Aaron Taylor-Johnson: 6 film indispensabili per capire un attore camaleontico
6 prove di grande talento per immergersi nella carriera dell'attore.
Nel firmamento britannico dei volti maschili under 40 più camaleontici, pochi sono riusciti a compiere il percorso che Aaron Taylor-Johnson ha fatto attraverso i suoi film. Nato a High Wycombe nel 1990, ha bruciato le tappe passando dal teatro alla TV, da enfant prodige dei costumi a protagonista di kolossal ad alto budget. Ma la vera forza di Taylor-Johnson è stata quella di muoversi, con coerenza e rischio, tra progetti diversissimi per tono, ambizione e visione, rendendo ogni suo personaggio una finestra su un’identità maschile moderna. C’è un’energia nervosa, contenuta ma pronta ad esplodere, in quasi tutte le sue interpretazioni. Che sia un adolescente problematico, un giovane eroe dei fumetti, un reduce americano intrappolato tra la sabbia e la morte, o un assassino dai tratti pulp, Aaron Taylor-Johnson non tradisce mai l’istinto dell’attore puro: raccontare contraddizioni, farsi attraversare dai ruoli, cambiare pelle. È questo il suo segreto più solido. È per questo che, al netto di blockbuster e ruoli commerciali, è rimasto un interprete radicale, capace di stupire senza mai sembrare calcolato. Ecco sei film fondamentali per entrare nell’universo di Aaron Taylor-Johnson, tra esplosioni visive e talento mimetico.
1. Nowhere Boy (2009), di Sam Taylor-Wood. Il ritratto intimo di John Lennon

La consacrazione di Aaron Taylor-Johnson arriva con questo biopic atipico, diretto da quella che sarebbe poi diventata sua moglie, Sam Taylor-Wood. In Nowhere Boy, l’attore incarna il giovane John Lennon, prima del mito, prima del Beatle, prima del Messia pacifista. Un Lennon adolescente, segnato da conflitti familiari, irrequietezza e una fame di espressione che lo divorerà. La sua interpretazione non ha nulla di caricaturale: è sporca, acerba, vulnerabile. Taylor-Johnson restituisce il ritratto di un ragazzo in bilico tra amore e collera, diviso tra due madri (la biologica e la zia che lo ha cresciuto), guidato da una chitarra come unica bussola. Il film è intimo, quasi teatrale, e l’attore lo attraversa con intensità misurata, facendo intuire tutta la potenza che esploderà negli anni successivi.
2. Kick-Ass (2010), di Matthew Vaughn tra i film con Aaron Taylor-Johnson
Difficile dimenticare la svolta pop e metacinematografica di Kick-Ass. Aaron Taylor-Johnson, qui ancora senza il doppio cognome, veste i panni (piuttosto ridicoli) di Dave Lizewski, liceale nerd che decide di diventare un supereroe senza poteri in un mondo cinico e violento. Il film, tratto dal fumetto di Mark Millar e John Romita Jr., è una bomba di energia pulp, e l’attore ne è l’anima disillusa. Il suo Dave è un outsider che lotta più contro la propria inadeguatezza che contro i criminali: uno specchio comico e tragico della generazione post-Spider-Man. La performance di Taylor-Johnson, tra fragilità e incoscienza, regge benissimo anche accanto a giganti come Nicolas Cage e Chloë Grace Moretz.
3. Animali notturni (2016), di Tom Ford tra i migliori film di Aaron Taylor-Johnson

In questo thriller raffinato e disturbante diretto da Tom Ford, Aaron Taylor-Johnson compone il suo ruolo più viscerale. È Ray Marcus, uno psicopatico texano protagonista del romanzo immaginario dentro il film. Una figura sordida, inquietante, perfettamente incarnata con uno sguardo ferino e un’andatura animalesca. La performance è così potente da valergli un Golden Globe come miglior attore non protagonista. Il suo Ray non è solo un villain: è una presenza spettrale, quasi mitologica, che incarna il lato oscuro del maschile violento e predatorio. Taylor-Johnson si trasforma completamente, sparendo sotto la pelle del personaggio e offrendo un’interpretazione che lascia il segno, tra disagio e ipnosi.
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4. The Wall (2017), di Doug Liman tra i ruoli memorabili di Aaron Taylor-Johnson
Un film bellico minimalista, ma proprio per questo estremo: The Wall è un duello mentale e fisico tra un soldato americano ferito e un cecchino invisibile nel deserto iracheno. Praticamente un monologo visivo, sostenuto quasi interamente da Taylor-Johnson, intrappolato dietro a un muro diroccato sotto il sole cocente. Il film è una prova di resistenza attoriale e narrativa. L’attore deve reggere ritmo, tensione, pathos e introspezione da solo, con poche battute e molti respiri affannosi. La sua performance è asciutta, tesa, dolorosa, e conferma la capacità di Taylor-Johnson di adattarsi a qualsiasi spazio, anche il più angusto, per scavare dentro i suoi personaggi.
5. Bullet Train (2022), di David Leitch tra i film di Aaron Taylor-Johnson

In questa action comedy fracassona e brillante, Aaron Taylor-Johnson è uno dei “frutti” più maturi del cast corale guidato da Brad Pitt. Il suo Tangerine, killer britannico dal grilletto facile e dalla parlantina tagliente, è la metà di una coppia letale e irresistibile con Lemon (Brian Tyree Henry). Il duo è la rivelazione del film: ironici, violenti, sentimentali. Taylor-Johnson riesce a mescolare ritmo comico e fisicità brutale, offrendo una prova spassosa e sfumata. È un attore che sa come muoversi nel caos, mantenendo un centro emotivo: anche tra esplosioni e risse acrobatiche, il suo Tangerine ha una sua malinconia e una precisa umanità. E il pubblico se ne accorge.
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6. Avengers: Age of Ultron (2015), di Joss Whedon
Nel secondo capitolo corale dell’universo Marvel, Aaron Taylor-Johnson entra ufficialmente nel franchise nei panni di Pietro Maximoff, alias Quicksilver. Velocissimo, impulsivo, protettivo fino al sacrificio, è uno dei personaggi più intensi e tragici dell’intero film. Taylor-Johnson evita ogni stereotipo da supereroe patinato, e costruisce un Quicksilver pieno di rabbia e senso del dovere. In un film dominato dagli effetti speciali, la sua fisicità – atletica ma sempre realistica – e la chimica con Elizabeth Olsen (sua sorella Wanda) donano profondità a un personaggio che, pur comparendo solo in questo episodio, lascia un’impronta emotiva significativa nel cuore dei fan.
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