Zootropolis 2: recensione del film d’animazione Disney

Zootropolis 2, diretto da Jared Bush e Byron Howard, riporta al cinema Nick e Judy in un’avventura tra mistero, emozione e inclusione.

Zootropolis 2 è un elogio della diversità. Che i film Disney parlino sempre al presente che viviamo è quasi una prassi, ma in questo caso più che mai il racconto si sforza di offrire una lettura sincera della società odierna. Il film arriva nelle sale italiane il 26 novembre. Richiamando già dal titolo la Metropolis langhiana (e quella Mega di matrice coppoliana), il mondo popolato da soli animali appare come uno specchio addolcito di quello umano, dove i confini tra buoni e cattivi non sono sempre netti – e, per fortuna, aggiungiamo. L’operazione dei due registi, Jared Bush e Byron Howard, ripete – e forse migliora – la formula del primo capitolo. Se nel film del 2016 si tracciavano le regole e gli equilibri dell’universo di Zootropolis, in questo seguito prende forma un racconto più articolato e complesso, animato da un intreccio giallo in cui si celano misteri e complotti da svelare.

Zootropolis 2 Recensione Cinemtographe.it

Gli attori Ginnifer Goodwin e Jason Bateman tornano a dare voce ai protagonisti Judy Hopps e Nick Wilde. Nel cast anche Idris Elba (Capo Bogo), Bonnie Hunt (Bonnie Hopps), Don Lake (Stu Hopps), Maurice LaMarche (Mr. Big), Nate Torrence (Clawhauser) e Raymond S. Persi (Flash il bradipo).
Ritorna inoltre la cantante Shakira nei panni dell’icona pop Gazelle, con il nuovo brano Zoo, scritto insieme a Ed Sheeran e Blake Slatkin.

Zootropolis 2: Nick e Judy mettono alla prova la loro coppia

Zootropolis 2 Recensione Cinematographe.it

Nick, l’astuta volpe, e Judy, la brillante coniglietta, sono ora due agenti di polizia che lavorano fianco a fianco nel Distretto 1 di Zootropolis. Affiatati e complici, vivono un rapporto di affetto e rivalità: si punzecchiano, si sfidano, si completano. Judy è metodica e idealista, animata dal desiderio di giustizia e dal coraggio; Nick, più istintivo e disincantato, osserva il mondo con ironia e scetticismo. Ma sarà proprio l’ostinazione della coniglietta a spingere entrambi verso una nuova consapevolezza di sé e del proprio ruolo nel mondo.

Il duo Bush/Howard – di nuovo insieme dopo Encanto (2021) – prosegue nel solco di un messaggio di speranza collettiva, valorizzando temi cari alla Disney contemporanea: il lavoro di squadra, la diversità come risorsa, la tenacia nel perseguire i propri sogni. Zootropolis è una metropoli in cui convivono specie diverse, ma lungi dal voler dipingere un’utopia perfetta, il film mostra una società stratificata, attraversata da disuguaglianze e divisioni di classe. In questo contesto, Nick e Judy si trovano a indagare su un caso che coinvolge la potente famiglia Lynxley e sull’arrivo in città del primo serpente avvistato da un secolo: un evento che mette in crisi gli equilibri dell’intera comunità. I due agenti scelgono da subito da che parte stare — quella degli ultimi, degli incompresi, degli animali senza voce.

Il mondo di Zootropolis 2, acuto, ironico e intelligente

Zootropolis 2 Recensione Cinematographe.it

Se il primo Zootropolis si limitava a essere un prodotto d’intrattenimento di alto livello, questo sequel dà l’impressione di volersi spingere oltre, verso una narrazione più matura e consapevole. Pur mantenendo il tono leggero e accessibile ai più piccoli, il film si fa portavoce di un discorso sociale e politico più profondo. Rispetto alla moralità schematica del precedente, qui sono i personaggi stessi – con le loro evoluzioni interiori – a suggerire le riflessioni più sincere. Il rapporto tra Nick e Judy si arricchisce di sfumature psicologiche e di una tenerezza autentica.

C’è tanto humour, fatto di gag fisiche e situazioni grottesche, ma anche di battute intelligenti che rendono Zootropolis un mondo vivo, ironico e irresistibile. Gli stereotipi animali diventano strumenti di comicità e allo stesso tempo di lettura sociale. Anche l’intreccio – per quanto a tratti prevedibile – dimostra un lavoro di sceneggiatura solido, che gioca abilmente con i codici del giallo e del buddy movie. Come da tradizione Disney, la componente emotiva rimane centrale: ogni personaggio, alla fine, impara qualcosa, cresce, o – come nella vita reale – sceglie di restare fermo, incapace di cambiare.

Zootropolis 2: valutazione e conclusione

Zootropolis 2 è un ritorno riuscito, intelligente e vibrante, che riesce a coniugare intrattenimento e riflessione sociale. Bush e Howard costruiscono un sequel che non si limita a replicare la formula vincente del primo capitolo, ma la espande, rendendola più sfaccettata e attuale. Pur non privo di qualche semplificazione narrativa, il film convince per ritmo, ironia e sensibilità, e soprattutto per la capacità di far convivere leggerezza e pensiero critico. Un racconto che diverte, emoziona e invita – senza retorica – a credere ancora nella possibilità di un mondo più giusto, anche quando a insegnarcelo sono una coniglietta e una volpe.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.7

Tags: Disney