Zanna Bianca : recensione del film di Alexandre Espigares

La recensione di Zanna Bianca, film d'animazione di Alexandre Espigares, doppiato nella versione italiana da Toni Servillo

Pubblicato a puntate nel 1906, Zanna Bianca rappresenta ancora oggi uno dei capolavori della letteratura americana e dopo Il Richiamo della Foresta, la miglior opera di Jack London. Avventuriero, viaggiatore, romanziere in bilico tra realismo e fantasia, precursore del genere post-apocalittico, London con questo romanzo narrò il grande Nord ai tempi della corsa all’oro nel Klondike, alla quale egli aveva partecipato.
Grande successo e libro per ragazzi per eccellenza, Zanna Bianca è stato portato al cinema e in televisione innumerevoli volte, anche se sicuramente la versione più amata e famosa è quella del 1991 di Randal Kleiser con Ethan Hawke e Klaus Brandauer.

Zanna Bianca: l’adattamento di Alexandre Espigares

Zanna Bianca cinematgraphe.it
Ora però, diretto da Alexandre Espigares, arriva un nuovo adattamento, frutto di una coproduzione franco-americana-lussemburghese, un film d’animazione originale e poetico, con una sceneggiatura curata da Serge Frydman, Philippe Lioret e Dominique Monfery, per certi versi molto fedele ma per altri abbastanza atipica.

Questa nuova versione di Zanna Bianca, sposa infatti fin dall’inizio un iter narrativo e un tono calibrati per i più piccoli, creati ad hoc per accompagnare il pubblico più giovane in un’avventura dove la fanno da padrone gli insegnamenti morali, le emozioni, i personaggi semplici e diretti.
Molte le variazioni rispetto alla trama originale concepita da London, tanto che in diversi punti l’insieme sembra più un mix tra l’omonimo romanzo a puntate e Il Richiamo della Foresta.
Idea ingegnosa ma che sicuramente non piacerà ai puristi, dimentichi magari di quanto quasi tutte le trasposizioni abbiano sovente modificato qualcosa ai fini di una miglior fruizione cinematografica. Che qui è assolutamente accattivante.

Stupenda l’animazione, che trasporta lo spettatore tra paesaggi mozzafiato e la natura del grande nord, grazie all’animazione delicata e suggestiva curata da Espigares e Stéphane Gallard, che si pone esteticamente in perfetta controtendenza alla plasticità e fluidità d’oltreoceano, creando dei veri e propri quadri in movimento.
Il tutto viene valorizzato dalla voce narrante di Toni Servillo e dalle belle musiche di Bruno Coulais. Ma allora è tutto perfetto in questa avventura nello Yukon?

Zanna Bianca: pregi e difetti

zanna bianca cinematographe.it

 

Sicuramente questo Zanna Bianca affascina e rapisce per la sua stupenda estetica, le maestria con cui alcune scene sanno affascinare e colpire, paradossalmente le migliori sono quelle prive di dialogo, dove tutto è lasciato agli amici a quattro zampe.
Perché purtroppo i dialoghi, perlomeno i dialoghi dei “bianchi” (non quelli dei nativi) sono abbastanza noiosi, ripetitivi e scontati, la sceneggiatura poi, per quanto abbia alcune trovate sicuramente convincenti, nel finale si sfilaccia, perde di coesione e affonda nel deja vu, nel prevedibile.
Peccato perché Zanna Bianca nonostante il target di riferimento, in diversi momenti grazie ad un’ironia mai eccessiva, all’iter di andata e ritorno dalla vita selvaggia del giovane lupo, sa catturare e affascinare anche i più grandi.
Gli spettatori italiani, inoltre, potranno godersi la voce narrante di Toni Servillo, sicuramente la più adatta per il pubblico italiano. Altro pregio del film d’animazione, la capacità di affrontare temi importanti e centrali nella dimensione narrativa dell’autore americano come il rapporto tra uomo e natura, la differenza culturale tra i nativi ed i bianchi, il percorso di crescita di un piccolo lupo che altri non era che la trasposizione animale di London stesso.

 

 

 

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.4