I 5 film migliori di David Lynch

I titoli più rappresentativi della filmografia di un maestro del cinema onirico.

Uno dei più geniali artisti della settima arte, David Lynch è un vero e proprio artista del cinema visionario e della materializzazione dei sogni e incubi su pellicola. Autore di opere epocali come lo è stato Twin Peaks per la televisione, ma anche di titoli emblematici del suo estro visivo e psicanalitico come Mulholland drive (2001). Andiamo a scoprire quali sono quei 5 film che possiamo evidenziare come più rappresentativi e imprescindibili del suo cinema.

David Lynch: cinema tra incubo e sogno

Uno dei più grandi autori visionari ed onirici, David Lynch con una manciata di film, esattamente 10 lungometraggi, ha saputo guadagnarsi le stime di molti appassionati di cinema, per la sua capacità di muoversi al confine del surrealismo e del realismo magico, con risultati spesso tortuosi ma sempre di grande fascino ambiguo. Opere come Eraserhead (1977), suo film d’esordio o Mulholland drive (2001) hanno ottenuto la notorietà di film “mindfuck”, ovvero di opere disorientanti, caotiche e disturbanti. Un appellativo di cui potrebbero godere anche altre sue opere come Strade perdute (1997) o Inland Empire (2006). Ma ha realizzato anche dei meravigliosi film drammatici dallo stile ipnotico e melanconico come Elephant Man (1980) e il commovente Una storia vera (1999). Oltre ad opere dalle influenze noir come l’inquietante Velluto blu (1986) e il road movie criminoso Cuore selvaggio (1990). Oltre ovviamente a quello che si potrebbe considerare un vero e proprio spartiacque del serial TV, quale fu I segreti di Twin Peaks (1990) a cui ha dato un prequel filmico con Fuoco cammina con me (1992). Andiamo a scoprire quali possono essere quelli che consideriamo i migliori film di David Lynch.

1. Eraserhead (1977)

Il film d’esordio di David Lynch è senza dubbio uno dei suoi capolavori, un vero e proprio viaggio nei meandri del genio visionario del suo autore. Sconcertante, cupo, bizzarro, è la parafrasi di un sogno/incubo o, forse, il viaggio/indagine nella psiche di un uomo ordinario in fuga dalla sua vita “ordinaria”, sostanzialmente una parabola sull’alienazione del nucleo famigliare e della vita dell’uomo comune. Un capolavoro del surrealismo.

2. The Elephant Man (1980)

Il secondo lungometraggio di David Lynch è indubbiamente uno dei suoi migliori film. Un dramma di ambientazione vittoriana in cui protagonista è John Merrick, l’uomo elefante, travolto da una malformazione ossea che ne deturpa volto e corpo. Avvolto in un affascinante bianco e nero è il film più classico e rigoroso della filmografia del regista, prodotto sotto l’egida di Mel Brooks che ne notò il talento col precedente Eraserhead, questo The Elephant Man è un film sulle ambiguità della società di ieri e di oggi, sulla diversità emarginata, in cui qualche lampo onirico e trasognato trova comunque spazio per dare connotazioni quasi surreali ad una vicenda commovente e fortemente ancorata ad una storia vera.

3. Velluto blu (1986) tra i film migliori di David Lynch

Il giovane Jeffrey denuncia alla polizia di aver trovato un orecchio nel prato vicino a casa; insieme a Sandy, la figlia del tenente per la quale ha preso una cotta, inizia ad indagare per conto suo e s’imbatte in una ambigua cantante di night club e il suo oscuro amante.
Un noir che si apre e si chiude nella quiete di una piccola provincia americana, travolgendo nella parte centrale il suo protagonista (e lo spettatore) in un microcosmo criminale dominato dal singolare e perverso Frank (Dennis Hopper) che converge, tra voyeurismo e morbosità, in una spirale di erotismo e violenza.
Come un curioso ribaltamento cupo dei canoni favolistici, tra Alice di Lewis Carroll e Il mago di Oz (non a caso Dorothy è il nome del personaggio di Isabella Rossellini), uno specchio deviato di ciò che dall’esterno ci appare idilliaco e che dischiude un mondo ambiguo e oscuro, come un incubo che svela un altro volto del reale.

4. Una storia vera (1999)

Un opus apparentemente atipico nel cinema di David Lynch, per la sua linearità narrativa, è un’elegia del viaggio come percorso di riscoperta intima, di legami famigliari, di riconsiderazione del tempo, attraverso la metafora della calma in contrapposizione al tempo che ci resta, da vivere e da percorrere letteralmente per giungere alla meta. La storia è quella di un uomo anziano che decide di intraprendere un lunghissimo viaggio sul suo tagliaerba, per raggiungere il fratello malato che non vede da tempo.
Il tutto accarezzato dalle meravigliose armonie di Angelo Badalamenti che compone una delle più belle colonne sonore di sempre.

5. Mulholland Drive (2001) tra i film migliori di David Lynch

Considerato da una gran parte di critica e cinefili tra i film più significativi del nuovo millennio, Mulholland Drive è una sorta di summa del cinema di David Lynch, ancorato al suo surrealismo psicologico e al contempo vincolato ad un concetto di serialità come il suo Twin Peaks, nascendo originariamente come plot di una serie TV. La storia, dalle reminiscenze bergmaniane (dal suo Persona, 1966) pone in evidenza le vicende di due donne che convergono i propri destini nel microcosmo di una Los Angeles dominata da altri strani individui. In conseguenza di un incidente automobilistico avvenuto sulla Mulholland Drive di Hollywood, Rita perde la memoria. Betty Elms, un’attrice appena arrivata dall’Australia in cerca di gloria, tenta di aiutarla a ritrovare memoria e identità. Un film che dischiude il suo mondo all’onirismo per mezzo di situazioni che appaiono slegate tra di esse, in un vortice impetuoso di sensazioni e suggestioni, di dramma psicologico e delirio psicanalitico.