Wonka: recensione del magico musical con Timothée Chalamet

Magiche atmosfere d’epoca, una colonna sonora accattivante e il potere del cioccolato. Wonka ha tutte le carte in regola per diventare un classico natalizio.

Dal 14 dicembre 2023 arriverà finalmente nelle sale cinematografiche italiane l’attesissimo Wonka, prequel musicale in cui Timothée Chalamet veste i panni di Willy Wonka, il misterioso proprietario di una celebre fabbrica di cioccolato, nato dalla penna di Roald Dahl. Se nel romanzo del 1964 La fabbrica di cioccolato, Willy Wonka nasconde cinque biglietti d’oro all’interno delle sue tavolette di cioccolato, per dare l’opportunità a cinque fortunati di visitare la sua fabbrica, nel prequel diretto e co-sceneggiato da Paul King (noto regista di Paddington) scopriamo come questo magnetico personaggio abbia raggiunto la fama e il successo in tutto il mondo. Fantasioso, dolce, divertente, il Willy Wonka di Chalamet abbandona qualsiasi accenno al dark side dei suoi predecessori, diventando il comfort film perfetto da vedere a Natale.

Wonka: la trama del film con Timothée Chalamet

Wonka recensione - Cinematographe.it

Il giovane mago e inventore Willy giunge in una non specificata città europea, dopo sette anni passati in giro per il mondo a cercare gli ingredienti perfetti per donare un sapere unico ai suoi cioccolatini. Il protagonista terminata la sua ricerca, è determinato a fare fortuna grazie alle ricette di sua madre (Sally Hawkins) non solo per soldi ma, soprattutto, per donare al mondo la felicità di un buon cioccolato. Willy arriva dunque a Londra intenzionato ad aprire il suo negozio nella Gallerie Gourmet, un vasto centro commerciale che ospita già tre cioccolaterie, proprietà di tre corrotti cioccolatieri: la mente del trio, il velenoso Slugworth (Paterson Joseph); l’ultra snob Fickelgruber (Matthew Baynton), e il pomposo Prodnose (Matt Lucas). I tre cioccolatieri, sentendosi minacciati dall’inebriante magico cioccolato di Willy, cominceranno a tessere diversi piani per mettere il protagonista fuori gioco.

Tra gli aiutanti del malvagio trio, il Capo della Polizia (Keegan-Michael Key), cioccolato dipendente, corrotto con scorte infinite di dolci, e una malvagia locandiera (Olivia Colman) che, aiutata dal suo poco brillante braccio destro (Tom Davis), è solita intrappolare i suoi clienti con un contratto a vita, per renderli schiavi. Willy, caduto vittima del contratto della locandiera, ha l’occasione di fare amicizia con gli altri prigionieri, tra cui la piccola orfana Noodle (Calah Lale). Insieme uniranno le forze per sconfiggere la corruzione che divampa in città. A dare ulteriore pepe alla vicenda si aggiunge anche una vecchia conoscenza di Wonka, che lo accusa di averli rubato diverse dosi di cacao: un altezzoso Umpa Lumpa.

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Un cast stellare

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Per Willy il cioccolato non è un semplice vizio, o un piacere, ma è qualcosa in grado di cambiare la nostra giornata, l’umore, perfino la vita! Questa convinzione è splendidamente portata sullo schermo dalla performance di Chalamet, che sicuramente guarda all’eredità stravagante di Wilder, ma facendo il personaggio completamente suo. L’amato attore statunitense ha il carisma adatto per risultare ingenuo ed infantile ma, allo stesso tempo, magnetico, specialmente durante i suoi trucchi di magia e, perfino, malinconico, in quanto, ricordiamo, Willy è ancora fortemente provato dalla perdita di sua madre, colei che ha instillato in lui l’amore per la creazione del cioccolato.       
Certo, il film non ci fornisce una spiegazione su come Willy Wonka, da giovane entusiasta e generoso, sia diventato una figura così ambigua e, per certi versi, anche sinistra. Il film si comporta, infatti, come se il personaggio creato da Dahl non esistesse, fatta eccezione per l’idea di base e per l’inconfondibile cappellone. Nonostante questo radicale cambio di direzione, siamo convinti che Wonka sia un’operazione davvero riuscita.

Venendo agli altri personaggi, Hugh Grant, digitalmente ridotto a 12 pollici di altezza per il suo ruolo da altezzoso Umpa Lumpa, è semplicemente delizioso; Olivia Colman e Tom Davis – evidentemente divertiti nei ruoli di malvagi – ci regalano delle irresistibili vibes alla Sweeney Todd, e il cameo di Rowan Atkinson, qui nel ruolo di un sacerdote corrotto, è indovinato.           
Tra gli aiutanti di Wonka, gli unici che trovano uno spazio narrativo sufficiente per emergere sullo schermo sono la già citata Calah Lane, nel ruolo della coraggiosa e testarda Noodle, e Jim Carter (amatissimo da tutti i fan di Downton Abbey), dolce e saggio contabile. Da notare, inoltre, la performance di Keegan-Michael Key, nei panni del ghiotto capo della polizia, il cui peso, nel corso del film, aumenta a dismisura. Anche se rimane chiaro l’intento del regista nel voler evidenziare l’aumento di peso di questo personaggio, in relazione al suo crescente grado di corruzione, il fat joke era evitabile.

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Wonka: valutazione e conclusione

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Wonka ha tutte le carte in regola per diventare un classico natalizio, da vedere e rivedere. I magnifici costumi, la forza dell’amicizia, il potere del cioccolato, sono tutti ingredienti che scaldano il cuore. A questi si aggiunge, ovviamente, il fattore musical. La colonna firmata dal compositore Jody Talbot è composta anche da sei brani originali scritti dal cantautore Neil Hannon, frontman dei The Divine Comedy. Nonostante la bellezza di A World of Your Own, che consigliamo di ascoltare anche nella versione originale, cantata da Chalamet, è doveroso sottolineare che non tutti i brani del film sono indimenticabili. Non mancano poi gli omaggi al classico del 1971, con Pure Imagination, e l’immancabile Oompa Loompa, canticchiata da Grant durante i titoli di coda.    
Insomma, un biglietto per Wonka è il dono di Natale più dolce che possiate regalare e regalarvi.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.8