Mangia prega ama dove è stato girato? Le location del film con Julia Roberts

Tratto dall'autobiografia della scrittrice Elizabeth Gilbert, il film è l'occasione perfetta per un giro del mondo tra Italia, India e Indonesia.

Quante volte, stanchi della nostra esistenza, ci siamo detti “quanto vorrei lasciare tutto e andarmene in giro a vedere il mondo”? Lo abbiamo pensato tutti almeno una volta della vita, ma se per la maggior parte rimane solo un sogno irrazionale, per la scrittrice Elizabeth Gilbert è stata la realtà della sua vita. Proprio dal racconto autobiografico di questa incredibile avventura prende vita Mangia Prega Ama, pellicola del 2010 diretta dal genio del piccolo schermo Ryan Murphy e con protagonista la regina indiscussa della commedia romantica Julia Roberts. Il film, proprio come il libro da cui è tratto, segue Elizabeth nella sua scelta di lasciare improvvisamente una vita apparentemente perfetta, con un matrimonio e un lavoro invidiabili e nemmeno un problema al mondo. Per tutti sembra una decisione insensata, per lei è il culmine di una crisi interiore che la porta a fuggire, cercando di trovare una se stessa che sembra perduta. Il suo girovagare la porterà a capire che, se non si sta bene dentro, si possono cambiare anche mille luoghi, ma non si troverà mai la felicità. Ma porta anche lo spettatore in un magnifico viaggio in tre angoli del mondo completamente diversi: Elizabeth passa dall’Italia, dall’India e dall’Indonesia, raccontando con uno sguardo sognante e leggero tre culture totalmente diverse e completamente affascinanti, ciascuna a modo loro.

Le location di Mangia prega ama tra Italia, India e Indonesia 

Mangia: tra le vie di Roma e Napoli per scoprire il piacere del mangiare bene

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I primi quattro mesi del suo girovagare, Elizabeth-Julia Roberts li passa in Italia, dove si dedicherà interamente alla scoperta della bellezza, dell’arte e della cultura, ma soprattutto dove imparerà il profondo piacere che può derivare dal mangiare. Il cibo è protagonista indiscusso del suo soggiorno italiano, e il suo mangiare non è solo espressione di quanti piatti buoni ci siano in Italia, ma diventa la comprensione profonda di quanto il mangiare possa essere un modo di stare insieme, di condividere, di rilassarsi e godersi la vita. La prima tappa è Roma, che nel film si mostra in tutta la sua magnificenza: Elizabeth ha un appartamento vicino via di Ripetta, e passa le sue giornate passeggiando tra Piazza Navona e Campo de’ Fiori, Trastevere e Via del Corso, Piazza di Spagna e Villa Borghese. Per sentirsi come lei si può andare dal Vecchio Orso in via Gigli d’Oro e al Santa Lucia in via Febo, le trattorie dove assaggia i piatti più tipici della cucina romana, come gli immancabili spaghetti cacio e pepe. Ma c’è spazio anche per il gelato, di cui la protagonista è ghiotta: il suo preferito è quello della Gelateria San Crispino, storico locale romano. Poi arriva il momento della pizza, e Liz non può che spostarsi a Napoli: la città viene introdotta con una passeggiata in via dei Tribunali, mentre il resto delle riprese si svolgono nel quartiere Forcella. La pizza, invece, è di uno dei locali più famosi della città: è lo storico Da Michele in Corso Umberto, minuscola pizzeria dove si fa la fila per entrare, e si mangiano solo ed esclusivamente una margherita o una marinara, come da tradizione.

Prega: alla scoperta della spiritualità nella magica India

Se l’Italia è il posto dove dedicarsi al piacere del mangiare, l’India è dove Liz si reca per cercare una crescita spirituale di cui sente di avere bisogno. In realtà del paese non si vede tanto quanto l’Italia, perché la donna passa la maggior parte del suo tempo in un tempio con Richard, l’anziano che la guida sulla strada del perdono verso se stessa. La maggior parte delle scene ambientate in India sono state girate tra Delhi e Patudi, nella regione dell’Haryana, in particolare nel tempio Ashram Hari Mandir. Più che ai paesaggi, quindi, la parte della storia dedicata all’India si concentra sul mondo interiore e sulla cultura locale, di cui si vedono molti spaccati e anche molte criticità, tra cui l’estrema povertà e i matrimoni combinati.

Ama: la ricerca dell’equilibrio sull’isola di Bali

La tappa finale del viaggio porta Elizabeth a Bali, isola dell’Indonesia che da secoli viene considerata un vero e proprio posto magico, dagli incredibili poteri taumaturgici per l’anima. E proprio questo la nostra protagonista si stabilisce lì, sperando che il potere dell’isola, con la sua natura magnifica e gli abitanti gentili, possa guarirla dalla tristezza e insegnarle a sorridere di nuovo. Mentre Liz ascolta gli insegnamenti di uno sciamano e s’innamora di Felipe (Javier Bardem), ci porta con lei alla scoperta di uno dei luoghi più belli dell’Indonesia. Le scene sono girate soprattutto a Ubud, la capitale culturale dell’isola, dove si trovano le grandi coltivazioni di riso e i templi indù, ma appaiono anche Padang Padang beach, una piccola e magnifica spiaggia che si raggiunge con una lunga scalinata nella roccia, e il Monte Batur, vulcano attivo dalla bellezza selvaggia. Tra gli altri luoghi visitabili del film troviamo anche la Foresta delle Scimmie, tappa fissa delle passeggiate di Liz in bicicletta e celebre location nei pressi di Ubud, dove vive in libertà la scimmia dalla lunga coda balinese. Da non perdere anche la casa di Ketut Liyer, che dopo l’uscita del film ha registrato un vero e proprio boom di turisti: proprio come Liz, qui si possono ricevere consigli dal famoso maestro spirituale.

Alla fine sono arrivata a credere in una ricerca che io chiamo La Fisica dell’Anima, una forza della natura governata da leggi reali quanto la legge di gravità. La regola di questo principio funziona più o meno così: se sei abbastanza coraggiosa da lasciarti indietro tutto ciò che ti è familiare e confortevole e che può essere qualunque cosa, dalla tua casa a vecchi rancori, e partire per un viaggio alla ricerca della verità, sia esterna che interna. Se sei veramente intenzionata a considerare tutto quello che ti capita durante questo viaggio come un indizio. Se accetti tutti quelli che incontri strada facendo come insegnanti. E se sei preparata soprattutto ad affrontare e perdonare alcune realtà di te stessa veramente scomode, allora la verità non ti sarà preclusa.

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