Le rose di Versailles – Lady Oscar: le tematiche e la storia vera dietro al film d’animazione Netflix

Le rose di Versailles - Lady Oscar riporta gli abbonati Netflix nell'affascinante corte di Luigi XVI: ecco le tematiche e la storia vera dietro al film d'animazione!

Dallo scorso 30 aprile, è disponibile su Netflix Le rose di Versailles – Lady Oscar, film d’animazione diretto da Ai Yoshimura e tratto dal manga Lady Oscar di Riyoko Ikeda, pubblicato in Giappone dal 1972, del quale è il secondo adattamento animato dopo la serie omonima del 1979. Ambientata nella Francia del ‘700, la storia vede il generale devoto alla corona Jarjayes crescere la sua ultima figlia Oscar François impartendole un’educazione maschile e istruendola al combattimento. Oscar cresce al fianco del suo attendente André, nipote della sua governante, e da adolescente entra a far parte della guardia reale come protettrice della principessa austriaca Maria Antonietta, promessa sposa di Luigi Augusto. Durante la sua nuova vita alla reggia di Versailles, Maria Antonietta si innamora perdutamente del conte svedese Hans Axel von Fersen e si abbandona ai lussi più sfrenati, mentre la crescente povertà del regno sfocerà nella Rivoluzione francese, travolgendo il destino dei protagonisti.

Le tematiche di Le rose di Versailles – Lady Oscar

Riyoko Ikeda ha concepito Le rose di Versailles – Lady Oscar alla fine degli anni ’60 come una storia di rivoluzione e di rivolte populiste, periodo in cui si è avvicinata alla Nuova Sinistra giapponese diventando membro del Partito Comunista Giapponese. Il manga è stato sviluppato durante un periodo di transizione significativo per il genere shōjo manga, caratterizzato dall’emergere di storie con narrazioni complesse incentrate soprattutto su politica e sessualità. I manga shōjo prima e durante gli anni ’60 hanno generalmente raffigurato due tipi di storie d’amore: storie d’amore eterosessuali tra una ragazza passiva e un uomo simile al Principe Azzurro, o storie di Classe S, vale a dire intense ma fugaci amicizie romantiche tra ragazze. In Le rose di Versailles – Lady Oscar sono presenti entrambe.

Rosalie infatti ricorda le dinamiche della Classe S. La giovane si strugge per la più grande e matura Oscar, ma quest’ultima respinge le sue avances perché entrambi donne. I successivi interessi romantici di Oscar sono invece due figure “da Principe Azzurro: von Fersen, che la rifiuta perché la percepisce solo come un uomo, e il Conte di Girodelle, che Oscar rifiuta perché la tratta solo come una donna. La protagonista alla fine inizia una relazione con André, personaggio che l’autrice Riyoko Ikeda inizialmente non aveva concepito come vero e unico amore per Oscar. Lo è diventato sulla base del feedback dei lettori. La studiosa di manga Deborah Shamoon sottolinea che la relazione tra Oscar e André è “in senso biologico eterosessuale, ed è configurata all’interno della storia come homegender“. Oscar è una donna mascolina, mentre André è un uomo evirato. Quest’ultimo ha uno status sociale inferiore rispetto a Oscar, ed è André e non quest’ultima a provare “il dolore stereotipicamente femminile dell’amore non corrisposto“. Inoltre, la stretta somiglianza fisica tra i due personaggi riecheggia il genere boy’s love, cioè una storia d’amore tra uomini).

Secondo Nobuko Anan, studiosa di arti visive giapponesi e di genere, Le rose di Versailles – Lady Oscar incarna perfettamente la tensione tra consumismo e socialismo di quell’epoca, che l’autrice Riyoko Ikeda descrive come “la rivoluzione interiore delle donne giapponesi” Il movimento femminista del Giappone del dopoguerra era infatti diviso tra il consumismo, che sosteneva la ricerca individualistica del piacere personale, e il socialismo (incarnato dalla Nuova Sinistra), che rifiutava il consumismo e cercava una risposta collettivista alla condizione subordinata delle donne. In seguito all’incidente di Asama-Sansō del febbraio 1972, in cui quattordici membri dell’Armata Rossa Unita furono uccisi in una purga, una percentuale crescente di femministe giapponesi rifiutò il socialismo in favore del consumismo.

Tra i temi de Le rose di Versailles – Lady Oscar non può non mancare il femminismo e la lotta al patriarcato. L’autrice ha affermato di considerare Maria Antonietta una figura affascinante per il modo in cui simboleggiava l’insubordinazione al patriarcato, in particolare per la sua riluttanza ad accettare le imposizioni sociali di Versailles, per il suo matrimonio senza amore e per l’odio che suscitava sia a corte che nel popolo francese. Tuttavia, la capacità della regina di resistere alle forze patriarcali è limitata dal dovere di regalare al suo consorte un erede. Non a caso, l’abolizione dell’obbligo sociale di diventare madre era una delle principali richieste del movimento femminista giapponese dell’epoca.

La storia vera dietro Le rose di Versailles – Lady Oscar

L’autrice Riyoko Ikeda ha tratto gli elementi storici presenti in Le rose di Versailles – Lady Oscar dalla biografia del 1932 Marie Antoinette: The Portrait of an Average Woman di Stefan Zweig. La raffigurazione di Maria Antonietta è fedele a quella narrata nella biografia: il suo stretto rapporto con la madre Maria Teresa, il suo matrimonio senza amore con Luigi XVI, la sua rivalità con Madame du Barry, la sua amicizia con la Duchessa di Polignac, l’Affare della Collana di Diamanti e il suo amore per Axel von Fersen. In entrambe le opere la regina viene raccontata come una persona relativamente comune che ha avuto un “incontro fortuito con il destino, in contrasto sia con le rappresentazioni malvagie di Antonietta da parte dei sanculotti sia con le raffigurazioni sante di Antonietta da parte dei Borboni pre-rivoluzionari.

Le rose di Versailles – Lady Oscar è un mix tra storia e finzione. I personaggi Oscar, André e la famiglia Jarjayes sono creazioni originali dell’autrice Riyoko Ikeda, sebbene il padre della protagonista è vagamente ispirato alla figura storica realmente esistita François Augustin Regnier de Jarjayes. Anche il legame familiare tra Rosalie, Jeanne de Valois-Saint-Rémy e la Duchessa di Polignac è ​​un’invenzione dell’autrice, così come diversi personaggi secondari, come Alain de Soissons. La cronologia di alcuni eventi storici è leggermente alterata per motivi drammatici (ad esempio, von Fersen non è presente durante l’Affare della Collana di Diamanti nel manga). La rappresentazione di Riyoko Ikeda degli eventi della Rivoluzione francese è influenzata dalle sue inclinazioni politiche femministe che comuniste. La narrazione drammatizza la dottrina del realismo sociale sostenuta dal movimento comunista giapponese, affrontando questioni come la coscienza di classe, la disuguaglianza tra le classi economiche, lo status subordinato delle donne, i doveri dei cittadini, e il modo in cui i diritti dei cittadini nascono da una rivolta di massa e spontanea.

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