5 film brutti che diventano “So bad it’s so good”

Quando i film brutti diventano terribilmente cult!

Se non avete mai sentito parlare dei “So bad it’s so good” è una definizione che sta ad indicare qualcosa di così cattivo/brutto da essere così buono/bello. Quindi si tratta di quei film brutti che praticamente fanno il giro e ritornano con un sapore di genuina “bellezza” per coloro che amano farsi due ghigni, o più semplicemente per gli adoratori del brutto, spesso definibile come vero e proprio cinema trash. Andiamo a vedere quindi 5 film so bad it’s so good che potrebbero svoltarvi (o rovinarvi) una serata.

1. Plan 9 from outer space (1959) tra i film brutti che diventano “So bad it’s so good”

Sorta di alfiere del cinema di serie B, tra i registi più “improvvisati” della storia del cinema, Ed Wood passò alla storia con questo fantascientifico a bassissimo costo che riuscì ad ottenere, per molti anni, il titolo di film più brutto della storia del cinema. Ma, successivamente riconsiderato, al netto dei suoi genuini limiti narrativi ed evidenti limiti produttivi, facendo divenire questo bislacco film di invasioni aliene, girato con costumi scadenti e scenari posticci e che annovera nel cast il divo decaduto dell’horror Bela Lugosi, una sorta di film Cult, degno di essere un so bad it’s so good.

2. The Garbage Pail kids – The Movie (1987)

Ispirato alle card per ragazzini pubblicate nel 1985 (note in Italia come Sgorbions) che ritraevano una serie di personaggi nel mondo della spazzatura che parodizzavano un brand di bambolotti, questo bislacco teen movie vede protagonisti dei pupazzoni parlanti dagli aspetti più bizzarri e disgustosi. Dovrebbe essere una commedia per ragazzi nelle intenzioni, ma il risultato è talmente straniante (e poco divertente) da risultare un vero e proprio so bad it’s so good, anche solo per il design dei suoi cartooneschi personaggi.

3. Alex l’ariete (2000)

Uno dei film brutti che potrebbero concorrere al podio dei peggiori film italiani è questo poliziesco con protagonisti Alberto Tomba e Michelle Hunziker. Un vero e proprio Cult del ridicolo involontario, il film pur diretto da un mestierante di ottimo livello come Damiano Damiani, rivela tutte le falle di una produzione superficiale e improvvisata, tra dialoghi imbarazzanti, errori di scena visibili, attori piuttosto inadeguati ed una trama piuttosto banale. Una sorta di quintessenza del so bad it’s so good del cinema italiano.

4. The Room (2003)

Considerato il Quarto Potere dei film brutti, è un melodramma scritto, diretto e interpretato da Tommy Wiseau, con (misteriosi) fondi spropositati nel budget, con il risultato di un prodotto tanto posticcio nella recitazione (ai limiti del ridicolo a tratti) quanto bolso e incline alla soap opera nella messa in scena e nello sviluppo drammaturgico. Nel 2017, James Franco ha diretto The disaster Artist per raccontare la genesi di questo so bad it’s so good, interpretando lui stesso il ruolo di Wiseau.

5. Sharknado (2013) tra i film brutti che diventano “So bad it’s so good”

Un perfetto esempio di so bad it’s so good, un usa e getta, talmente delirante, che si sposa bene con pizza e birra (o pop corn e bibite), sul divano in amicizia. Un vero e proprio Cult dei film brutti moderni, in cui un tornado devasta tutta Los Angeles, portando con se gli squali dall’oceano, che piovono sulla popolazione. La scena in cui il protagonista (uno degli ex divi del telefilm Beverly Hills 90210) trancia, al volo, uno squalo con motosega vale da solo la visione di questa simpatica trashata televisiva che ha generato pure diversi sequel.