La stanza del figlio: la colonna sonora di Nicola Piovani nel film di Nanni Moretti

La stanza del figlio, il film di Nanni Moretti vincitore della Palma d'Oro nel 2001, ha una colonna sonora potente e avvolgente firmata da Nicola Piovani.

Quanto può raccontare e suggestionare la musica è quantificabile e percepibile soprattutto grazie al linguaggio filmico. L’immagine e la musica, in equilibrio con la forza di un racconto ben interpretato, rendono il film un oggetto prezioso, d’oro. In questo caso da Palma d’Oro. La stanza del figlio è un film di Nanni Moretti del 2001, vincitore del principale premio assegnato al Festival di Cannes.

La stanza del figlio è un film dolorosamente bello e accuratamente raffinato, con una colonna sonora tentacolare e convincente

In una storia ambientata all’interno di una qualunque famiglia di ad Ancona, Giovanni (Nanni Moretti) è il padre psicanalista, Paola (Laura Morante) è una madre e una moglie che gestisce anche una piccola casa editrice e poi ci sono Irene (Jasmine Trinca) e Andrea (Giuseppe Sanfelice), i loro due figli. Quando Andrea perde la vita in un banale incidente durante un’immersione subacquea, per Giovanni e per tutta la famiglia vengono messe in discussione certezze, affetti, abitudini e incomprensioni. Una metabolizzazione faticosa del dolore, del più grande dolore che si possa provare, avviene grazie ad Arianna (Sofia Vigliar), un amore estivo di Andrea di cui non erano a conoscenza, la quale conduce Giovanni e Paola a riaprire e riordinare “la stanza del figlio” per riaprire e riordinare, in realtà, loro stessi.

La colonna sonora di quello che è il nono film di Nanni Moretti è ad opera del maestro Nicola Piovani, un compositore e direttore d’orchestra da Premio Oscar, che ha composto e curato le colonne sonore anche di La messa è finita, Palombella Rossa e Caro Diario. I brani composti da Piovani sono avvolgenti nella loro beffarda scanzonatezza e suggeriscono perfettamente quell’inevitabile e ineluttabile compimento del destino a cui vanno incontro i protagonisti a causa del buco nero provocato da un lutto terribile.

Nel film La stanza del figlio le scene sono raccordano lucidamente la storia con la colonna sonora: quando Giovanni entra in un negozio di dischi per fare un regalo al figlio e il commesso gli consiglia Before and After Science di Brian Eno. Le note di By this River da esogene si insinuano nella vita filmica di Giovanni e nelle sue camminate.

Il medesimo brano, dispersivo e armonioso, è anche presente in chiusura del film.

Il brano Siamo gli eroi, cantato da Paola Turci ma scritto da Alfredo Rizzo Roberto Righini, è facilmente ascoltabile nella scena in cui Giovanni si reca al luna park.

In apertura, invece, viene cantata dai quattro protagonisti in un momento di serenità in auto il brano Insieme a te non ci sto più, scritta da Paolo Conte e cantata da Caterina Caselli. La canzone ritorna in La stanza del figlio dopo essere  stata utilizzata da Nanni Moretti anche nel film Bianca, due decenni prima. La scena è deliziosa e ironica, rappresenta una specie di quei rituali familiari dove si asseconda qualcuno con un affetto profondo e sincero. Il regista, qui abilissimo, comunica un senso di famiglia con poetica lucidità senza dialoghi e senza grandiose azioni.

La musica ne La stanza del figlio è un elemento drammaturgico dominante e sovrastante, come è evidente in una scena in cui il brano Synchronising di Michael Nyman, con il suo potere evocativo, riesce a smuovere un ricordo che rende fragile e vulnerabile Giovanni al punto da costringerlo a ritrovare sempre un punto preciso e a riascoltare ossessivamente quei pochi secondi. Una scena lacerante, dove nessuno dei protagonisti piange o si dispera. Gli ultimi due momenti de La stanza del figlio palesano la magnifica potenza di questo film, giustamente premiato e anche discusso (quale film di Nanni Moretti non lo è?), dove tutto si regge sulla semplicità narrativa in grado di far sorridere e far piangere con sommessa moralità.