Dune – Parte Due: 5 differenze fra il libro e il film

Un film grandioso ma che si allontana sotto molti aspetti dall'opera originale

A poco più di una settimana dalla sua uscita Dune – Parte Due “martella” (per restare in tema) incessabilmente sul box office mondiale diventando, senza grandi sorprese, uno dei migliori esordi in sala di sempre. Il successo di questa pellicola è dovuto a tanti fattori, primo fra tutti la superiore resa tecnica di tutti i compartimenti della produzione. Già dal primo film si erano viste alcune scelte che si distanziavano dal libro, anche se perlopiù di utilità tecnica e narrativa, cioè che alteravano alcune situazioni al solo scopo di rendere più fruibile l’adattamento, già difficilissimo, a coloro che di Dune non sapevano nulla. In quest’ultimo film però ci si è ritrovati, soprattutto per i grandi fan delle opere di Herbert, a storcere più volte il naso senza un effettivo bisogno in termini narrativi di stravolgere il materiale di partenza. In questo articolo portiamo alla luce le 5 differenze maggiori fra Dune di Frank Herbert e Dune – Parte Due di Denis Villeneuve.

1. La reverenda madre

Dune Parte Due - cinematographe.it

Uno dei punti chiave di tutta la saga è proprio il rapporto madre-figlio che investe le scelte, passate e future, di Paul e dell’intero universo in un certo senso. Lady Jessica diventa Reverenda Madre in maniera quasi obbligata, e soprattutto in caso di sua dipartita a seguito dell’assunzione dell’Acqua della Vita, colei che prenderà il posto della vecchia Reverenda Madre sarà proprio Chani. In più Lady Jessica è abbastanza consapevole di cosa l’aspetta pur non sapendo effettivamente quale sarà l’esito del rito. Nel film nulla di tutto questo. Lady Jessica prende parte al rito in una caverna stretta senza alcun motivo, mentre la gente del Sietch attende fuori, sotto il sole, il risultato (il che è anche paradossale visto che ogni buon Fremen sa che si esce di giorno per il deserto, solo in caso di reale necessità). L’errore sostanziale in questo caso è che in realtà alla cerimonia partecipa tutto il Sietch Tabr e tutti, quando il rito è compiuto e l’Acqua della Vita è stata resa innocua, bevono il veleno vivendo in un’estasi di gruppo mistica.

2. Il vero ruolo di Chani

Dune - Parte 2 Chani cinematographe.it

Com’è stato anticipato prima, Chani fra libro e film ha due ruoli completamente diversi. Da un lato abbiamo una giovane donna guerriera, figlia di Liet-Kynes (che in realtà nel libro è un uomo ed è il capo di tutti i Fremen), che rispetta le usanze con grande fervore. Ama alla follia Paul e gli da anche un figlio, il piccolo Leto che però morirà presto spiegando la sua mancanza totale nel film. Seguirà Paul in tutte le sue vicende, anche dopo il risveglio dalla prova autonoma dell’Acqua della Vita che lo porterà a cercare la pura vendetta nei confronti degli Harkonnen e diventare effettivamente lo Kwisatz Haderach. Nella pellicola è l’opposto: molto giudiziosa nei confronti di Paul, lo deride più volte e nel finale soprattutto prende una strada completamente opposta a quella dei romanzi. Sicuramente una scelta per dare una lettura in chiave più contemporanea del personaggio di Chani, ma che ha poco senso se confrontato allo stragrande potere che invece conserva all’interno del Ciclo di Herbert.

3. Chi è Paul Atreides in Dune – Parte Due?

Dune - Parte Due Cinematographe.it

Paul “Usul” Muad’dib, Duca di Arrakis della casa Atreides. Un protagonista ricchissimo di sfumature e scritto magistralmente. Non la solita storia di un regnante strapotente e nemmeno quella di un uomo qualsiasi. Eppure molti elementi sono stati omessi dalla figura di Paul. Paul Atreides non solo riceve un addestramento mirato da Bene Gesserit, non solo viene allenato all’arte di uccidere dai migliori maestri di spada della galassia, ma viene anche addestrato all’arte Mentat. Già, in origine Paul sarebbe dovuto essere un duca Mentat, una categoria che viene spiegata poco e niente all’interno di Dune e Dune – Parte Due ma che invece è fondamentale per la storia. Le sue capacità di studio delle persone, degli ambienti e del controllo altrui si uniscono spesso alle grandiosi capacità tipiche degli “uomini supercomputer” capaci di ragionare come vere e proprie macchine di calcolo. Questo è un vantaggio enorme quando si tratta di strategie militari e intrighi di potere. Un dettaglio all’apparenza poco utile, ma che avrebbe arricchito ulteriormente l’aura da semidio che il protagonista dovrebbe emanare. In più, verso la fine della storia, Paul assume anche capacità sovrapponibili, se non migliori, di un’altra categoria molto importante nella serie, e cioè: i Navigatori della Gilda. Ma di questo ne parleremo nei prossimi paragrafi.

4. Il gom jabbar in Dune – Parte Due

Dune 2 Cinematographe.it

C’è un passaggio nel film, che non solo passa in sordina a causa del finale, ma che non ha alcun senso e contraddice la trama stessa della storia. Dopo i fatti dell’arena su Giedi Primo, Feyd-Rautha Harkonnen viene sedotto da Lady Fenring (incomprensibile invece la mancanza del conte Fenring che invece ha un ruolo cruciale) e indotto a eseguire il gom jabbar. Torniamo un attimo indietro nella narrazione: quando Paul e Lady Jessica incontrano Stilgar e il gruppo di Fremen al suo seguito, Stilgar continua a chiamare Paul “piccolo uomo”, è a questo punto che Lady Jessica, irritata, dice con fervore che suo figlio ha superato il gom jabbar. Dopo questa frase un silenzio tombale. Tutto questo preambolo per dire che il gom jabbar non è uno scherzo. A quanto risulta Paul è l’unico uomo ad averlo superato, ed è stato anche colui è riuscito a resistere più a lungo. Per quanto Feyd-Rautha fosse importante, lui non sarebbe mai riuscito a superare la prova poiché mai addestrato al Bene Gesserit e infatti nel libro non esiste minimamente questa traccia. C’è però un uomo che possibilmente avrebbe potuto, ma che, come abbiamo già detto, è stato inspiegabilmente tagliato fuori ed il personaggio in questione è proprio il Conte Fenring.

5. Spezia/melange e la Gilda

Dune Denis Villeneuve - cinematographe.it

Tutto l’Impero, le casate, la Gilda e la storia di Paul girano intorno alla spezia. Ma cos’è effettivamente la spezia? Qual è il suo ruolo nella misteriosa Gilda Spaziale? Sarebbe impossibile spiegare l’intera ecologia di Dune in poche righe, ma è bene sapere che la spezia è una droga geriatrica capace di sbloccare una visione del futuro nei soggetti predisposti. Paul è uno di questi. I navigatori della Gilda altro non sono che consumatori abituali di Spezia che guidano, mantenendo sempre la rotta più rapida e sicura, le gargantuesche fregate spaziali attraverso l’Universo a velocità quasi istantanee. Un elemento che viene completamente rimosso dal film e che invece ha un’importanza enorme per ciò che verrà dopo è il fatto che Paul minaccia l’Imperatore e la Gilda di distruggere completamente la spezia e di spazzarla via da Arrakis. Quest’azione non solo impedisce a tutte le casate di reagire alla presa di potere, contrariamente a quanto succede nel finale della pellicola, ma obbliga tutti i nemici di Paul a sottostare a praticamente tutte le sue volontà. La Gilda senza spezia non può muoversi, se la Gilda non può muoversi, l’Imperatore e le casate non possono spostare truppe, rifornimenti e restano sostanzialmente isolati sui loro pianeti. Insomma la spezia è la chiave che apre e chiude tutte le porte. Infine, come avevamo accennato Paul ottiene un potere superiore ai Navigatori della Gilda. Nei momenti i finali i due delegati sono intimamente terrorizzati dell’aura che il giovane Duca emana. Una scena bellissima che è stata eliminata all’origine.