Black Mass: la storia vera dell’ultimo gangster James Whitey Bulger

La vera storia di James Whitey Bulger narrata nello splendido e crudele film di Scott Cooper.

È stato uno dei criminali più sanguinari degli Stati Uniti e il secondo uomo più ricercato dall’FBI dopo Osama Bin Laden: James Whitey Bulger ha le sembianze di Johnny Deep nel film del 2015 di Scott Cooper Black Mass – L’Ultimo Gangster, tratto dal romanzo d’inchiesta scritto dai giornalisti  del Boston Globe Dick Lehr e Gerard O’Neill: Black Mass – The Irish Mob, The FBI, and A Devil’s Deal.

Whitey Bulger aveva già ispirato il personaggio del boss Frank Costello interpretato da Jack Nicholson in uno dei capolavori di Martin Scorsese: The Departed – Il bene e il male. Una parabola criminale che ha segnato un’epoca.

James Whitey Bulger: biografia e parabola di un criminale

Whitey Bulger, vero nome James Joseph Bulger Jr., nasce il 3 settembre del 1929  a Boston, nel Massachusetts, da padre canadese e da madre di origini irlandesi. Bulger conosce presto la prigione: fa parte di una gang minorile, compie furti, aggressioni,  falsificazioni e rapine a mano armata. In questi anni, inoltre, coltiva un’amicizia che sarà fondamentale per lui negli anni a venire, quella con John Connolly.

Bulger nel 1948 si arruola nell’aeronautica militare e viene spedito prima in Kansas e poi nell’Idaho.  La vita militare, però, non cambia la sua tendenza a delinquere. Torna nel Massachusetts nel 1952 e da questo momento in poi Whitey intraprende la sua scalata criminale. Una serie di rapine a diverse banche e a un carro merci portano presto alla sua cattura e alla condanna a 25 anni di prigione alcuni dei quali trascorsi sull’isola di Alcatraz. Viene rilasciato solo dopo 9 anni.

Black mass - Cinematographe.it

L’alleanza tra James Whitey Bulger e John Connoly e il periodo di latitanza

Di nuovo a Boston Bulger diventa presto il leader della feroce organizzazione criminale chiamata Winter Hill Gang mentre il fratello William “Billy” Bulger è, invece, un facoltoso politico, venendo presto nominato presidente del Senato del Massachussetts e che negli anni a venire, pur essendo a conoscenza dei crimini del fratello, volgerà lo sguardo dall’altra parte. Nel 1975 il vecchio amico John Connoly torna in città: ha fatto carriera nell’FBI  e intende sfruttare il rapporto con Bulger per rafforzare il suo prestigio come federale. Propone al gangster piena libertà di delinquere in cambio di importanti informazioni per incastrare la gang rivale dei fratelli Angiulo. Dopo i dubbi iniziali Bulger decide di accettare l’offerta: sono anni in cui il boss e la sua gang agiscono indisturbati, aumentando il loro potere tramite traffici di marijuana, cocaina e narcotici vari. Presto i ruoli tra Bulger e Connolly si invertono: l’agente diviene una pedina nelle mani del gangster le cui azioni divengono sempre più violente, forte della libertà totale acquisita. Proprio questo modo di agire porta, presto, Bulger verso la fine.

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Le attività di Bulger sono da tempo di pubblico dominio: il Boston Globe pubblica diversi articoli sui presunti rapporti tra il boss e Connolly. Il procuratore Fred Wyshak dopo una lunga indagine, all’inizio degli anni ’90, arresta tutti i membri della Winter Hill Gang, tutti tranne Whitey che riesce a scappare, sicuramente grazie a una soffiata del suo amico John Connolly.

La latitanza di Bulger dura 17 anni: con una taglia di 2 milioni di dollari è uno dei dieci fuggitivi più ricercati degli Stati Uniti. In questi anni viene avvistato più volte: in Uruguay, a Londra, anche in Italia a Taormina, Agrigento, Portofino e Siena e poi in Canada. Viene catturato il 22 giugno 2011 a Santa Monica insieme alla sua compagna Catherine Greig. Al processo i capi di accusa contro Bulger sono numerosi: riciclaggio, estorsione, spaccio di droga, corruzione di agenti dell’FBI e di altri funzionari di polizia, partecipazione a 19 omicidi. Il 13 novembre 2013 Bulger viene condannato a due ergastoli, mentre il suo amico Connolly a più di 40 anni di carcere.

Black Mass: quanto il film con Johnny Deep rispecchia la vera storia di James Whitey Bulger?

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All’uscita di Black Mass – L’ultimo gangster nel 2015 Whitey dal carcere ha una dura reazione e dichiara di non voler vedere il film di Scott Cooper e fa sapere tramite il suo avvocato: “Johnny Depp poteva anche rimanere a fare il Cappellaio Matto secondo James Bulger. L’avidità di Hollywood ha portato questo film a rappresentare male il mio cliente e a mancare il vero flagello del caso Bulger: la vera minaccia per Boston e per gli altri casi in tutta la nazione, ovvero la complicità del governo federale in tutti quegli assassinii”.

Il film, in realtà, è fedele ai fatti reali ampiamente documentati nel libro inchiesta dei giornalisti Dick Lehr e Gerard O’Neill e a quanto emerso dal processo a Bulger. Whitey ha criticato fortemente il film e l’interpretazione di Johnny Depp, impeccabile e veritiera come sempre, senza averlo mai visto e dichiarando più volte di non avere nessuna intenzione di farlo in futuro.