I 5 film preferiti di Matteo Garrone

5 film che hanno formato e influenzato la carriera del regista nostrano Matteo Garrone.

Matteo Garrone sta vivendo un periodo di grande successo lavorativo grazie al suo ultimo film Io Capitano (2022), presentato al Festival del Cinema di Venezia lo scorso settembre, dove ha anche vinto il Leone d’argento per la miglior regia. In attesa della serata degli Oscar, dove Io Capitano rappresenta l’Italia nella categoria di miglior film internazionale, vediamo quali sono i film che hanno maggiormente ispirato a creato la sensibilità di Garrone come regista.

1. Paisà (1946) tra i film preferiti di Matteo Garrone

Paisà - Cinematographe.it

Diretto da Roberto Rossellini, Paisà è tra i più noti film del neorealismo. “Amo Paisà. Ha una approccio che è molto realistico, ma allo stesso tempo porta lo spettatore in un’altra dimensione. Fellini ha iniziato con Rossellini, era suo assistente e ha contribuito alla scrittura di Paisà, e Fellini diceva sempre che Rossellini poteva creare una scena a partire da qualcosa che accadeva di fronte a lui, e con un tocco di magia, trasformare le cose reali in un’altra dimensione: la Dimensione dell’Arte. Quella trasfigurazione è esattamente quello che poi Fellini faceva nel suo stesso lavoro. Entrambi erano molto attenti ad osservare la realtà, fare documentazione di essa, e poi trasformarla nelle loro dimensioni visionarie.”

2. (1963)

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Diretto da Federico Fellini, Garrone spiega il suo amore per il film in questo modo. “Per Rossellini, Paisan è uno dei migliori esempi di quella trasformazione. Mentre per Fellini, per me sarebbe 8½ che parla di un regista alle prese con una crisi di creatività. Con Fellini e Rossellini, è sempre difficile scegliere un film preferito. Come cineasti italiani, siamo stati fortunati a crescere con questi grandi maestri. Sogniamo sempre di creare un ponte con la nostra tradizione e cercare di fare film che possano ricreare quella connessione”.

Parlando del suo rapporto con il cinema di Fellini, Garrone racconta un’interessante aneddoto: “Quando avevo 20 anni, ho fatto da comparsa per una mese nell’ultimo film di Fellini, La voce della Luna, con protagonista Roberto Benigni, e poi io ho diretto Benigni in Pinocchio. L’anno scorso ho guardato La voce della Luna per la prima volta in 30 anni, ma stavo solo guardando le comparse per cercare di vedermi, e alla fine, mi sono trovato. Roberto Benigni mi ha detto ‘Non siamo solo nello stesso film. Siamo attori nello stesso film di Fellini‘.”

3. L’atalante (1934) tra i film preferiti di Matteo Garrone

L'atalante - Cinematographe.it

Diretto da Jean Virgo, L’atalante è il secondo e ultimo film del regista francese. “Un regista che è molto importante per me è il regista francese Jean Virgo. Prima che morisse, lui diresse solo due film, Zéro de conduite e L’Atalante. Come regista, lui è anarchia. Il suo stile è completamente libero, ed è quello che io considero puro cinema. Virgo è realistico, ma allo stesso tempo è visionario, astratto e poetico. Per me, il suo lavoro è una guida di riferimento sulle possibilità dell’espressione nel cinema, e L’Atalante è un perfetto esempio di questo.”

4. Andrei Rublev (1969)

Andrei Rublev - Cinematographe.it

Diretto dal celebre Andrei Tarkovsky, Garrone spiega il suo amore per il film così: “Nei momenti in cui non mi sono sentito sicuro di me stesso, un film che mi è sempre stato d’aiuto è Andrei Rublev. È biografico ed è liberamente ispirato alla vita di Rublev, un grande pittore russo del 15 secolo. Il fulcro del film è il senso di cosa l’arte vuol dire per un’artista, perché nel film lui smette di dipingere e poi ricomincia. Quando ero in crisi, guardavo spesso Andrei Rublev e l’ho trovato veramente d’aiuto.

5. The Cameraman (1928) tra i film preferiti di Matteo Garrone

The Cameraman - Cinematographe.it

 Co-diretto da Edward Sedgwick assieme a Buster Keaton, Garrone spiega la sua vicinanza al celebre attore e regista americano. “Keaton è un altro incredibile cineasta che era così spontaneo e istintivo da inventare le cose sul set. Quella è una cosa che sento sia molto vicina al mio approccio, e mi immedesimo molto in esso. Devo essere sul set per potermi fare un’idea. Keaton era molto istintivo e molto poetico, ed è molto difficile scegliere un solo suo film, ma The Cameraman è il mio preferito.”

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Fonte: Aframe