A Deadly American Marriage – Il caso Jason Corbett: la storia vera raccontata nel documentario Netflix

A Deadly American Marriage - Il caso Jason Corbett esplora le domande irrisolte sull'omicidio dell'uomo d'affari irlandese.

Dallo scorso 9 maggio è disponibile su Netflix A Deadly American Marriage – Il caso Jason Corbett, nuovo documentario true crime prodotto e diretto da Jessica Burgess (Rich & Shameless, American Monster) e Jenny Popplewell (What Jennifer Did, American Murder: The Family Next Door) che esplora le domande irrisolte degli eventi accaduti il 2 agosto 2015, quando Jason Corbett perse la vita per mano di Molly e di suo padre Thomas, un ex agente dell’FBI. È stata una morte pianificata o un atto di autodifesa? I due hanno ammesso di averlo ucciso, sostenendo di aver agito, appunto, per legittima difesa.

La storia vera raccontata nel documentario A Deadly American Marriage – Il caso Jason Corbett

A Deadly American Marriage - Il caso Jason Corbett; cinematographe.it

La storia vera raccontata in A Deadly American Marriage – Il caso Jason Corbett parte nel 2006, quando la moglie Corbett, Margaret “Mags” Fitzpatrick, muore per un attacco d’asma nel 2006. L’uomo si ritrova improvvisamente solo, sia nell’affrontare il lutto e sia nel crescere due bambini piccoli. Decide così di assumere la venticinquenne Molly Martens, un’americana originaria di Knoxville, Tennessee, come tata. La giovane arriva a Limerick, in Irlanda, nel 2008. Poco dopo la sua assunzione, i due iniziano una relazione. Corbett, a quel punto, decide di trasferirsi con i suoi due figli in Carolina del Nord per iniziare una nuova vita al fianco di Molly.

A Deadly American Marriage - Il caso Jason Corbett; cinematographe.it

Jason Corbett muore all’età di 39 anni nella notte del 2 agosto 2015. Secondo le trascrizioni degli interrogatori della polizia condivise dalla CBS, il padre di Molly, Tom Martens, ex agente dell’FBI, quella notte si trovava nella casa della figlia e del genero, situata a Wallburg. Nel cuore della notte, l’uomo sentì improvvisamente dei forti rumori provenire dalla camera da letto della coppia. Afferrò una mazza da baseball in alluminio e corse in aiuto della figlia. Poco minuti dopo, Martens chiamò il 911 e disse al centralinista che suo genero aveva bisogno di aiuto, pronunciando le seguenti parole “Sta sanguinando dappertutto, potrei averlo ucciso. Tom e Molly Martens fin dal primo istante hanno ammesso di aver ucciso Corbett e di averlo colpito con un mattone e una mazza da baseball, ma solo ed esclusivamente per legittima difesa. Secondo l’accusa, la morte dell’uomo d’affari irlandese è invece da considerarsi un vero e proprio omicidio.

Interrogato nelle ore successive alla morte di suo genero, Tom Martens ha raccontato per filo e per segno. la sua versione dei fatti alla polizia. L’ex agente dell’FBI sostiene che quando lui e sua moglie arrivarono quella sera a casa della figlia, Corbett era visibilmente ubriaco. Quest’ultimo iniziò a dare di matto qualche ora dopo, quando sua figlia Sarah si svegliò a causa d un incubo. Preoccupata, Molly si precipitò subito da lei per controllare come stava. Adirato per essere stato disturbato durante il sonno, Corbett iniziò ad assumere un atteggiamento violento nei confronti della moglie (cosa che per la donna, a suo dire, era piuttosto frequente), provando addirittura a strangolarla. Giunto sul posto, Tom Martens ha cercato di difendere sua figlia. Tra i due iniziò una colluttazione. In preda alla paura, Molly prese un mattone posto sul suo comodino e colpì in testa Jason. Preoccupato che la vita di sua figlia, oltre alla sua, fosse ancora in pericolo, Tom Martens sferrò altri colpi alla testa Jason.

Il procuratore distrettuale che si è occupato del caso al centro di A Deadly American Marriage – Il caso Jason Corbett ha definito il referto dell’autopsia “orribile“, sottolineando la forza usata per causare il tipo di lesioni riscontrate dal medico legale. La sorella di Jason Corbett è stata informata dalla polizia che suo fratello “ha subito almeno una dozzina di colpi alla testa, secondo quanto riportato da CBS News. Il documentario Netflix mostra la polizia e i pubblici ministeri intenti a costruire un caso di omicidio colposo. L’investigatore e il procuratore distrettuale hanno osservato, ad esempio, che la chiamata al 911 è una messa in scena e che i soccorritori sul posto hanno riscontrato che il corpo di Corbett fosse troppo freddo per corrispondere alla versione dei fatti fornita dai Martens. Nel gennaio 2016, Molly e Tom Martens sono stati entrambi accusati di omicidio di secondo grado.

Nel processo del 2017, l’accusa ha sostenuto che Molly possa aver ucciso suo marito per la volontà di quest’ultimo di lasciarla e tornare in Irlanda insieme ai suoi due figli. La donna, che ha cresciuto i bambini per la maggior parte della loro vita, non aveva alcuna intenzione di perderla. A sostenere questa tesi, è il testamento Corbett, nel quale l’uomo ha indicato come tutori dei bambini sua sorella Tracey e suo marito, e non Molly. L’accusa ha inoltre respinto la tesi della legittima difesa, visto che Jason Corbett è stato colpito alla testa almeno una dozzina di volte, con la conseguente frattura del cranio, e che i Martens la notte del 2 agosto 2015 erano fisicamente illesi, nonostante il presunto scontro fisico con la vittima. Dopo aver ascoltato le testimonianze, la giuria ha deliberato per tre ore prima di emettere due verdetti di colpevolezza all’unanimità. Molly e Tom sono stati condannati a pene detentive da 20 a 25 anni ciascuno.

Poco dopo la pronuncia del verdetto, la difesa ha presentato una mozione per l’annullamento dello stesso a causa della cattiva condotta della giuria. Un giurato aveva ipotizzato che i membri della giuria avessero discusso il caso insieme prima di ascoltare tutte le prove, dando vita ad un processo iniquo. Il giudice del processo ha respinto la mozione, ma un anno dopo la difesa si è rivolta alla corte d’appello, la quale ha annullato il verdetto. L’accusa, tuttavia, ha presentato ricorso contro la sentenza alla Corte Suprema in seduta plenaria. Nel marzo 2021, la Corte Suprema del North Carolina ha ordinato un nuovo processo per Molly e Tom Martens. I due sono stati rilasciati su cauzione il mese successivo.

Tags: Netflix