Stranizza d’amuri dov’è stato girato? Le calde location siciliane del film di Beppe Fiorello
I sapori, i profumi e i piatti tipici sono parte della vita quotidiana dei personaggi e contribuiscono a creare un’atmosfera calda e avvolgente
Stranizza d’amuri, il film d’esordio alla regia di Beppe Fiorello, ha scelto come palcoscenico naturale la sua terra d’origine: la Sicilia. Ispirato a una storia vera e drammatica, il lungometraggio racconta l’amore impossibile tra due giovani siciliani negli anni Ottanta, un sentimento spezzato da un tragico evento che ancora oggi lascia molte domande senza risposta. Il film, ambientato nel 1982 durante i giorni che portarono l’Italia a vincere i Mondiali di calcio, ha catturato l’essenza di una Sicilia autentica e suggestiva grazie a una selezione attenta di location reali, che fanno da sfondo alle vicende di Gianni e Nino, i due protagonisti interpretati da Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto.
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Stranizza d’amuri: le location del film

Tra le località principali scelte per le riprese spicca la splendida città di Noto, celebre per il suo barocco siciliano, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Noto offre scorci pittoreschi e monumenti carichi di storia, capaci di trasmettere con immediatezza quell’atmosfera di provincia e al contempo di eleganza tipica del sud Italia. Le sue strade e piazze hanno contribuito a restituire l’autenticità di un’epoca passata, con gli edifici dalle facciate scolpite che fanno da cornice a scene cariche di emozione. L’utilizzo di questa città non è solo una scelta estetica, ma anche un omaggio alla Sicilia come luogo di cultura e tradizione.
Un altro scenario fondamentale di Stranizza d’amuri è Marzamemi, un borgo marinaro affacciato sul mare che incarna il fascino più intimo della Sicilia. Marzamemi, con le sue case colorate, i vicoli stretti e il porto, evoca un senso di comunità e di vita semplice, fatta di legami profondi e ritmi lenti. Questo ambiente naturale e suggestivo amplifica la dimensione personale e privata della storia, immergendo lo spettatore in una realtà in cui il contrasto tra bellezza e tragedia diventa ancora più struggente.
Le piccole location dell’entroterra siciliano in Stranizza d’amuri

Oltre a Noto e Marzamemi, le riprese si sono svolte in alcune località meno note ma altrettanto importanti, come Ferla e Buscemi, piccoli comuni dell’entroterra siciliano. Questi luoghi sono caratterizzati da paesaggi rurali e tradizionali, dove il tempo sembra essersi fermato. La scelta di questi centri abitati ha permesso di dare al film un’atmosfera intima e autentica, con scenari naturali che raccontano una Sicilia lontana dal turismo di massa, ma profondamente radicata nelle sue origini. I campi, le strade sterrate e i panorami agresti diventano così parte integrante della narrazione, riflettendo le sfide e le difficoltà della vita quotidiana dei protagonisti di Stranizza d’amuri.
Anche la zona di Priolo e Pachino ha avuto un ruolo importante nel progetto di Stranizza d’amuri. Pachino, famosa per le sue produzioni agricole e il clima mite, offre paesaggi mediterranei tipici con il mare a fare da sfondo. Priolo, invece, è un’area più industriale ma comunque parte integrante del tessuto socio-culturale siciliano. Insieme, queste località completano il quadro di una Sicilia multifacetica, capace di raccontare storie di amore, dolore e resistenza attraverso scenari naturali e urbani molto diversi tra loro.
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Oltre le location: cosa mangiare in Sicilia?

Ma Stranizza d’amuri riesce anche a rendere omaggio alla tradizione culinaria siciliana, un elemento imprescindibile dell’identità dell’isola. I sapori, i profumi e i piatti tipici sono parte della vita quotidiana dei personaggi e contribuiscono a creare un’atmosfera calda e avvolgente. In Sicilia, infatti, il cibo è molto più di una semplice necessità; è un rito sociale, un momento di condivisione e orgoglio territoriale.
Tra le specialità che emergono naturalmente nel racconto c’è il celebre arancino, una palla di riso ripiena di ragù, piselli e formaggio, impanata e fritta fino a diventare dorata e croccante. I dolci, come i cannoli con la ricotta fresca o la cassata siciliana, dolce ricco di ricotta, pasta reale e canditi, sono altri simboli culinari che accompagnano la narrazione. Il pesce fresco, spesso cucinato in maniera semplice ma saporita, rappresenta l’essenza delle tradizioni marinare di Marzamemi e dei borghi costieri.
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