Dawson’s Creek compie 18 anni. Ecco i momenti più significativi della serie cult

Dawson’s Creek compie 18 anni! Era il gennaio del lontano 1998 quando l’emittente statunitense The WB mandava in onda i primi episodi di quello che di lì a poco sarebbe diventato uno dei teen drama più famosi e amati di sempre.

Ambientata nella fittizia cittadina di Capeside, la serie ruotava attorno alle storie, agli amori e alle turbe di un gruppo di ragazzi alle prese con le gioie (poche) e i dolori (tanti) tipici dell’adolescenza. Facevano parte del gruppo originario, il regista in erba Dawson Leery (James Van Der Beek), il maschiaccio Joey Potter (Katie Holmes), lo scapestrato Pacey Witter (Joshua Jackson) e la ragazza di città Jen Lindley (Michelle Williams).

Dawson's Creek

Ognuno con una sua personalità ben distinta, ognuno con le sue esperienze di vita anche piuttosto forti, i giovani protagonisti di Dawson’s Creek conquistarono in breve tempo moltissimi spettatori in tutto il mondo attratti dall’unicità dello show. Al contrario di molte altre serie indirizzate ad un target giovanile, l’universo di Dawson’s Creek era infatti popolato da personaggi che non brillavano di sicuro per bellezza e perfezione ma che riuscivano a stimolare nel pubblico un certo senso di empatia. Dawson e company non rappresentavano di certo il prototipo dell’adolescente medio (il linguaggio e il livello culturale che trapelava dai discorsi dei ragazzi non erano propri dei comuni quindicenni, come anche i drammi familiari risultavano a volte eccessivi ed esasperati) ma nonostante questo moltissimi ragazzi cresciuti negli anni 2000 amavano lo show immedesimandosi nei vari personaggi e nelle loro molteplici sfaccettature.

Dawson’s Creek: i momenti significativi di una serie cult

“Non possiamo più dormire nello stesso letto. Possibile che non lo capisci?”

Le prime immagini di Dawson’s Creek hanno per protagonisti Dawson e Joey. I due hanno appena finito di guardare E.T nella camera da letto del ragazzo e si accingono a darsi la buona notte. Ma mentre lui vorrebbe che la sua amica si fermasse per la notte, la ragazza cerca di fargli capire che l’adolescenza fa strani scherzi e che con gli ormoni in circolo sarebbe il caso di porre fine a quella abitudine. Ora, a distanza di anni rivedendo queste immagini ci chiediamo se Dawson fosse davvero soltanto un ingenuotto o se magari in realtà avesse già capito tutto dalla vita.

“Potete togliermi la vita, ma non potrete mai togliermi la libertà!”

La serie si chiamerà anche Dawson’s Creek ma diciamoci la verità, il personaggio preferito da tutti era Pacey. Irrequieto, testa calda, pecora nera della sua illustre famiglia di poliziotti, il ragazzo è stato la vera ventata d’aria fresca di una serie televisiva che troppo spesso si lasciava andare alle pesanti paranoie adolescenziali. Fra i suoi momenti più memorabili, quello in cui partecipa ad un concorso di bellezza riservato solo alle ragazze esibendosi in un monologo in stile Braveheart. Epicità ai massimi livelli per il giovane William Wallace che qui ammiriamo in lingua originale.

“E Bessy? E il Bed and Breakfast? Hanno bisogno di te.”

“Non quanto io ho bisogno di te, Paecy.”

Il triangolo amoroso fra Dawson, Pacey e Joey ha monopolizzato molte puntate della serie. Dopo una quantità smodata di lacrime, dubbi, litigi e sofferenze varie, finalmente Joey ha il coraggio di ammettere i suoi sentimenti e di scegliere definitivamente Paecy. La nuova coppia veleggia verso l’infinito e oltre a bordo della barca del ragazzo lasciandosi alle spalle il povero Dawson che probabilmente passa l’estate ammorbando chiunque gli stia accanto.

“E non avere paura tesoro. E ricorda sempre che amare significa vivere.”

Preparate i fazzoletti per la scena più commovente dell’intera serie. Jen, l’impertinente ragazza di New York arrivata a Capeside per sconvolgere le vite provinciali dei suoi abitanti, muore nell’ultima puntata dello show. Come mai il personaggio più frizzante del gruppo venga fatto fuori rovinandoci l’happy ending non lo capiremo mai. Fatto sta che il discorso che lascia in eredità a sua figlia di appena un anno è di sicuro fra i più toccanti.

Dopo questo breve viaggio nei ricordi non possiamo non citare la mitica sigla di Dawson’s Creek. Anche se probabilmente non azzeccavamo neanche una parola l’abbiamo cantata praticamente tutti! E se riascoltandola ora pensate a quanto tempo sia passato dalla vostra adolescenza  e vi sentite anche un po’ vecchi sappiate che è tutto normale. Diciotto anni non sono poi tanto pochi, ma nonostante questo proprio non ce la facciamo a smettere di cantare “I don’t want to wait”.