Belli ciao dove è stato girato? Le location del film di Pio e Amedeo

Dove è stato girato Belli ciao, recente lungometraggio che vede come protagonista il famoso duo comico italiano? Scopriamo insieme quali location hanno ispirato gli autori.

Belli ciao è il recente film diretto da Gennaro Nunziante (Che bella giornata, Il vegetale) con la sceneggiatura dello stesso film-maker in compagnia di Pio D’Antini ed Amedeo Grieco. I protagonisti della pellicola sono proprio loro due, una delle coppie comiche italiane di maggior successo al momento che con questo progetto è tornata al cinema dopo 8 anni, con l’ultima loro apparizione cinematografica che risaliva a Ma tu di che segno 6? (2014) di Neri Parenti.

Belli ciao - Cinematographe

Detto questo, Belli ciao, prodotto in particolare da Freemantle, Vision Distribution, Sky e Prime Video, è arrivato nelle sale italiane a partire dal 1° gennaio 2022 con la distribuzione di Vision Distribution. È importante andare a vedere quali location appaiono all’interno del film visto che l’intera storia ruota proprio intorno alle differenze tra il Sud e Nord Italia. Una struttura dicotomica che ha visto in passato la fortuna di altri lungometraggio italiana come Benvenuti al sud (2010) e Benvenuti al nord (2012).

Dove è stato girato Belli ciao?

Belli ciao racconta la vita fittizia di Pio ed Amedeo, inseparabili fin da piccoli, che scelgono, una volta adulti, strade completamente diverse l’una dall’altra. Pio sceglie di partire per Milano, laureandosi con lode in economia e commercio e iniziando così una brillante carriera nell’Alta finanza. Al contrario Amedeo non si vuole staccare dalla sua terra d’origine e rimane nel paesino di Sant’Agata di Puglia, rinunciando agli studi in Medicina e dedicando anima e corpo al suo negozio di articoli sanitari. Due scelte antitetiche che ovviamente già suggeriscono al pubblico quali sono i luoghi principali delle riprese della pellicola.

Da un lato abbiamo ovviamente Milano, una delle città più importanti della penisola, che va a rappresentare all’interno della pellicola il sogno proibito per molti italiani che vogliono alzare il loro tenore di vita, visto che la città lombarda viene da sempre vista come un luogo di opportunità e ripartenza lavorativa. Milano è effettivamente il secondo comune più popoloso d’Italia dopo Roma e rientra tra le venti città più grandi dell’intera Europa. Uno dei centri industriali ed economici nevralgici del nostro paese, da sempre questa metropoli è stata d’ispirazione per la cinematografica nazionale, ma anche internazionale.

Belli ciao - Cinematographe

Ci spostiamo poi al polo opposto dell’Italia, a Sant’Agata di Puglia, comune italiano di appena 1797 abitanti situato nella provincia di Foggia, ovviamente in Puglia. Di fondazione medioevale, si trova sui monti della Daunia tra i torrenti Calaggio e Frugno con vista sia sul tavoliere delle Puglie che sul golfo di Manfredonia, ma affaccia anche verso il Vulture in Basilicata sugli altopiani e le alture di Lacedonia e Trevico in Irpinia. Per quanto sia un posto piuttosto sperduto con poca gente ad abitare, il piccolo paesino è stato centrale per le riprese di un altro prodotto ovvero Il generale dei briganti, miniserie TV del 2012. Oltre a questi due luoghi cardine, la produzione in realtà ha scelto anche altre location sparse tra le quali spicca Piazza Preneste a Roma.

Cosa si mangia a Milano?

Dopo aver visto i luoghi centrali di Belli ciao, è opportuno anche esplorare le peculiarità culinarie dei luoghi designati. Cominciando con Milano, possiamo annoverare dei piatti tipici dalla secolare storia che hanno comunque un impatto importante non solo nel nostro paese, ma anche oltre i confini nazionali. Simbolo in assoluto della cucina milanese è il proprio il Risotto alla milanese, che ha il caratteristico colore dorato derivato dalla presenza dello zafferano. Si tratta di un piatto molto ricco che prevede l’uso, nel soffritto, del burro e del midollo stesso di vitello, che conferiscono una nota robusta alla pietanza.

Come non dimenticare, tra l’altro, anche il dolce simbolo del Natale, che appartiene proprio alla città dei Visconti, ovvero il Panettone. Un dolce impasto composto da lievito, burro, uova e farina e accompagnato da guarnizioni con uvetta e forma candita, da prodotto tipico locale ha poi attraversato le delimitazioni regionali per arrivare nelle tavole di tutti gli italiani. Per concludere, non possiamo non citare inoltre un piatto meno conosciuto che comunque ha un certo fascino ovvero i Mondeghili ovvero “delle specie di polpette fatte con carne frusta, pane, uovo, e simili ingredienti”. Con il nome di derivazione araba, tale prodotto incarna perfettamente la tradizione del riciclo contadina, essendo fatta con tutti elementi di scarto.

Cosa si mangia a Sant’Agata di Puglia?

Ora andiamo da tutt’altra parte, recandoci al Sud Italia e dedicandoci a questo piccolo paesino della provincia di Foggia, cominciando con un piatto del tutto esclusivo del luogo ovvero i Susumelli, dei dolcetti strepitosi natalizi che sono retaggio di un’usanza antica. Sono fatti con farina, zucchero semolato, vino bianco, sale, lievito, succo di arancia e mandarino. Comprendendo, invece, altri piatti che fanno parte anche della tradizione foggiana possiamo citare ad esempio la Muscisca, una carne essiccata per 20 giorni che può essere di pecora, capra o vitella. È condita con peperoncino, aglio e semi di finocchietto.

Tra l’altro è importante parlare anche dell’Agnello con i piselli, un altro prodotto tipico della stagione invernale e associabile anch’esso al clima natalizio. Un secondo piatto molto gustoso e saporito che vede la presenza di piselli sgranati, coscio d’agnello tagliato a pezzi, brodo vegetale, uova intere, pecorino, cipolla, pancetta, olio, sale e pepe. Una pietanza estremamente ricca e calorica che difende dalle intemperie del freddo. Possiamo chiudere la nostra carrellata culinaria con l’Orata alla pugliese, condita con sale e succo di limone ed incisa per inserire aglio, sale e pepe. Messa in una pirofila, è cosparsa di vino, olio e anche formaggio per la gratinatura.

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