Simon Pegg: 6 film imperdibili dell’icona geek, da Star Trek a Mission: Impossible

6 titoli imperdibili per riscoprire il talento dell'attore.

C’è un uomo nel panorama cinematografico britannico che, pur non vestendo panni da eroe classico, è riuscito a entrare nei franchise più blasonati del mondo. Non ha muscoli scolpiti né mascella volitiva, eppure è diventato una colonna portante della saga Mission: Impossible, ha dato nuova linfa vitale a Star Trek, e ha resuscitato gli zombie con una pinta di birra in mano. Stiamo parlando, ovviamente, di Simon Pegg. Più che un attore, Pegg è una scheggia impazzita della commedia moderna: uno sceneggiatore brillante, un performer imprevedibile, un nerd dichiarato che ha fatto della sua passione per il cinema un’arma di costruzione creativa di massa. Se il mainstream è spesso una macchina levigata e prevedibile, Pegg è il granello di sabbia che inceppa gli ingranaggi in modo geniale. I suoi personaggi non salvano il mondo con stile: lo fanno inciampando, sbagliando, ridendo e mettendosi in discussione. È proprio questo che lo rende irresistibile.
Nato da una generazione cresciuta a pane, Star Wars e sitcom britanniche, Simon Pegg ha portato la cultura geek al centro della scena, con l’ironia tagliente di chi sa scrivere battute intelligenti e, all’occorrenza, piazzare anche un pugno ben assestato. Insieme a Edgar Wright e Nick Frost ha forgiato una delle triadi più iconiche del cinema europeo contemporaneo, ma ha saputo reinventarsi, passando con nonchalance da pub infestati a plance stellari. Ecco sei titoli imperdibili per riscoprire un attore camaleontico, capace di sorprendere anche quando fa esattamente quello che ci si aspetta da lui.

1. L’alba dei morti dementi (2004), regia di Edgar Wright

Simon Pegg - Cinematographe.it

Non è solo una commedia horror. L’alba dei morti dementi è l’atto di fondazione di un nuovo genere: lo zom-rom-com, ovvero zombie-romance-comedy. Pegg scrive e interpreta Shaun, un uomo alla deriva tra la monotonia della sua vita e una relazione che sta andando a rotoli, proprio mentre Londra viene invasa da morti viventi. La genialità del film è tutta nel tono: comico ma non parodico, malinconico ma non patetico. Pegg riesce a costruire un personaggio a tutto tondo, profondamente umano, che nel corso del film evolve con sorprendente coerenza. L’incredibile equilibrio tra gag visive, satira sociale e pathos autentico lo rende uno dei film britannici più influenti del XXI secolo, con Pegg assolutamente al centro dell’impresa.

2. Hot Fuzz (2007), regia di Edgar Wright

Se con gli zombie aveva già detto la sua, con Hot Fuzz Pegg alza l’asticella e prende di mira i buddy cop movie americani, filtrandoli attraverso il provincialismo britannico più soffocante. Il suo Nicholas Angel è un poliziotto troppo efficiente per Londra, spedito in un villaggio che sembra uscito da un catalogo del turismo… salvo poi scoprire una serie di omicidi rituali. Simon Pegg si muove tra azione e ironia con una padronanza sorprendente, recitando con il corpo tanto quanto con la voce. La precisione del montaggio di Wright trova nel volto di Pegg un partner ideale: ogni espressione, ogni sopracciglio alzato è una battuta in sé. È un film esilarante, denso di citazioni eppure personalissimo, che dimostra quanto Pegg sappia interpretare ruoli da leading man con carisma e intelligenza.

3. La fine del mondo (2013), regia di Edgar Wright

Simon Pegg - Cinematographe.it

Gary King, il personaggio interpretato da Pegg in La fine del mondo, è probabilmente il più cupo e complesso della sua carriera. Dietro l’apparente allegria del quarantenne che vuole finire il pub crawl della giovinezza, si nasconde una figura tragica, segnata da dipendenza e alienazione. Pegg non ha mai avuto paura di mostrare le crepe nei suoi personaggi, ma qui le amplifica con una sincerità disarmante. Il film, che inizia come una commedia nostalgica e si trasforma in un racconto di fantascienza apocalittica, è un’analisi pungente sul conformismo e sulla difficoltà di crescere. Pegg tiene insieme l’ironia e il dramma con sorprendente equilibrio, confermando la sua capacità di andare ben oltre la semplice battuta.

4. Paul (2011), regia di Greg Mottola

In Paul, Simon Pegg firma anche la sceneggiatura insieme all’inseparabile Nick Frost. Il film è un tripudio di cultura nerd, ambientato tra deserti americani, convention sci-fi e laboratori governativi. L’alieno protagonista, doppiato da Seth Rogen, diventa l’occasione per un racconto esilarante e tenero, in cui Pegg interpreta Graeme, un disegnatore di fumetti ingenuo ma coraggioso. Il suo personaggio è il cuore emotivo del film: un uomo che, grazie a un incontro extraterrestre, impara ad avere fiducia in sé stesso. Mottola, regista di Superbad, dirige con ritmo brillante, ma è la scrittura di Pegg a fare la differenza: piena di autocitazioni, omaggi e battute intelligenti, ma sempre con uno sguardo umano.

5. Star Trek (2009), regia di J.J. Abrams

Simon Pegg - Cinematographe.it

Rilanciare un colosso come Star Trek non era impresa da poco, eppure Abrams riesce nell’intento anche grazie a un cast perfettamente calibrato. Pegg nei panni di Scotty è una scelta azzardata sulla carta, ma perfetta sullo schermo. Il suo ingegnere capo è energico, ironico e pieno di trovate geniali, ma conserva l’affetto per il personaggio originale di James Doohan. Pegg non si limita a portare comic relief: costruisce un personaggio fondamentale all’equilibrio del gruppo, con un’umanità contagiosa e un ritmo comico impeccabile. Ritornerà nel ruolo anche nei sequel, diventando uno dei pilastri della nuova Enterprise.

6. Mission: Impossible – Fallout (2018), regia di Christopher McQuarrie

Quando è entrato nel franchise con Mission: Impossible III, Simon Pegg era il tecnico simpatico, l’elemento “leggero” in un mondo dominato dal carisma fisico di Tom Cruise. Ma nel tempo Benji Dunn è cresciuto, fino a diventare un membro imprescindibile della squadra. In Fallout, il suo personaggio affronta situazioni estreme, si trova coinvolto in sparatorie e inseguimenti, ma mantiene intatto il suo cuore nerd e la battuta pronta. Pegg dimostra di poter sostenere la tensione di un action puro senza perdere la sua autenticità, e soprattutto senza diventare una caricatura. Il suo equilibrio tra ironia e dramma è uno degli elementi più riusciti di un film spettacolare sotto ogni punto di vista.

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