Chris Evans in 7 film bellissimi. Perché oltre Capitan America c’è di più!

Chris Evans non è solo Capitan America e lo sapete bene! Scopriamo i 7 film più belli dell'attore.

Quando si pensa a Chris Evans, la prima immagine che viene in mente è quella del valoroso Capitan America, lo scudo indistruttibile in pugno, il volto serio e lo sguardo carico di determinazione. Eppure, ridurre Evans soltanto al ruolo del patriottico Steve Rogers sarebbe un errore grossolano, una semplificazione che non rende giustizia alla sua carriera e al suo percorso artistico. Nato a Boston nel 1981, Chris Evans ha sempre mostrato un fascino magnetico, un mix di carisma naturale e vulnerabilità disarmante che lo ha reso uno degli attori più amati di Hollywood.

Prima di diventare simbolo di giustizia, Evans ha affrontato ruoli diametralmente opposti, spaziando dalle commedie adolescenziali ai thriller psicologici, dai drammi intimisti ai cinecomic scanzonati. Il successo planetario con il Marvel Cinematic Universe gli ha sicuramente garantito fama e stabilità, ma ha anche rischiato di appiattire la sua immagine, incastrandolo in un archetipo troppo rigido. Consapevole di questo pericolo, Chris Evans ha scelto di allontanarsi dalla comfort zone, accettando sfide sempre più complesse e sfaccettate. È proprio grazie a questa sua ambizione che oggi possiamo ammirare un attore capace di passare dal sorriso sfrontato della Torcia Umana al tormento esistenziale di un leader distopico, dalla dolcezza paterna di uno zio improvvisato alla perfidia di un villain da manuale. Le sue scelte, spesso coraggiose, raccontano un uomo che non si accontenta mai, che vuole scavare sempre più a fondo nei personaggi che interpreta e in se stesso. In un panorama cinematografico dove molti attori restano legati a un unico tipo di ruolo, Evans è riuscito a creare una filmografia ricca e sorprendente, piena di sfumature e di contrasti. Con questa selezione di sette film, vogliamo proporre un viaggio attraverso le diverse anime di Chris Evans. Un percorso che parte dal supereroe per arrivare al regista intimista, passando per il criminale senza scrupoli e l’uomo comune alle prese con le sfide quotidiane.

1. Captain America – Il primo Vendicatore (2011), di Joe Johnston

Chris Evans - Cinematographe.it

Con Captain America – Il primo Vendicatore, Chris Evans si è imposto definitivamente come icona mondiale, interpretando un eroe che trascende il semplice concetto di super soldato. La sua performance non si limita al fisico scolpito o alla spiccata leadership: Evans riesce a trasmettere la vulnerabilità e l’idealismo genuino di Steve Rogers, un giovane fragile e malaticcio che sogna di arruolarsi per servire il proprio Paese. Dopo la trasformazione, quel ragazzo resta comunque al centro del personaggio: un uomo spinto da un forte senso di giustizia e da una purezza morale ormai rara anche tra i supereroi. La regia di Joe Johnston opta per un’atmosfera vintage, quasi fumettistica, ma Evans riesce a conferire profondità e autenticità al suo Capitan America, trasformandolo in un simbolo di speranza e sacrificio che conquisterà il cuore del pubblico in tutto il mondo e definirà la narrazione dell’intero MCU.

2. Snowpiercer (2013), di Bong Joon-ho tra i film di Chris Evans

In Snowpiercer, Chris Evans abbandona i toni epici del supereroe per immergersi in una distopia cupa e claustrofobica. Interpreta Curtis, un leader riluttante che guida la rivolta degli ultimi vagoni di un treno che ospita i pochi sopravvissuti a una catastrofe climatica globale. Bong Joon-ho trasforma il convoglio in un microcosmo spietato, simbolo di una società divisa e marcia. Evans regala una performance fisica e psicologica potente, mostrando un personaggio tormentato dal senso di colpa e dal peso di scelte disumane. Il monologo finale, in cui confessa il cannibalismo del passato, segna uno dei momenti recitativi più intensi della sua carriera. Qui l’attore dimostra di saper spingersi oltre i confini del blockbuster, affrontando la brutalità dell’essere umano e la disperazione di un leader disposto a tutto pur di assicurare un futuro migliore ai superstiti. Un’interpretazione che segna un punto di svolta nella sua filmografia e ne evidenzia la versatilità drammatica.

3. Gifted – Il dono del talento (2017), di Marc Webb

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Gifted – Il dono del talento rappresenta la versione più intima e delicata di Chris Evans. Nel ruolo di Frank Adler, uno zio che cresce da solo la nipotina prodigio Mary, Evans si allontana completamente dall’universo dei supereroi per abbracciare un realismo emotivo sorprendente. Frank è un uomo semplice che combatte per proteggere l’infanzia della piccola, difendendola da un destino imposto di genialità e solitudine. L’interpretazione di Evans è autentica, piena di sfumature e carica di una dolcezza spontanea che lo rende immediatamente credibile come figura paterna improvvisata. Il film si muove sul filo di un dramma familiare intimo, senza retorica, e il merito è anche della regia sensibile di Marc Webb, che lascia spazio ai silenzi e agli sguardi. Qui Evans conferma la sua capacità di scavare nelle emozioni più genuine, mostrando un volto più umano e vulnerabile, ben lontano dagli eroi invincibili a cui ci aveva abituato.

4. Cena con delitto – Knives Out (2019), di Rian Johnson

In Cena con delitto – Knives Out, Chris Evans sorprende il pubblico interpretando Ransom Drysdale, un erede arrogante e manipolatore che rompe completamente con l’immagine del bravo ragazzo costruita negli anni. Nel raffinato giallo di Rian Johnson, Evans veste i panni di un villain affascinante e spudorato, trasformando la sua fama di “eroe per eccellenza” in un’arma a doppio taglio. Ransom è un personaggio ambiguo e carismatico, capace di sedurre e tradire nello stesso istante, e Evans si diverte a demolire la sua stessa aura morale con un’ironia tagliente. La sua recitazione, giocata sui dettagli – dallo sguardo sornione alle battute sferzanti – è uno degli elementi più memorabili del film. Con questa interpretazione, Evans dimostra non solo versatilità, ma anche intelligenza artistica: sa sfruttare le aspettative del pubblico per ribaltarle, offrendo una prova di grande maturità e autoironia che lo consacra come interprete capace di reinventarsi costantemente.

5. Before We Go (2014), di Chris Evans

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Con Before We Go, Chris Evans debutta dietro la macchina da presa, regalando al pubblico un film intimo e dolcemente malinconico. La pellicola racconta l’incontro fortuito tra Nick e Brooke, due sconosciuti che si ritrovano a condividere una notte a New York tra confessioni e riflessioni. Evans, qui anche protagonista, dimostra una notevole sensibilità registica, scegliendo di concentrarsi sui dialoghi e sulle emozioni sottili piuttosto che sulla trama. Il suo Nick è un uomo ferito, che cerca un contatto autentico in un mondo sempre più distaccato, e l’interpretazione è intrisa di un’umanità fragile e sincera. Il film si muove con un ritmo dolce e riflessivo, ricordando il romanticismo minimalista di Prima dell’alba. Pur non essendo un blockbuster, Before We Go rivela un lato profondamente personale dell’attore, mettendo in luce il suo desiderio di sperimentare e di raccontare storie più intime, lontane dai riflettori e dal frastuono delle grandi produzioni.

6. I Fantastici 4 (2005), di Tim Story

Prima di diventare il patriottico Steve Rogers, Chris Evans aveva già indossato la tuta di un altro supereroe Marvel: Johnny Storm, alias la Torcia Umana, in I Fantastici 4. Qui, Evans interpreta un personaggio spavaldo, narcisista e spericolato, incarnando lo stereotipo del “bad boy” con una leggerezza e un carisma irresistibili. Johnny è un ragazzo che ama vivere al massimo, adorato dai media e in costante ricerca di attenzioni: un contrasto totale con il serissimo Capitan America. La performance di Evans riesce a trasformare un cliché fumettistico in un personaggio divertente e memorabile, grazie a una fisicità esplosiva e a un’ironia naturale. Questo ruolo, spesso sottovalutato, è stato fondamentale per l’attore: ha messo in evidenza il suo talento comico e la sua presenza scenica magnetica, qualità che gli avrebbero aperto le porte per ruoli sempre più importanti e sfaccettati. In retrospettiva, Johnny Storm rappresenta la prima vera prova della sua capacità di dominare lo schermo e conquistare il pubblico con il sorriso.

7. The Gray Man (2022), di Anthony e Joe Russo

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In The Gray Man, Chris Evans abbandona ogni residuo di eroismo per calarsi nei panni di Lloyd Hansen, un ex agente CIA trasformato in spietato mercenario. Il personaggio è un villain carismatico e disturbante, che Evans interpreta con una libertà sorprendente, trasformandolo quasi in una caricatura iperrealistica del cattivo d’azione anni ’90. Lloyd è affascinante nella sua follia, capace di passare da battute sarcastiche a esplosioni di violenza incontrollabile, e Evans si diverte visibilmente a giocare con questi estremi. La regia dei fratelli Russo asseconda questa interpretazione sopra le righe, creando un antagonista che diventa subito memorabile, persino più del protagonista interpretato da Ryan Gosling. Questa scelta segna una tappa importante nella carriera di Evans: il suo desiderio di liberarsi dall’etichetta di “eroe puro” lo spinge a sperimentare e a sfidare il pubblico, dimostrando una versatilità sempre più marcata. In The Gray Man, l’attore riesce a trasformare il cattivo in una star dello show, confermando la sua abilità di sorprendere anche dopo anni di carriera ai vertici di Hollywood.

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