Frankenstein: dov’è stato girato? Le location del film di Guillermo del Toro

Il regista messicano ha ricreato un mondo sospeso tra scienza e mistero...

Guillermo del Toro, maestro del meraviglioso e dell’oscuro, ha scelto per il suo Frankenstein alcune delle location del Regno Unito e del Canada. Il film, che reinterpreta il classico di Mary Shelley con la sua inconfondibile impronta gotica, unisce scenari reali e set costruiti “artigianalmente”, evitando l’abuso di effetti digitali. Tra castelli scozzesi, dimore inglesi e paesaggi innevati dell’Ontario, il regista messicano ha ricreato un mondo sospeso tra scienza e mistero, dove ogni luogo racconta un frammento dell’anima tormentata di Victor Frankenstein.

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Il gelo artico del lago Nipissing

La storia di Frankenstein si apre nelle distese ghiacciate del “Farthermost North” del 1857, dove l’equipaggio della nave Horisont affronta una natura crudele e maestosa. In realtà, queste scene sono state girate sul lago Nipissing, nei pressi di North Bay, in Ontario. Le acque gelate e i paesaggi desolati del Canada hanno permesso di ricreare l’atmosfera artica senza ricorrere alla CGI. Per il ponte della nave, Del Toro ha voluto un set realistico: una struttura meccanica costruita nei Port Lands di Toronto, capace di oscillare come una vera imbarcazione.

La casa dei Frankenstein: tra Gosford, Wilton e Burghley House

La dimora di Victor Frankenstein è un collage di quattro location storiche britanniche, scelte per creare un effetto architettonico. Le riprese esterne sono state realizzate nella sontuosa Gosford House, nell’East Lothian scozzese, una tenuta ottocentesca circondata da parchi e boschi che si affacciano sul mare del Nord. Gli interni, con la loro scalinata in marmo e l’atmosfera austera, appartengono anch’essi alla stessa residenza, già apparsa in Outlander.

Per le scene più eleganti di Frankenstein, Del Toro si è spostato nella Double Cube Room di Wilton House, nel Wiltshire, una sala impreziosita dai ritratti di Van Dyck e usata in produzioni come The Crown, Bridgerton e Downton Abbey. La camera da letto di Victor, invece, è la Bow Room di Burghley House, decorata nel 1697 dal pittore Louis Laguerre con affreschi ispirati alla mitologia romana. Alcune sequenze aggiuntive sono state girate nella Heaven Room, anch’essa a Burghley, celebre per i suoi dipinti barocchi di Antonio Verrio.

Dunecht House e la biblioteca di Frankenstein

Per la scena della biblioteca in Frankenstein, Del Toro ha scelto la Dunecht House, un’imponente tenuta nell’Aberdeenshire, in Scozia. La grande sala da ballo, trasformata in una biblioteca vittoriana, colpisce per le sue dimensioni monumentali e il soffitto a volta in vetro. È qui che Victor riflette sul suo lavoro e sul confine tra vita e morte.

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Edimburgo: il cuore gotico della città in Frankenstein

Edimburgo, con la sua architettura medievale e le strade strette, è il cuore visivo di Frankenstein. La città rappresenta il volto urbano dell’Europa ottocentesca e compare in diverse sequenze: dalla Canongate Tolbooth, storico edificio del 1591, a Bakehouse Close, uno dei vicoli più antichi e meglio conservati della Old Town. Parliament Square e la Cattedrale di St Giles fanno da sfondo alle scene pubbliche e alle cerimonie funebri, mentre Lady Stair’s Close ospita la drammatica scena dell’impiccagione.

La Signet Library, con la sua eleganza neoclassica, diventa la cornice del grande ballo in Frankenstein, illuminata da centinaia di candele e impreziosita da colonne corinzie. Anche il Royal College of Medicine ha fornito ispirazione per il teatro anatomico, ricostruito in studio e basato su edifici reali come l’Old Operating Theatre di Londra.

Hospitalfield House e la dimora di Harlander

Le scene ambientate nella casa del mecenate Heinrich Harlander, interpretato da Christoph Waltz, sono state girate in parte ad Hospitalfield House, ad Arbroath. L’antica scuola d’arte vittoriana, con le sue gallerie illuminate da vetrate colorate, offre un’atmosfera decadente e opulenta, perfetta per rappresentare la ricchezza corrotta del personaggio. La Great Hall di Burghley House è invece utilizzata come sala da pranzo di Harlander in Frankenstein, con pareti rivestite in legno e arazzi rinascimentali.

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La torre di Frankenstein: tra Markham e Stirling

La celebre torre dove Victor dà vita alla Creatura è uno dei simboli del film. La base è stata costruita nel parco fieristico di Markham, vicino a Toronto, su un set alto oltre 50 metri. Per la parte superiore, Del Toro si è ispirato al National Wallace Monument di Stirling, in Scozia, con la sua caratteristica forma a corona e il profilo neogotico. Gli interni della torre in Frankenstein sono stati ricreati interamente in studio, combinando otto diversi set che riproducono laboratori, scale a chiocciola e sale di esperimenti.

Spiaggia di Seacliff e foreste canadesi

Una delle sequenze più poetiche di Frankenstein è quella ambientata sulla spiaggia di Seacliff, nell’East Lothian. Qui, con le rovine del Castello di Tantallon sullo sfondo, la Creatura (Jacob Elordi) contempla la propria solitudine in riva al mare. Le scene nei boschi sono state girate invece nella Rockwood Conservation Area, in Ontario, tra alberi secolari e corsi d’acqua.

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I sapori di Frankenstein tra Scozia e Canada

Le riprese di Frankenstein hanno portato la troupe tra due mondi molto diversi anche dal punto di vista gastronomico. In Scozia, la produzione ha potuto gustare piatti tradizionali come l’haggis, servito con purè di patate e rape, e il salmone affumicato delle Highlands, spesso accompagnato da whisky locale. Edimburgo offre una cucina elegante, tra pub storici e ristoranti stellati che reinterpretano la tradizione scozzese in chiave moderna.

In Canada, invece, il comfort food ha dominato i set: pancakes con sciroppo d’acero, poutine – il piatto nazionale di patatine, formaggio e salsa – e carni affumicate tipiche dell’Ontario. Guillermo del Toro, noto per la sua passione per la cultura gastronomica, ha più volte raccontato di considerare il cibo un modo per creare legami sul set, unendo la troupe in un’atmosfera familiare anche nei momenti di lavoro più intensi.

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