Anora: dov’è stato girato? La sontuosa villa di Brooklyn location del film di Sean Baker

Per rappresentare la ricchezza esorbitante di un oligarca russo a New York, in Anora, Baker ha cercato una location che trasmettesse opulenza.

Con Anora, il film trionfatore agli Oscar 2025, Sean Baker torna a esplorare le dinamiche sociali più marginali, immergendo lo spettatore in una narrazione che mescola romanticismo, eccessi e realtà crude. Ma uno degli elementi che più colpiscono, oltre alla performance intensa della protagonista e alla sceneggiatura incalzante, è senza dubbio la villa in cui si svolge parte fondamentale della storia. Uno scenario tanto reale quanto cinematografico, in grado di diventare esso stesso un personaggio nel film.

Anora - cinematographe.it

La villa degli Zakharov: lusso sfrenato a Mill Basin

Per rappresentare la ricchezza esorbitante di un oligarca russo a New York, in Anora, Baker ha cercato una location che trasmettesse opulenza, ma anche freddezza e distanza emotiva. La scelta è ricaduta su una vera villa situata nel quartiere di Mill Basin, a Brooklyn, affacciata direttamente sul litorale. Un edificio di 1300 metri quadrati, tra i più costosi mai messi in vendita nella storia del borough, arrivato a toccare la cifra record di 30 milioni di dollari nel 2013. La casa era stata costruita proprio per un miliardario russo e successivamente acquistata da una famiglia russo-americana, che ha accettato con entusiasmo che la villa fosse usata come set cinematografico.

L’aspetto esterno dell’abitazione è imponente, quasi monolitico, con influenze architettoniche che richiamano il brutalismo, pur non rinunciando a dettagli vistosi e raffinati. Una combinazione che ben rispecchia la personalità dei personaggi di Anora: ricchi, ma mai del tutto a loro agio con il gusto classico; potenti, ma in costante ostentazione.

Gli interni in Anora

La villa si rivela un vero scrigno di eccessi architettonici e decorativi. All’interno, l’ambiente è enorme: cinque camere da letto, quattro bagni rivestiti in marmo, una piscina lunga 100 metri, una spa, un teatro privato, alloggi per lo staff domestico e un garage pieno di auto di lusso. Un tripudio di pelle, vetro e materiali lucidi, scelti con l’intento di impressionare più che accogliere.

Lo scenografo di Anora, Stephen Phelps, incaricato di adattare la location alle esigenze narrative, ha deciso di concentrarsi su una selezione ristretta di ambienti chiave. Ha mantenuto alcuni arredi originali, come l’enorme divano color cammello nella zona d’ingresso, ma ha integrato elementi visivi capaci di raccontare la mentalità dei proprietari: quadri appariscenti, lampade eccentriche, tavoli monumentali. L’idea era quella di ricreare uno spazio che sembrasse più uno showroom che un’abitazione vissuta, per riflettere l’isolamento emotivo e la teatralità dell’ambiente.

Anora - cinematographe.it

Dal club di Manhattan a Las Vegas: un viaggio senza freni

La villa di Mill Basin è solo uno dei luoghi spettacolari attraversati dalla protagonista nel corso della sua odissea. Anora si apre in un club per soli uomini nel cuore di Manhattan, un luogo scintillante e claustrofobico dove il denaro sembra muovere ogni cosa. Da lì, la narrazione si sposta rapidamente verso il lungomare di Brooklyn, passando per i quartieri etnici e popolari di Brighton Beach e Coney Island. La geografia del film riflette l’altalena emotiva della protagonista, che si trova trascinata in una spirale di eventi sempre più surreali.

Il viaggio in Anora culmina nella caotica e luminosa Las Vegas, dove il sogno si frantuma e l’eccesso raggiunge il suo apice. Ma nonostante il ritmo accelerato e i continui cambi di scenario, la casa degli Zakharov rimane l’elemento simbolico centrale.

La comunità russofona in Anora

Un altro elemento centrale di Anora è il modo in cui Sean Baker rappresenta la comunità russofona di New York, in particolare quella concentrata tra Brighton Beach e Coney Island. È un universo culturale autonomo, fatto di abitudini, linguaggi, riti familiari e soprattutto di una visione del mondo plasmata da ricchezza ostentata, orgoglio nazionale e sfiducia nelle istituzioni americane. Baker si avvale della collaborazione dell’attore e co-creatore Karren Karagulian, da anni legato a questa comunità.

Anora - cinematographe.it

Sapori di Brighton Beach: oltre le location di Anora

La vicinanza tra luoghi e cucina è sempre stretta, e anche Anora lo sottolinea. Brighton Beach, soprannominata “Little Odessa”, è un angolo di Russia sul suolo americano. Le strade sono costellate di panetterie che vendono pirozhki (panini ripieni), negozi di caviale e vodka, e ristoranti dove il borsch fumante si accompagna a insalate di aringhe e pelmeni.

Queste specialità non compaiono in primo piano nel film Anora, ma costituiscono una parte invisibile, eppure fondamentale, dell’atmosfera. Sono il sottofondo gastronomico di una comunità che vive in bilico tra l’attaccamento alla madrepatria e l’adattamento all’America.

Leggi anche 5 curiosità su Anora, il film premio Oscar