che raccontavano scene di vita quotidiana.
Vediamo alcune curiosità inerenti a questo evento che ha segnato la cultura del secolo successivo.

Prima proiezione Cinematographe.it

1. Gli antenati del cinematografo

In realtà, per buona metà della seconda parte dell’Ottocento, vi era stata una fervida ricerca in campo ottico, mirata a trovare un metodo per riprodurre immagini della realtà, alternativo a quello delle tradizionali arti figurative.
Per esempio, fu in questo periodo che si diffuse la lanterna di Duboscq, una variante della lanterna magica, in grado di accogliere forti sorgenti luminose elettriche come la lampada ad arco o la lampada Drummond, per creare il fascio di luce necessario alle proiezioni delle sequenze di diapositive. Queste ultime restituivano già una vaga idea di movimento, tramite tutta una serie di effetti ottici.
Nel 1823 Niépce scatto la prima fotografia, che ritraeva una finestra. Più avanti Daguerre perfezionò il dispositivo fotografico, con le sue lastre di rame che consentivano uno sviluppo più rapido. Fu però George Eastman, nel 1884, a spingere la fotografia verso l’evoluzione cinematografica, con l’invenzione della pellicola fotografica. Quest’ultima consentiva di scattare più foto senza cambiare le lastre.
Qualche anno prima, nel 1878, il fotografo Muybridge aveva svolto il suo esperimento con il cavallo in corsa. Aveva cioè fotografato la corsa di un cavallo con ventiquattro macchine fotografiche, piazzate parallelamente al tracciato percorso dall’animale e azionate dai suoi zoccoli. Muybridge aveva scomposto un movimento naturale in ventiquattro fotografie.

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Probabilmente ispirato dagli esperimenti di Muybridge, il fisiologo Jules Marey, nel 1882 aveva messo a punto la cronofotografia, cioè un metodo per registrare le varie fasi del movimento di un soggetto su un’unica lastra. Passato dalle lastre alla pellicola 70mm Kodak, nel 1889 Marey costruì una macchina fotografica a pellicola che gli permise di realizzare i primi film della storia, tutti di carattere strettamente scientifico.
Nel 1892 invece ci fu la prima proiezione pubblica di immagini in movimento: il teatro ottico di Reynaud. Si trattava di immagini dipinte a mano su lastre di vetro, che venivano sovrapposte su sfondi fissi intercambiabili, similmente a quanto accade con l’animazione tradizionale.Tali immagini venivano proiettate dietro lo schermo e non davanti.

2. Il Kinetoscopio di Edison è stato è il concorrente più famoso del cinematografo

L’antenato più celebre del cinematografo fu sicuramente il kinetoscopio di Edison. L’imprenditore e scienziato statunitense, ritornato in America da un soggiorno parigino, durante il quale aveva potuto visionare l’apparecchio di Marey e un prototipo del teatro ottico, riprese a lavorare al fonografo ottico, cioè una macchina da presa con pellicola perforata. Edison optò per l’utilizzo di una pellicola Kodak 35mm. Nasce il tradizionale formato del film – i Lumière, per non essere accusati di plagio, utilizzarono una pellicola con due fori rotondi, invece che gli otto rettangolari di quella di Edison. Con una macchina da presa denominata kinetografo Edison inizio a riprendere piccoli sketch di qualche minuto, a tema sportivo, erotico o avventuroso. Le proiezioni avvenivano per mezzo del kinetoscopio, un visore che, attraverso un singolo oculare, permetteva di vedere le immagini in movimento impresse sulla pellicola. La natura di fruizione individuale degli spettacoli di Edison e il fatto che il dispositivo dei Lumière fosse più maneggevole, in quanto non necessitava di una costante alimentazione di corrente elettrica, decretarono la sconfitta del kinetoscopio da parte del cinematografo.

3. L’uscita dalle fabbriche. La realtà dei lavoratori fu il primo spettacolo cinematografico

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Durante quella prima proiezione al Grand Café, il pubblico potè assistere alla pellicola L’uscita dalle officine Lumière. I due fratelli infatti ripresero, nel marzo precedente, i propri operai alla fine di uno dei turni di lavoro, nel momento in cui i lavoratori tornavano a casa. Il fatto che il cinema, così come lo intendiamo oggi, nacque con la messa in scena dei propri dipendenti, da parte dei padroni di una fabbrica, getta una luce sinistra sull’intero dispositivo cinematografico. I lavoratori venivano sfruttati sia come corpi produttivi, che come corpi fantasmatici, rivenduti al costo di un franco per biglietto. Cinema come dispositivo spettacolare intrinsecamente legato al capitale industriale.

4. La prima comica

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Fra i dieci film proiettati la sera del 28 dicembre 1895 c’era Le Jardinier, poi ribattezzato L’Arroseur arrosé, cioè L’innaffiatore innaffiato. Si tratta di un breve sketch che mostra un giardiniere intento ad annaffiare un’aiuola con un innaffiatoio a pompa. Il suo giovane assistente decide di fargli uno scherzo. Poggia il piede sulla pompa dell’innaffiatoio e quando il giardiniere avvicina lo strumento al volto per controllare, sposta il piede. Il giardiniere viene innaffiato. Questa scenetta era stata preparata, cioè era stata messa in scena. Siamo dunque davanti a una forma embrionale di quello che sarà il cinema comico, più precisamente quello fatto di gag in stile Chaplin e Keaton.

5. La macchina da presa dei Lumière funziona ancora

Nel 1995 la fotografa Sarah Moon ideò un progetto, Lumière et compagnie, con il quale omaggiare il centenario della nascita del cinema. Affidò a quarantuno registi di fama internazionale la macchina da presa dei Lumière per girare altrettanti cortometraggi. I film sarebbero dovuti essere tutti di genere documentario e non avrebbero dovuto superare i cinquantaquattro secondi. Si varia da opere come quella di Spike Lee, in cui il regista statunitense riprese in primo piano il volto di una bambina, alla veduta cittadina offerta da Wim Wenders, con tanto di cammeo di Bruno Ganz, in una palese citazione del proprio Il cielo sopra Berlino(1987). David Lynch e Peter Greenaway decisero di non rispettare i limiti imposti e crearono due corti surreali, nel loro stile grottesco.

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Leconte invece citò L’arrivo del treno a la Ciotat, la famosa ripresa dell’arrivo di un treno in stazione, che sembra dirigersi verso lo schermo e che, secondo una leggenda mai suffragata da prove, terrorizzò il pubblico quando venne proiettata dai Lumière nel 1896 – la pellicola non era presente fra quelle proiettate il 28 dicembre 1895.