Le 5 morti più iconiche nella saga di James Bond

Le morti che più hanno segnato l'immaginario della saga di 007

La saga di James Bond, iniziata nel 1962 con Licenza di uccidere, ha attraversato decenni ed è una delle più longeve della storia del cinema, cambiando interpreti, stile e tono nel corso delle epoche. Ma se c’è una costante nella narrazione di 007, è l’impatto delle morti chiave che segnano la storia. Che siano tragiche, scioccanti o profondamente umane, alcune di queste uscite di scena sono rimaste impresse nella mente degli spettatori. In questo articolo ripercorriamo le 5 morti più iconiche della saga di James Bond, ripercorrendole in ordine cronologico.

1. . Elektra King – Il mondo non basta (1999)

Elektra King, interpretata dalla bellissima Sophie Marceau, è una delle villain più complesse e affascinanti dell’intera saga. Figlia di un magnate del petrolio e vittima di un rapimento, Elektra si trasforma in burattinaia e manipolatrice, ingannando tutti, incluso James Bond. La sua morte arriva come uno shock: dopo aver rifiutato di arrendersi, Elektra lo sfida con arroganza, dicendogli “Non hai il coraggio di farlo”, ma Bond la uccide con freddezza letale. “Ti sbagliavi”, risponde, rivelando un lato gelido e impassibile del personaggio.

2. Vesper Lynd – Casino royale (2006)

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La morte di Vesper Lynd, interpretata da Eva Green, è tra le più tragiche e significative della saga. Dopo aver apparentemente tradito James Bond per salvare l’uomo che amava, si lascia annegare in un ascensore sommerso, preferendo la morte al perdono. Questo evento non solo chiude la storia d’amore tra i due, ma segna una frattura profonda nel cuore di Bond, il quale da quel momento in poi diventa più cinico, meno incline alla fiducia, e decisamente più cupo. Vesper rimane la donna che lo ha segnato per sempre e quindi un personaggio di spicco della saga.

3. M – Skyfall (2012)

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Dopo anni al comando del MI6 (il servizio di intelligence britannico), il personaggio di M impersonato da Judi Dench trova la morte nella tenebrosa tenuta di Skyfall, durante l’attacco finale orchestrato dal folle Raoul Silva (Javier Bardem). Ferita mortalmente, muore tra le braccia di Bond, in una scena carica di dolore e gratitudine reciproca. La fine di un personaggio positivo e, certamente, importante per la saga.

4. Felix Leiter – No time to die (2021)

Il ritorno di Felix Leiter, interpretato questa volta da Jeffrey Wright, in No Time to Die è una cosa piacevole per i fan delle vecchie pellicole della saga, ma si trasforma in tragedia. Durante una missione, Felix viene gravemente ferito e, intrappolato in una nave che sta per affondare, pronuncia un ultimo saluto pieno di malinconia: “È stata una bella corsa, amico mio”. La morte di Felix è un colpo al cuore per Bond, ma anche per i fans, perché sancisce la perdita di uno degli ultimi legami umani sinceri del protagonista.

5. James Bond – No time to die (2021)

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La morte di James Bond in No Time to Die è il colpo di scena più audace e definitivo della saga. E, pertanto non poteva mancare tra le morti più iconiche dell’intero franchise. Con un ultimo saluto via radio, rivolto a Madeleine e alla piccola Mathilde, Bond affronta la fine con serenità. L’immagine di 007 che guarda il cielo e accoglie i missili è la chiusura tragica ed eroica del ciclo Daniel Craig, l’unico interprete a cui è stata concessa una vera, definitiva morte. Con No Time to Die, la saga ha osato infrangere un tabù narrativo, chiudendo il cerchio non con un brindisi o una nuova missione, ma con la morte di James Bond stesso. Un epilogo che ha lasciato il pubblico diviso, ma che ha reso giustizia a un personaggio ormai diventato più umano che mai.

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