Natalie Wood – dal successo di West Side Story alla morte misteriosa: il destino dell’attrice in un’inquietante profezia
Il caso della scomparsa di Natalie Wood fu riaperto a vent'anni di distanza, senza particolare successo.
Un incidente sul set suscitò in Natalie Wood la paura per l’acqua, che non se ne andò mai
Il 20 luglio del 1938 nasce Natalie Wood, al secolo Natal’ja Nikolaevna Zacharenko. Ad appena due anni frequenta i cinema, scortata dall’estroversa madre Mar’ja che alimenta le sue velleità sussurrandole “un giorno quelle cineprese saranno puntate su di te”.
Già da bambina ha un’intensa carriera sul set. Dopo il debutto ad appena 5 anni nel lungometraggio Happy Land, gira diverse altre pellicole con attori del calibro di Orson Welles in Conta solo l’avvenire, Rex Harrison e Gene Tierney ne Il fantasma e la signora Muir. A darle notorietà internazionale è il classico natalizio Il miracolo della 34ª strada: Natalie Wood interpreta la bambina che non crede in Babbo Natale. Sul set del lungometraggio The Green Promise, durante la scena in cui attraversa un ponte rotto cade durante le riprese di una scena di tempesta, rischiando di annegare. L’incidente le lascia un osso sporgente nel polso sinistro, oltre a una paura per l’acqua mai allontanata.
Quindi, Natalie Wood continua sul grande schermo, al fianco di artisti dello spessore di James Stewart ne La fortuna si diverte di Walter Lang, Bette Davis ne La diva di Stuart Heisler, Paul Newman ne Il calice d’argento di Victor Saville, Rock Hudson e Anne Baxter ne Casa di gioco di Jerry Hopper.
Spronata dalla madre, accecata dal successo, prosegue il cammino davanti ai riflettori nell’età adulta. A consacrarla Gioventù bruciata, con James Dean, per la regia di Nicholas Ray, opera per cui ottiene la prima nomination all’Oscar. L’anno seguente appare accanto a John Wayne nel western Sentieri selvaggi, un classico firmato John Ford. Quand’è il 1958 Natalie Wood affianca Tony Curtis e Frank Sinatra in Cenere sotto il sole di Delmer Daves; nel mentre, recita in Vertigine di Irving Rapper.
La svolta definitiva accade nel 1961 con il musical West Side Story di Robert Wise e Jerome Robbins, vincitore di 10 Oscar, e il drammatico Splendore nell’erba, che le vale la seconda candidatura agli Academy Award, probabilmente la sua migliore performance. Giunta ai picchi della popolarità, in seguito al 1966 ha, tuttavia, qualche difficoltà nel trovare film e ruoli adeguati, tipo quello della moglie di Robert Culp in Bob & Carol & Ted & Alice di Paul Mazursky, abbastanza audace per l’epoca, dove per la prima volta si tratta l’argomento dello scambio di coppie.
Negli Anni ‘70 Natalie Wood dirada la presenza davanti alla macchina da presa, finché non rilancia le proprie quotazioni grazie a Un affare di cuore di Gilbert Cates e la serie Da qui all’eternità, per la quale viene insignita del Golden Globe, e Cuore e batticuore: qui fa guest star, insieme al marito Robert Wagner. Ancora con Wagner, impersona Maggie ne La gatta sul tetto che scotta di Robert Moore. Riscuote, poi, ampi apprezzamenti per Le memorie di Eva Ryker di Walter Grauman.
Muore all’età di 43 anni, inghiottita dalla stessa dark water che da sempre la ossessionava. Le modalità misteriose della prematura scomparsa portano alla riapertura del caso ben vent’anni più avanti: i sospetti della sorella Lana e la testimonianza di Dennis Davern, marinaio al timone dello yacht Spledour il 29 novembre 1981, la vedono vittima della morbosa gelosia del marito nei confronti di Christopher Walken, ingoiata nell’oblio della baia di Santa Catalina. Sulla vicenda il regista Peter Bogdanovich girerà una miniserie tv nel 2004, intitolata Il mistero di Natalie Wood, con Justin Waddell e Michael Weatherly.
Leggi anche Joan Didion: perché avete bisogno di vedere il documentario Netflix sull’iconica scrittrice