Up: l’emozione di una colonna sonora da Oscar

Settimana scorsa vi abbiamo parlato di Michael Giacchino, figura di spicco tra i compositori cinematografici, che ha ricevuto l’Oscar, nel 2010, per la colonna sonora di Up. Per il film, diretto da Pete Docter e Bob Peterson, realizzato dalla Pixar in collaborazione con la Disney, i riconoscimenti sono stati comunque molteplici: si è aggiudicato anche la statuetta come Miglior film d’animazione; lo stesso ai Golden Globe, ai BAFTA e in numerosi altri premi.

Pete Docter e Michael Giacchino con il loro Oscar vinti per "Up"

Pete Docter e Michael Giacchino con i loro Oscar vinti per “Up”

La colonna sonora, composta da Giacchino e registrata dalla Hollywood Studio Symphony insieme al direttore Tim Simonec e al tecnico del suono Dan Wallin (storici collaboratori di Giacchino; basta anche leggere i titoli delle tracce per ritrovare i giochi di parole usati nei suoi altri lavori), accompagna con freschezza sapiente il film. Dall’inizio della produzione, l’attenzione è stata focalizzata sui personaggi: la musica, quindi, segue una tecnica tematica, con il compito principale e fondamentale di regalare l’emozione, così come era stato chiesto dal regista Pete Docter. Michael Giacchino ha iniziato a guardare il film, cercando un solo accordo “sospeso” che racchiudesse ciò che le scene gli trasmettevano.

La prima, nonché la più completa ed emozionante proposizione di queste note, che tendono a “correre indietro” durante il loro svolgimento, la abbiamo nel brano “Married Life”, che accompagna le scene che raccontano la vita insieme di Carl ed Ellie. La partitura cambia mentre i personaggi crescono, si trasforma attraverso i temi e l’impasto orchestrale, che permette a più strumenti di avere una linea solistica mentre vengono accompagnati dal resto dell’organico. L’impressione che si ha è quella di una specie di ostinato, che non si ripropone mai pesantemente, ma per mezzo di piccoli accorgimenti – come non ricordare il drastico ma delicato movimento della musica nel momento in cui Ellie scopre di non poter avere figli. Il risultato è di grande emozione:

Tutta la partitura è permeata da un sound jazzistico e da tempi in 3/4 a mo’ di valzer, che riescono costantemente ad esprimere la gioia della vita e l’affetto dei personaggi, attenuandosi nei momenti più dolorosi. Alcune scene vengono illuminate da una musica più dinamica, come quella della tempesta: i glissando degli archi e i tromboni strizzano l’occhio – o per meglio dire, l’orecchio – a quelli che, nella serie tv Lost, si sentivano ad ogni cliffhanger. Un altro momento in cui la musica si fa dissonante è quando Charles Muntz minaccia Carl e Russell, rovesciando i caschi delle sue vittime, bloccandosi al grido di Kevin. Nella scena della lotta che segue, si scontrano il tema dissonante e oscuro di Muntz (che all’inizio del film era invece avventuroso, con un gusto un po’ retrò) con quello più limpido e vittorioso di Ellie, che ritorna quando Carl rimette in “volo” la sua casa per raggiungere Russell e il dirigibile, dove si sentirà ancora la “battaglia” tra i temi. Una musica che si fa epica, pur mantenendo l’anima di quelle note un po’ malinconiche, ma capaci di descrivere una vita intera, tutti i suoi momenti migliori, i cambiamenti, le avventure.

Up non racconta solo di un grande amore e di un’avventura a lungo aspettata, ma anche del rapporto, oggi spesso problematico, tra generazioni distanti tra loro. Un rapporto che ha bisogno di rassicurazioni, scambi di idee, apertura e affetto. Vi lasciamo, allora, anche con le parole di Michael Giacchino durante la sua premiazione agli Oscar 2010:

Per approfondire la composizione della colonna sonora di Up, segnaliamo anche questo interessante video realizzato dalla produzione: