I 10 film di guerra migliori della storia del cinema

i migliori film che hanno saputo raccontare la guerra dal bianco e nero ad oggi

Il cinema bellico ha spesso segnato l’immaginario collettivo, attraversando controversi episodi storici o semplicemente spettacolarizzando l’atto della guerra. Ma quali sono quei film di guerra che, invece, hanno saputo raccontare la guerra e le sue atrocità nel modo più impattante e immersivo, al punto da divenire i migliori film di guerra della storia del cinema? Cerchiamo di tracciare una decina di titoli che possono essere considerati tali.

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1. All’ovest niente di nuovo (1930)

Tratto dal romanzo di Erich Maria Remarque Niente di nuovo sul fronte occidentale (1928), il film di Lewis Milestone è considerato universalmente come un classico dell’antimilitarismo. La storia è quella di un giovane soldato tedesco che si arruola per combattere nell’esercito durante la prima guerra mondiale, per poi scoprire al fronte l’orrore e la fine delle illusioni patriottiche.

2. La grande illusione (1937)

In un campo di prigionia tedesco, durante la prima guerra mondiale, emergono tragiche differenze di classe tra i soldati francesi internati. Uno dei primi a raccontare la guerra su un piano umanista, il film del francese Jean Renoir è un affresco pacifista che ha indubbiamente cambiato il modo di raccontare il conflitto bellico puntando la lente di ingrandimento sugli uomini e sulle barriere tra di essi. Ancor più che essere uno dei migliori film di guerra è uno dei migliori film su uomini in guerra.

3. Orizzonti di gloria (1957)

Prima guerra mondiale, un colonnello liberale dovrà scontrarsi con un generale ruvido in seguito a degli ordini non rispettati. Uno dei primi film di guerra, in cui la battaglia è presente sia dietro le linee della trincea, sia dietro le scrivanie degli ufficiali, a manifestare il proprio dissenso antimilitarista. E uno dei più grandi film antiguerra mai fatti, in cui Kubrick non manca di fare sfoggio, coadiuvato da un’ottima fotografia, della sua tecnica, con carrelli e pianosequenza elaborati tra i corridoi delle trincee e con geometriche inquadrature negli interni degli uffici di comando. Indubbiamente uno dei migliori film di guerra della storia del cinema.

4. Apocalypse Now (1979)

The End dei The Doors in colonna sonora apre una delle epopee di guerra più liriche, originali, controverse e torbide della storia del cinema.
Sullo sfondo, le esplosioni di bombe nella giungla e poi il protagonista, in una camera d’albergo, dimenarsi tra i ricordi. Si tratta del capitano Willard (impersonato da Martin Sheen), incaricato di recuperare lo sperduto colonnello Kurtz (un mefitico Marlon Brando) che è impazzito nella giungla vietnamita, ergendosi a capo di una tribù di selvaggi.
Il risultato di questo war movie sperimentale e psicologico è una riflessione sugli insondabili misteri della pazzia e del male, dell’uomo e della guerra.

5. Il grande uno rosso (1980)

Il big red one è un plotone di fanteria, il più celebre dell’US Army, che sgominò l’arroccata nazista in Italia, Nord Africa e Normandia, fino alla liberazione dei campi di concentramento in Cecoslovacchia, i primi ad essere scoperti.
Il film rievoca le vicende di quattro soldati e del loro sergente, appartenenti al plotone.
In buona parte autobiografico, è il più noto e più sentito dei film di Fuller, un maestro del cinema sprucido e viscerale.
Lo si può considerare uno dei migliori film di guerra della storia, seppur non sempre riconosciuto tale, anche per manifesta impopolarità al giorno d’oggi.
Con un prologo in bianco e nero ambientato durante la prima guerra mondiale, è un war-movie quasi picaresco che si sofferma sulle bizzarrie di uomini in guerra, sulle loro debolezze, sul loro coraggio, sulla furia e imprevedibilità della guerra, la cui unica gloria, frase finale insegna, è uscirne vivi.

6. Full Metal Jacket (1987)

Uno dei più grandi film di guerra del cinema moderno è ambientato durante la guerra in Vietnam. Il resoconto sarcastico e feroce di un un mondo alienante e opprimente, suddiviso in due segmenti narrativi. Protagonista della prima metà del film è la “ridicolizzazione del virile”, lo sberleffo della sacralità dell’arma, la demitizzazione del militarismo, affidato ad un microcosmo realistico e al contempo un po’ grottesco, comicamente amaro nei suoi dialoghi e vividamente spietato, a cui fa capo l’indimenticabile sergente Hartman con il suo sproloquiare aggressivo e turpiloquiante. Nel secondo segmento ci catapulta in guerra, sul campo di battaglia, dove il nemico viene ribaltato dal suo amaro epilogo.

7. Vittime di guerra (1989)

Uno dei primi film di guerra a mettere l’America faccia a faccia con le proprie nefandezze create in Vietnam. La storia di un soldatino (impersonato da Michael J. Fox) che dovrà fronteggiare le brutture della guerra e i soprusi dei commilitoni a danno di una giovane vietnamita brutalmente abusata e uccisa. Un film, forse indebolito da una facile retorica, ma che seppe assestare un bel colpo emozionale (impreziosito anche dalle musiche di Ennio Morricone) al pubblico dell’epoca e che, ancora oggi si difende bene.

8. Salvate il soldato Ryan (1998)

Sul piano della messa in scena, il film di Steven Spielberg è uno dei migliori film di guerra della storia del cinema, prettamente per la sua idea di regia, per la modalità con cui lo spettatore entra, immerso, nel tumulto della battaglia (esemplare, in tal senso, la sequenza dello sbarco in Normandia).

9. La sottile linea rossa (1998)

Isole del Pacifico, seconda guerra mondiale, incombe l’arrivo degli americani per attaccare gli avamposti giapponesi.
Un soldato, ormai unitosi alla popolazione indigena, rievoca lo sbarco, la guerra, ne ricerca il senso e in esso anche il senso della vita.
The thin red line segnò il ritorno alla regia di Terrence Malick, assente dalla scena da una ventina di anni (dal ’78 con I giorni del cielo).
Un ritorno, il suo, lirico e poetico, per un film bellico senza bellicismi, in cui la guerra recita un ruolo di sfondo (la si vede dopo circa 40 minuti) per raccontare di uomini e delle proprie debolezze, per riflettere sulla coesistenza di uomo e natura, sulla presenza di Dio e sul senso della vita e della morte, sulla convivenza tra popoli.
Un film di guerra umanista e sensoriale.
Un poema che prende spesso i tratti del monologo interiore (attraverso pensieri in voce off e percezioni, reminiscenze del nostro protagonista), risultando a volte forse un po’ di maniera, o comunque un po’ artefatto, quasi estenuante, dilatato così com’è nelle sue quasi tre ore di durata, ma di grandissimo fascino, di belle immagini, di grande sensibilità e di autorevole profondità.
Un film di guerra spirituale, di belle sonorità (come le meravigliose musiche melanesiane che compongono la soundtrack), con un ricco cast di volti celebri, impiegati in modo singolare (George Clooney appare per pochi attimi, ad esempio), di grandi immagini fotografate da John Toll, di profondità interiore.

10. Letters From Iwo Jima (2006)

Uno dei migliori film da regista di Clint Eastwood contrappone al coevo Flags of our Fathers (2006) un punto di vista da parte del nemico (giapponese) sulla guerra, durante la battaglia di Iwo Jima. La storia parte dal 2005, quando un gruppo di archeologi giapponesi ritrova una sacca militare nella sabbia. Quindi si viene catapultati nel 1944, quando il generale Kuribayashi è inviato a comandare un manipolo di uomini sull’isola di Iwo Jima. Uno spaccato umanista che racconta, mettendo quasi sullo sfondo l’apparato bellico, l’altra faccia del nemico e quindi il volto umano di uomini in guerra.

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