Lost soundtrack #6: temi dei legami tra i personaggi

Molti dei temi composti da Michael Giacchino per Lost consistono in serie di poche note, che poi si sviluppano e si ricombinano in modi diversi. Gli intervalli tra queste note sono solitamente brevi, come a rappresentare dei piccoli passi: quelli che i protagonisti sono costretti a compiere per entrare in contatto, spesso scontrandosi. Tra i temi che più rappresentano i legami che i personaggi stringono, ci sono sicuramente quello di “Life And Death” (senz’altro il tema più noto di Lost) e di “There’s No Place Like Home”, che ne è uno sviluppo.

“Life And Death”

Questo tema viene presentato presto nel programma, quando Jack raggiunge le grotte con la fonte di acqua dolce, e sprona il gruppo di sopravvissuti a collaborare: «Ma se non riusciremo a vivere insieme, moriremo da soli». È qui che poniamo le basi dei legami che verranno stretti nel corso di Lost. La prima rappresentazione più emozionale di “Life And Death” è, però, qualche episodio più tardi, quando Charlie viene trovato impiccato, ma Jack riesce a salvarlo: la musica esprime il dolore per la – presunta – perdita, costruendo piccoli passaggi di note agli archi e al pianoforte. Ancora più avanti abbiamo il tema che risuona in modo completo, quando Claire mostra il bimbo appena nato e Jack dà a Shannon la notizia della morte di suo fratello – da qui, il titolo “Life And Death”: per Giacchino, «col passare del tempo, quello è stato il tema che è stato usato ogni volta che qualcuno moriva o stava per morire. E si è evoluto oltre quella scena, oltre quel discorso». Il tema accompagna, quindi, le scene di morte di diversi personaggi, oltre a quelle in cui si prefigura questo rischio; in altri momenti si presenta durante riflessioni sulla morte, o in momenti collettivi di presagio e reminiscenza, come quando vengono mostrati i sopravvissuti in un flashback nel momento in cui prendono posto sull’aereo (nell’ultimo episodio della prima stagione). La musica procede a un tempo lento, in modo quieto; come sempre è il violoncello a dare un tocco intimistico, ma è il pianoforte il vero protagonista:

lost

“There’s No Place Like Home”

È il cosiddetto tema della casa, che entra per la prima volta nel programma alla fine della quarta stagione, quando Jack, Kate, Hurley, Sayid, Sun ed Aaron riescono a lasciare l’isola ed atterrano in una base militare alle Hawaii, dove li attendono le loro famiglie. Nelle sue prime apparizioni, il tema di “There’s No Place Like Home”, che si sviluppa da “Life And Death”, potrebbe far pensare alla musica che descrive il ritorno a casa, il salvataggio, ma si capisce ben presto che non è realmente così. Le persone che hanno lasciato l’isola saranno spinte a tornarci, per varie ragioni: è così che il tema, sostenuto inizialmente dal pianoforte, al quale si aggiungono gli archi e il resto dell’organico orchestrale con una contromelodia acquisisce il suo reale significato, in cui è l’isola la vera casa di queste persone.

lost

https://www.youtube.com/watch?v=NT_TOcgCjK4

Il tema diventa predominante nelle ultime due stagioni, in momenti in cui i personaggi si rincontrano sull’isola, dove possono rinsaldare i loro legami. Una rivelante apparizione è nell’episodio “Per cosa sono morti”, il penultimo di tutta la serie, quando Jacob, protettore dell’isola, spiega a Jack, Hurley, Sawyer e Kate perché li ha portati in quel luogo speciale:

Non vi ho sottratti a un’esistenza felice. Avevate tutti dei problemi. Vi ho scelti perché eravate simili a me. Eravate soli, alla ricerca di qualcosa che non riuscivate a trovare. Vi ho scelti perché avevate bisogno di questo posto, quanto esso di voi.

Ecco svelata l’importanza dell’isola come casa: quando Jacob recita le sue ultime battute, in sottofondo sentiamo “There’s No Place Like Home”, proprio perché sta spiegando che le persone che ha portato lì non avevano mai avuto una vera casa, e lui ha potuto dare loro una seconda possibilità. I protagonisti di Lost presentano un passato colmo di situazioni difficili, insoddisfacenti, frustranti e inconcludenti.

Le altre scene fondamentali che ci permettono di dimostrare che l’isola è stata la vera casa di queste persone sono quelle dei ‘risvegli’ nell’episodio finale di Lost. Siamo nei dibattuti flash sideways, che rappresentano una sorta di limbo e si collocano in un tempo indefinito, dopo la morte di tutti i protagonisti. Questo finale spirituale, come l’hanno voluto i produttori Damon Lindelof e Carlton Cuse, vuole mostrare la speranza di poter ritrovare le persone che abbiamo amato in vita anche nell’aldilà. In questo tempo imprecisato, prima di ‘andare avanti’, i protagonisti si rincontrano – molti senza essersi mai conosciuti, perché in questa realtà parallela il volo Oceanic 815 atterra – in situazioni molto simili a quelle vissute sull’isola: l’ecografia di Sun, il parto di Claire, Locke che riacquista l’uso delle gambe sono solo degli esempi di questi ‘risvegli’ che permettono loro di ricordare il tempo passato sull’isola, in mezzo alle persone che hanno amato; ma hanno in comune il fatto che, oltre ai temi personali dei personaggi, quasi sempre la grande protagonista è la musica di “There’s No Place Like Home”, molto emotiva e commovente, per provare che, in effetti, «avevate bisogno di questo posto, quanto esso di voi».