Highlander: 30 anni del cult con Christopher Lambert e la musica dei Queen

Proprio il 7 marzo 1986 venne distribuito, nelle sale statunitensi prima e in tutto il mondo dopo, il film Highlander – L’ultimo immortale con Christopher Lambert e Sean Connery. La pellicola ha avuto ed ha il particolare pregio di essere divenuta un cult con il trascorrere del tempo, infatti al botteghino fu un vero e proprio flop: appena $5,7 milioni di dollari di incasso a fronte di un budget intorno ai $16 milioni.

Highlander è il classico film che rimane impresso nella storia del cinema, capace di provocare un piacevole effetto nostalgia degli anni ’80 e non solo.

Il sapore anni ’80 risiede anche nel dato che lo status di film cult viene assunto dalla pellicola proprio a seguito della diffusione televisiva e in VHS.

Questi 30 anni hanno anche fatto coltivare una serie di curiosità e aneddoti sulla pellicola. Ad esempio, la sequenza iniziale, con la telecamera che gira attorno al ring su cui si sta svolgendo l’incontro, venne realizzata grazie a una sistema computerizzato di gestione della macchina da presa, mossa lungo quattro cavi. La tecnologia, nota come FlyCam, era stata messa a punto da Garrett Brown, operatore passato alla storia come l’inventore della Steadicam. Altro snodo curioso riguarda la sceneggiatura: Gregory Widen buttò giù lo script partendo da un semplice input avuto in un museo di Edimburgo: vedendo un’armatura si chiese cosa sarebbe successo se l’uomo che l’aveva indossata secoli prima fosse stato ancora vivo. Il soggetto, inoltre, è stato enormemente rimaneggiato e modificato per esigenze di produzione. Le riprese si svolsero principalmente in Scozia, Inghilterra e nella città di New York.

Lambert e Connery divennero molto amici sul set, anche se inizialmente il ruolo di Connor MacLeod fu offerto inizialmente a Mickey Rourke, che tuttavia rifiutò.

Il trailer ufficiale di Highlander del 1986

La trama, nota a tutti, intreccia due livelli narrativo-temporali differenti e spesso, per una giusta congiunzione, il tempo sembra fermarsi, rimane statico nella sceneggiatura e procede con la musica. La spiegazione a tutto questo c’è e sta nel fatto che il regista Russell Mulcahy era uno dei più importanti registi di videoclip, e si vede tantissimo, portò il suo stile fatto di fast cutting in sede di montaggio anche in questo film, trasformando molte sequenze in video musicali, stilisticamente e visivamente connotati.

La musica è un altro asso nella manica di questo film, il sound è fortemente incastonato negli anni ’80 ma l’eco è davvero eterno: la colonna sonora del film è stata composta da Michael Kamen e le canzoni sono opera dei Queen. La canzone Who Wants to Live Forever, scritta da Brian May, è cantata nella versione del film interamente da Freddie Mercury. Esiste, poi, un’altra versione del brano A Kind of Magic in versione cinematografica (denominata“Highlander Version”), che è stata usata esclusivamente nei titoli di coda del film. Nel 2011 il brano è stato pubblicato come bonus track dell’album A Kind of Magic. Nel film è stata inclusa un’altra canzone, una cover di New York, New York cantata da Freddie Mercury in versione solista, che non è inclusa in nessun album dei Queen, ma è inserita nelle Set Freddie Mercury Solo Collection con un arrangiamento differente. Nel video di Princes of the Universe, si può notare l’attore Christopher Lambert che simula una lotta con le spade con Freddie Mercury, armato del suo celebre microfono a mezz’asta: una specie di incontro tra rappresentanti dell’immortalità.

Un film dal fascino ricco di curiosità ed aneddoti che sembra condividere con il proprio protagonista la capacità di non invecchiare mai.

La prova finale, ma già ampiamente dimostrata, del titolo di “cult” a questo film è confermata dalla mole di opere derivate da questo film che sono venuti fuori in questi 30 anni, oltre i 4 sequel (Highlander II – Il ritorno di Russell Mulcahy del 1991, Highlander 3 di Andrew Morahan del 1994, Highlander: Endgame di Douglas Aarniokoski del 2000 e Highlander: The Source di Brett Leonard del 2007) sono stati prodotti: una serie televisiva Highlander, 1992-1998 con Duncan MacLeod, Highlander – La serie animata (1994-1996) di matrice franco-canadese e un film d’animazione giapponese intitolato Highlander – Vendetta immortale per la regia di Yoshiaki Kawajiri in cui hanno tradotto in modo clamorosamente sbagliato la frase “There can be only one” (“Soltanto uno di noi resterà in vita”, anziché “Ne resterà soltanto uno”).