Pelé: la storia vera del calciatore brasiliano cresciuto nelle favelas

Chi è Pelé e perché gli è stato dedicato un film nel 2016? Ecco la storia del campione del mondo, dalla sua infanzia alla carriera sul campo da calcio.

I grandi uomini esistono: quelli che fanno grandi imprese e diventano leggende, sono reali. Quelli che dal nulla diventano simili a degli eroi non sono frutto di una fantasia, ma li troviamo anche nella vita reale e ricoprono i ruoli più disparati. Un grande uomo ed una leggenda è anche Pelé, un campione del calcio mondiale divenuto un esempio per tutti i calciatori emergenti del mondo. Come è solito fare negli ultimi anni, molto spesso le grandi personalità come Pelé vengono rappresentate sul grande schermo, per ricordare soprattutto l’uomo nascosto dietro la figura del calciatore.

Nel 2016 i fratelli Jeff e Michael Zimbalist sono stati i registi di Pelé (Pelé: birth of a legend) in cui viene raccontata la storia di Edson Arentes do Nascimento, divenuto celebre al mondo con il nome, appunto, di Pelé. Nel film si racconta l’infanzia difficile tra le favelas di San Paolo per poi passare al successo sul campo, fino alla vittoria ai mondiali del 1958. Ma chi era davvero Edson? Qual è la sua storia e come è riuscito a diventare Pelé?

Pelé: la storia della leggenda del calcio mondiale

pelé, cinematographe.it

Il piccolo Edson Arantes do Nascimento nasce a Três Corações (in Brasile) il 23 ottobre del 1940. Anche il padre, João Ramos do Nascimento, era un calciatore professionista, uno dei migliori colpitori di testa dell’epoca. Il piccolo Dico – così lo chiamavano i suoi parenti – puliva scarpe per racimolare qualcosa. Il primo incontro del bambino con il mondo del calcio avvenne proprio grazie al padre, che gli dava lezioni durante la sua giovinezza. Inizialmente, data la loro povertà, Edson non poteva allenarsi con una palla, ma si arrangiava con un calzino e con stracci e carta, arrotolati e tenuti insieme da un laccio. Il bambino iniziò a giocare in diverse squadre amatoriali e riuscì a distinguersi dagli altri, grazie al suo talento. Dal 1954 al 1956 giocò nel Bauru Athletic Club juniors, portando la squadra a conquistare tre trionfi consecutivi.

La sua storia però comincia proprio nel 1956, quando fu notato da Waldemar de Brito che lo portò al San Paolo del Brasile per un provino con il Santos, a soli 15 anni. Iniziò qui la sua carriera da calciatore, debuttando tra i professionisti mettendo a segno un gol il 7 settembre 1956. L’anno successivo debuttò anche in nazionale. Nel 1957 Pelé entrò in squadra come titolare e divenne capocannoniere del Campionato Paulista. La cosa impressionante era il fatto che il giovane Pelé avesse solo 17 anni quando il selezionatore Sylvio Pirilo lo convocò per la partita del Brasile contro l’Argentina. In quell’occasione il Brasile perse, ma Pelé fu autore del gol della sua nazionale e fu proprio grazie alla sua determinazione e al suo essere un fuoriclasse che il Brasile divenne una delle squadre più forti del mondo e Pelé si meritò il titolo di “O’ rei” (il re).

pelé, cinematographe.it

Nel 1958 Pelé partecipò al suo primo mondiale in Svezia, mostrando il proprio talento a tutto il mondo. Il giovanissimo calciatore contribuì alla vittoria della propria nazionale, conquistandosi la fiducia della stampa mondiale e segnando il record come il calciatore più giovane a disputare una finale di Coppa del Mondo, esattamente a 17 anni e 249 giorni. Quella vittoria fu solo l’inizio della grande carriera del giovane calciatore, che condusse per altre due volte il Brasile alla vittoria mondiale, nel 1962 e nel 1970, proprio contro l’Italia. Purtroppo, però, il 1962 fu un anno un po’ sfortunato per il calciatore, che nella seconda partita del mondiale contro la Cecoslovacchia si infortunò e dovette abbandonare il torneo.

Dopo questo suo debutto ai Mondiali, diverse squadre europee offrirono cifre da capogiro per acquistare il giovane giocatore, tra cui il Real Madrid, il Manchester United e la squadra italiana Juventus. Il campione però rimase sempre al Santos per poi passare, dopo 18 anni, al New York Cosmos. Pelé esordì con i Cosmos il 15 giugno 1975 contro i Dallas Tornado, in cui realizzò un gol e fu autore di un assist. Pelé portò il Cosmos alla vittoria del titolo North American Soccer League nel 1977. Quell’anno Pelé concluse la propria carriera giocando nell’amichevole tra Cosmos e Santos, disputando il primo tempo nella squadra americana ed il secondo tempo nella sua prima squadra. Durante l’intervallo della partita, i Cosmos ritirarono la maglia 10 (il numero dei campioni fuoriclasse) di Pelé. Alla fine della partita, invece, Pelé – con le due bandiere delle squadre tra le mani – fu preso in braccio dai suoi compagni e portato fuori campo come un vero campione.

pelé, cinematographe.it

Dopo il ritiro decise di non fare l’allenatore di calcio come i suoi colleghi, ma si dedicò alla scrittura di alcune autobiografie, alla partecipazione di vari documentari e alla composizione di alcuni brani musicali, come ad esempio tutta la colonna sonora del film Pelé del 1977. A lui è stato dedicato un videogioco e nel 1992 fu nominato ambasciatore delle Nazioni Unite per l’ecologia e l’ambiente. Ancora oggi Pelé viene considerato non solo un campione eccezionale, ma un uomo che dal nulla, dotato esclusivamente di determinazione e di un pallone fatto di stracci, è riuscito a raggiungere il cuore di tutti i tifosi mondiali. Insomma, più che una mera leggenda del calcio mondiale, è divenuto un esempio mondiale da seguire ancora oggi in ogni ambito sportivo.