Roschdy Zem: 10 film fondamentali per conoscere l’attore francese
Riattraversiamo la brillante carriera di Roschdy Zem attraverso 10 grandi film che hanno segnato la sua carriera.
Nato e cresciuto a Gennevilliers, nei sobborghi parigini, Roschdy Zem porta con sé le radici familiari marocchine che spesso hanno alimentato i personaggi da lui interpretati, ma il suo talento è andato ben oltre ogni etichetta. Quello che colpisce in Zem è la naturalezza con cui passa dal poliziesco al dramma storico, dalla commedia brillante al cinema d’autore più intimo, sempre mantenendo una presenza scenica che cattura e trattiene lo sguardo dello spettatore. Non si limita a recitare: sembra ogni volta incarnare, con un rispetto quasi sacrale, la vita del personaggio che porta sullo schermo. La sua filmografia, lunghissima e varia, è fatta di collaborazioni con grandi autori francesi e internazionali, di ruoli che hanno lasciato un segno nel pubblico e di scelte che testimoniano una curiosità artistica costante. Zem ha saputo imporsi anche come regista, ma rimane prima di tutto un interprete magnetico, capace di dare spessore e verità a figure che rischierebbero di scivolare nella macchietta. Dai soldati dimenticati della Storia agli uomini spezzati dalla vita quotidiana, dalle figure paterne complesse ai criminali affascinanti, il suo talento sta proprio nel saper raccontare l’umanità in tutte le sue sfumature. Ecco quindi 10 film che, amati da pubblico e critica, permettono di ripercorrere i momenti più significativi della carriera di Roschdy Zem e di scoprire la ricchezza di un percorso artistico che non ha mai smesso di crescere.
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1. Go Fast (2008), di Olivier Van Hoofstadt

Go Fast è un film d’azione che porta Zem nei panni di Marek, un ex poliziotto infiltrato in una rete di narcotrafficanti. Il titolo fa riferimento alle imbarcazioni ultra veloci usate per trasportare droga attraverso il Mediterraneo, e la pellicola si muove tra adrenalina e tensione continua. Zem, con il suo carisma naturale, regge perfettamente il peso del film, portando al personaggio una solidità e un tormento interiore che lo distinguono dai protagonisti d’azione più stereotipati. Le scene di inseguimento e le atmosfere criminali si alternano a momenti più intimi, in cui emergono le fragilità di un uomo costretto a vivere in bilico tra due mondi. Distribuito anche in Italia, il film ebbe un buon successo di pubblico, confermando la capacità dell’attore di attrarre spettatori anche nel genere action. Go Fast resta una tappa significativa del suo percorso, testimonianza di una versatilità che non conosce confini.
2. 36 Quai des Orfèvres (2004), di Olivier Marchal
Con 36 Quai des Orfèvres, Zem si misura con un noir cupo e realistico, diretto dall’ex poliziotto Olivier Marchal. Nel film interpreta Hugo Silien, figura ambigua che si muove in un mondo segnato da corruzione, rivalità e tradimenti. La pellicola è intrisa di tensione e atmosfere torbide, richiamando i grandi polizieschi francesi degli anni ’70, e Zem offre una prova attoriale impeccabile, fatta di sguardi e silenzi che raccontano molto più delle parole. Hugo è un uomo intrappolato tra fedeltà e sopravvivenza, un personaggio che riflette bene l’abilità dell’attore nel rendere umane le zone d’ombra. L’opera ebbe grande successo in Francia e in Italia, diventando un punto di riferimento del genere. Zem si distingue non solo per la sua presenza fisica, che incute rispetto, ma anche per la profondità che dona al ruolo, dimostrando di essere un interprete ideale per storie in cui la linea tra bene e male è sottile e fragile.
3. London River (2009), di Rachid Bouchareb

London River affronta il trauma degli attentati di Londra del 2005 con una delicatezza straordinaria. Zem interpreta Ousmane, un padre musulmano alla ricerca del figlio scomparso, che si trova a incrociare la strada di una madre inglese, interpretata da Brenda Blethyn. L’incontro tra i due diventa il cuore pulsante del film: due mondi apparentemente inconciliabili che, attraverso il dolore, trovano una possibilità di comprensione reciproca. Zem costruisce un personaggio intenso e silenzioso, un uomo dignitoso che nonostante lo strazio non smette di aggrapparsi alla speranza. La sua interpretazione è misurata, fatta di piccoli gesti e sguardi profondi, che raccontano più di mille dialoghi. Presentato al Festival di Berlino, il film ricevette grandi consensi, rafforzando la dimensione internazionale dell’attore. In Italia arrivò nelle sale portando al pubblico una storia universale sulla perdita e sul bisogno di empatia. Un’opera che dimostra la capacità di Zem di incarnare personaggi complessi senza mai cadere nel patetico, trasformando il dolore in poesia cinematografica.
4. Point Blank – Senza via di scampo (2010), di Fred Cavayé
In Point Blank – Senza via di scampo, Zem interpreta Hugo Sartet, un criminale ricercato che si trova al centro di un thriller incalzante. Il film è una corsa contro il tempo, dove un uomo comune deve salvare la moglie rapita, e Hugo diventa l’alleato inatteso, figura chiave di un intreccio fatto di complotti e inseguimenti. Zem dimostra grande versatilità, portando al personaggio una dimensione umana che lo rende molto più di un semplice “cattivo”. Il suo Hugo è spigoloso, enigmatico, ma anche fragile e tormentato, elementi che lo distinguono dal classico villain del genere. La regia di Cavayé mantiene un ritmo serrato, e l’attore si muove con naturalezza in un contesto d’azione, dimostrando di poter reggere anche un cinema più fisico e spettacolare. In Italia il film ha trovato un pubblico affezionato, contribuendo a consolidare l’immagine di Zem come attore capace di attraversare i generi senza perdere mai intensità o credibilità.
5. La ragazza di Monaco (2008), di Anne Fontaine

In La ragazza di Monaco, Roschdy Zem interpreta Christophe Abadi, guardia del corpo incaricata di proteggere un celebre avvocato. Il film gioca tra commedia e dramma, esplorando le dinamiche di potere e seduzione attorno alla figura di una giovane meteorina interpretata da Louise Bourgoin. Zem porta al personaggio una presenza magnetica e un’aura di tensione trattenuta, bilanciando le tonalità ironiche della pellicola con una serietà che ne rafforza l’impianto drammatico. La sua interpretazione impedisce al ruolo di scivolare nello stereotipo del bodyguard muscolare, trasformandolo invece in un uomo complesso, capace di empatia e profondità. Presentato al Festival di Locarno, il film ha riscosso buone critiche, mostrando ancora una volta la capacità dell’attore di adattarsi a registri molto diversi. In Italia fu accolto come un’opera elegante, dal tono leggermente cinico, che ben si sposava con la sobrietà e l’intensità interpretativa di Zem.
6. Roubaix, una luce nell’ombra(2019), di Arnaud Desplechin
Con Roubaix, una luce nell’ombra, Zem raggiunge uno dei vertici assoluti della sua carriera. Qui interpreta Daoud, capo della polizia di una città segnata da miseria e degrado sociale. Lontano dagli stereotipi dell’eroe invincibile, il suo personaggio è un uomo stanco ma lucido, che affronta la realtà con un misto di rassegnazione e determinazione. Zem regala un’interpretazione magistrale, fatta di calma apparente e profondità emotiva, che trasmette la durezza e l’umanità di chi porta addosso il peso della comunità che serve. Il film si ispira a un caso reale, ma Desplechin lo trasforma in una riflessione più ampia sulla giustizia, la colpa e la fragilità umana. Grazie a questa performance, Zem ha vinto il César come miglior attore nel 2020, consacrandosi definitivamente come colonna del cinema francese. In Italia il film è stato apprezzato per la sua intensità, capace di trascendere i confini del poliziesco per farsi grande cinema sociale.
7. Indigènes (2006), di Rachid Bouchareb

Indigeni è un film cruciale per Roschdy Zem, che qui interpreta Messaoud, un soldato nordafricano arruolato nell’esercito francese durante la Seconda guerra mondiale. L’opera denuncia le discriminazioni subite dai combattenti coloniali, dimenticati dalla Storia ufficiale nonostante il loro sacrificio per liberare la Francia. Zem, insieme a Jamel Debbouze, Samy Naceri e Sami Bouajila, riesce a trasmettere con incredibile intensità la rabbia, l’orgoglio e la disillusione di un uomo diviso tra dovere e dignità calpestata. La sua interpretazione è carica di dolore trattenuto, ma anche di forza silenziosa, qualità che hanno reso indimenticabile il personaggio. Il film vinse a Cannes il premio collettivo per la miglior interpretazione maschile, un riconoscimento storico che mise finalmente in luce il talento di attori di origine magrebina spesso confinati in ruoli marginali. In Italia arrivò con il titolo Days of Glory – Uomini d’onore, confermando il suo impatto politico e sociale. Dopo l’uscita, persino il governo francese si mosse per rivalutare le pensioni dei veterani coloniali. Un’opera potente che ha segnato la memoria collettiva e la carriera di Zem, consacrandolo come interprete di grande spessore.
8. Uomini senza legge (2010), di Rachid Bouchareb
Uomini senza legge racconta la lotta per l’indipendenza algerina attraverso la storia di tre fratelli divisi dal conflitto. Roschdy Zem interpreta Messaoud, un personaggio già presente in Indigenes, ma qui sviluppato in un contesto storico diverso e ancora più complesso. L’opera ha suscitato dibattiti accesi in Francia, per il modo diretto con cui affronta la memoria coloniale e la guerra d’Algeria. Zem incarna con forza e vulnerabilità l’ambiguità di un uomo stretto tra lealtà familiari e impegno politico, restituendo al pubblico un ritratto che è insieme intimo e collettivo. Il film, candidato all’Oscar come miglior film straniero, ha trovato spazio anche in Italia, dove fu accolto come un esempio di cinema storico capace di parlare al presente. La performance di Zem è il cuore pulsante di un’opera che affronta la storia senza semplificazioni, con la complessità e la dignità che merita.
9. L’Innocente (2022), di Louis Garrel

In L’Innocente, Roschdy Zem interpreta Michel, ex detenuto che sposa la madre del protagonista, dando vita a una commedia dal tono leggero ma mai superficiale. La sua presenza introduce caos e nuove dinamiche, mescolando il poliziesco con il dramma familiare. Zem offre una performance che unisce carisma e ambiguità, arricchendo un film che ha avuto grande successo sia a Cannes che nelle sale francesi e italiane. Michel non è mai un personaggio unidimensionale: dietro il fascino e l’ironia si nasconde una vulnerabilità che l’attore sa far emergere con naturalezza. L’Innocente è un esempio di come Zem sappia adattarsi perfettamente anche a opere più leggere, senza perdere profondità né presenza scenica. In Italia è stato apprezzato come una delle commedie francesi più raffinate degli ultimi anni, confermando ancora una volta la versatilità di un interprete che non smette di sorprendere.
10. Mauvaise foi (2006), di Roschdy Zem
Con Mauvaise foi, Zem debutta dietro la macchina da presa interpretando anche il protagonista, Ismaël. La storia racconta l’amore tra un musulmano e una donna ebrea, interpretata da Cécile de France, e diventa terreno fertile per riflettere sulle tensioni religiose e culturali della Francia contemporanea. Zem sceglie il registro della commedia romantica, ma lo arricchisce di profondità e ironia, riuscendo a trattare temi delicati senza cadere né nel moralismo né nella banalità. Come attore, porta al personaggio la sua abituale intensità, ma è la regia a sorprendere per equilibrio e leggerezza. Presentato con successo, il film dimostrò il talento poliedrico dell’artista, capace di reinventarsi e di affrontare nuove sfide. In Italia fu distribuito con discreta accoglienza, come esempio di cinema intelligente che sa parlare d’amore e identità con semplicità e autenticità.