Il Bufalo: il drink romano ispirato a Romanzo Criminale – Dove berlo e come prepararlo!

Ecco come preparare un buon Bufalo, ovvero un buon drink ispirato a uno dei film più pop degli ultimi anni, Romanzo Criminale.

Bastano un buon drink e degli attori preparati per darci un quadro perfetto dell’Italia anni ’70. E se questi ultimi hanno potuto dar prova di tutto questo in Romanzo Criminaleil film di Michele Placido del 2005, ad accompagnarne la visione ci pensa il Bufalo, il drink ispirato al film, creato da Alessandro Antonelli, barmanager dello Sky Stars Bar dell’A.Roma Lifestyle Hotel di Roma.

Romanzo Criminale: il Bufalo diventa… un drink

Romanzo Criminale cinematographe.itEcco gli ingredienti necessari: 30cl bourbon Maker’s Mark, 30cl Amaro Formidabile e alcune gocce di Angostura Bitter Orange. Versare tutti gli ingredienti nel mixing glass, mescolare e trasferire nel bicchiere colmo di ghiaccio. Utilizzare un bicchiere Old Fashioned, il classico da whisky, e decorare con arancia disidratata.

Il Bufalo: un drink che rientra nella “lista dei cattivi” dello Sky Stars Bar

Il drink è dedicato al più pop dei film usciti negli ultimi anni, Romanzo Criminale, che a Roma ha avuto un’importante cassa di risonanza. Il nome del drink fa riferimento a uno dei personaggi più popolari, amati e autentici del film:il Bufalo, interpretato da Francesco Venditti. Questo cocktail entra a far parte di quella serie di drink stile-gangster con ispirazione ai film di malavita inseriti nell’apposita drink list allo Sky Stars Bar, di cui fanno già parte il French connection, il Godfather e il God Mother. L’Amaro Formidabile, prodotto nella zona di San Basilio a Roma, è stato scelto per rappresentare lo scenario capitolino e rappresenta Cinecittà, culla del cinema italiano. In questa chiave, il bourbon Maker’s Mark rappresenta invece il cinema americano.

Romanzo Criminale: trama e interpreti della banda della Magliana

romanzo criminale cinematographe.it

La trama ripercorre le vicende della banda della Magliana, l’organizzazione criminale a stampo mafioso attiva durante gli anni settanta e ottanta a Roma. Il film segue quindi, dagli anni sessanta, la vita di un gruppo di amici che, all’inizio del film, rubano un’auto e investono un agente. Dopo la fuga, decidono i loro soprannomi: il Libanese, il Dandi, il Freddo e il Grana (Brenno Placido). Quando arriva la polizia, il Libanese rimane ferito ad una gamba, Freddo viene fermato, Dandi scappa e Andrea, vero nome del Grana, muore per le ferite riportate durante la corsa con l’auto rubata.

Anni dopo si uniscono a Bufalo (Francesco Venditti), ai fratelli Ciro e Aldo Buffoni e ad altri piccoli criminali della malavita romana per organizzare un sequestro di persona. Reclutano il Nero (Riccardo Scamarcio), uno spietato neonazista esperto in arti marziali e rapiscono il barone Rosellini che uccidono senza ancora avere ottenuto alcun riscatto. Invece di sperperare la parte spettante ad ognuno, formano una banda e investono nel traffico dell’eroina mettendo in piedi una vera e propria organizzazione criminale che riesce in poco tempo ad assumere il controllo assoluto del traffico di droga a Roma estromettendo ed eliminando i vecchi boss.

La vicenda si evolve con l’espansione verso altri campi, come quelli della prostituzione e del gioco d’azzardo, e si alleano con il boss Zio Carlo di Cosa Nostra, grazie all’approvazione del quale, Freddo (Kim Rossi Stuart) e Libano (Pierfrancesco Favino) uccideranno il Terribile (Massimo Popolizio), il boss che controllava la droga a Roma e che li aveva denunciati per riprendersi il potere sulla capitale. Man mano, le loro vicende si intrecceranno con gli avvenimenti più misteriosi della storia d’Italia per oltre venticinque anni tra cui l’omicidio di Aldo Moro e la strage di Bologna. L’unico a capire quanto la banda stia acquistando potere, nonostante la diffidenza dei suoi superiori, è il commissario Scialoja (Stefano Accorsi) il quale, durante le indagini, inizia una relazione con la prostituta Patrizia (Anna Mouglalis), donna di Dandi (Claudio Santamaria).