Coming of age: 7 film sulla crescita imperdibili

7 coming of age che hanno segnato la storia del grande schermo.

Crescere non è mai semplice. Lo sa bene chi ha attraversato l’adolescenza con il cuore pieno di domande, il corpo in trasformazione e l’anima affamata di senso. Quel passaggio, spesso burrascoso e dolce insieme, è il cuore pulsante dei film coming of age: storie di formazione, di passaggi segreti dall’infanzia all’età adulta, tra dolori privati e scoperte universali.
Il cinema, da sempre, racconta l’incanto e la fatica del diventare grandi con una forza capace di toccare ogni generazione. Ecco sette titoli imperdibili che, con stili e sguardi diversi, fotografano la bellezza complicata della crescita.

1. Chiamami col tuo nome (2017), di Luca Guadagnino

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Luca Guadagnino firma uno dei film più delicati e intensi degli ultimi anni. Ambientato nella campagna lombarda degli anni ’80, Chiamami col tuo nome segue il risveglio sentimentale e sessuale del giovane Elio, interpretato da Timothée Chalamet, durante un’estate torrida e piena di possibilità.
Il rapporto con Oliver (Armie Hammer), ospite americano della famiglia, evolve in un’intimità profonda e commovente. Ma il vero centro del film è la scoperta di sé, attraverso l’amore, la cultura e il dolore. La fotografia solare, i silenzi carichi di significato e l’indimenticabile monologo finale del padre rendono questo film un inno struggente alla memoria dei primi amori.

2. Lady Bird (2017), di Greta Gerwig

Lady Bird, esordio alla regia di Greta Gerwig, è una lettera d’amore (e odio) all’adolescenza, alla provincia americana, ai legami familiari complicati.
Christine, che si fa chiamare “Lady Bird”, è una ragazza di Sacramento con grandi sogni e una lingua tagliente. Tra amicizie che cambiano, prime esperienze amorose e un rapporto esplosivo con la madre, Lady Bird cerca la sua identità e il suo posto nel mondo.
Il film brilla per autenticità, ironia e delicatezza, raccontando i momenti piccoli che, a ripensarli, sembrano enormi: una lite in macchina, una telefonata non fatta, l’abito scelto per il ballo. È un ritratto vero, quasi autobiografico, che parla a chiunque sia mai stato un adolescente in cerca di sé.

3. Stand by Me – Ricordo di un’estate (1986), di Rob Reiner

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Tratto da un racconto di Stephen King, Stand by Me è un viaggio nella memoria, un’ode all’amicizia infantile e all’inevitabile passaggio alla maturità.
Quattro ragazzi partono per ritrovare il corpo di un coetaneo scomparso, ma quello che trovano davvero è una consapevolezza nuova: che il mondo degli adulti incombe, che l’amicizia può essere rifugio e rivelazione, che crescere significa anche perdere qualcosa.
Con una regia sensibile e interpretazioni sincere, il film è diventato un classico del genere coming of age, capace di parlare ancora oggi al cuore degli spettatori.

4. Boyhood (2014), di Richard Linklater

Richard Linklater ha compiuto un’impresa cinematografica senza precedenti: girare Boyhood nell’arco di dodici anni, seguendo davvero la crescita del protagonista, Mason (Ellar Coltrane), dalla scuola elementare al college.
Il risultato è un’esperienza intima e autentica, in cui il passare del tempo si fa carne, volto, voce. Non ci sono colpi di scena: solo la vita, nei suoi dettagli quotidiani.
Attraverso genitori che si separano, traslochi, cotte e conflitti, Boyhood ci accompagna in un percorso che sembra anche il nostro. Un film che ci ricorda quanto la crescita non sia fatta solo di eventi, ma di continuità, silenzi, piccoli cambiamenti.

5. Noi siamo infinito (2012), di Stephen Chbosky

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Tratto dall’omonimo romanzo di Stephen Chbosky (anche regista del film), Noi siamo infinito è un ritratto delicato e intenso dell’adolescenza segnata dal dolore.
Charlie (Logan Lerman) è un ragazzo introverso, intelligente e traumatizzato, che trova un’insperata ancora di salvezza nell’amicizia con due eccentrici studenti più grandi: Sam (Emma Watson) e Patrick (Ezra Miller).
Tra feste, libri, canzoni e confessioni notturne, Charlie scopre il potere della condivisione, ma anche la difficoltà di affrontare il proprio passato. Il film è una celebrazione della sensibilità e della diversità, con momenti di poesia e verità che restano impressi: “In quel momento, giuro, eravamo infiniti.”

6. Moonlight (2016), di Barry Jenkins

Vincitore dell’Oscar come miglior film, Moonlight di Barry Jenkins è un’opera poetica e profonda che racconta la vita di Chiron, un ragazzo afroamericano che cresce in un quartiere difficile di Miami, tra silenzi, bullismo e desideri non detti.
Diviso in tre capitoli – infanzia, adolescenza, età adulta – il film segue il percorso frammentato e doloroso verso la consapevolezza della propria identità sessuale e personale.
Con una fotografia intensa e una narrazione quasi musicale, Moonlight è un film che parla di marginalità, amore, cura, e di quanto possa essere difficile mostrarsi davvero per ciò che si è. Un coming of age che diventa anche racconto politico, senza mai perdere l’intimità.

7. Licorice Pizza (2021), di Paul Thomas Anderson

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Paul Thomas Anderson firma con Licorice Pizza una delle sue opere più leggere eppure più emozionanti: la storia di Alana e Gary, lei venticinquenne inquieta, lui adolescente intraprendente, nella San Fernando Valley degli anni ’70.
Il film è un susseguirsi di episodi bizzarri, incontri surreali, slanci goffi e romantici: una danza continua tra due personaggi che si cercano, si sfidano, si rincorrono.
Non è il classico racconto di formazione, ma un viaggio anarchico nei sentimenti, nel desiderio di libertà, nell’irresistibile attrazione verso ciò che ancora non si comprende del tutto. Un film in cui si sente il vento dell’adolescenza e l’ebbrezza della possibilità.

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