Wish: recensione del magico classico Disney

Divertimento, tanta magia e numeri musicali travolgenti. Il classico Disney Wish, in arrivo nelle sale cinematografiche italiane durante il periodo natalizio, omaggia i predecessori con una storia originale e una eroina coraggiosa e combattiva.

Per entrare nel mood natalizio, cosa c’è di più magico del coccolarsi con la visione di un bel film di animazione? Dal 21 dicembre 2023 arriva nelle sale cinematografiche italiane l’attesissimo Wish, 62° classico Disney, diretto da Chris Buck e Fawn Veerasunthorn, da una sceneggiatura di Jennifer Lee e Allison Moore. Tra le voci italiane del film troviamo Gaia, nei panni della protagonista Asha, Amadeus, nelle vesti della capretta Valentino e, infine, l’attore Michele Riondino, interprete del villain Re Magnifico.
In questo articolo vi raccontiamo le nostre impressioni su Wish, la magica pellicola che celebra il 100° anniversario della Walt Disney Animation Studios.          

Wish: di cosa parla il classico Disney in arrivo a Natale

Wish recensione - Cinematographe.it

Nel magico regno di Rosas, una piccola isola del Mediterraneo, lo stregone Re Magnifico, ha il potere di esaudire i desideri dei suoi sudditi. La procedura è piuttosto semplice. Chi vuole vedere realizzato il suo più grande desiderio, può consegnare il suo sogno al Re, e questi, una volta al mese, si impegna per realizzarne uno, grazie alla sua magia. Ma c’è un costo: chiunque, compiuta la maggiore età, scelga di consegnare il suo desiderio al Re, affinché venga esaudito, dovrà rinunciare al ricordo del sogno stesso, almeno finché il sovrano non decida di realizzarlo.

La diciottenne idealista Asha è determinata a diventare la nuova apprendista di Re Magnifico, un po’ per ambizione ma soprattutto perché spera di poter mettere una buona parola per far sì che i desideri di sua madre e del suo centenario nonno vengano, finalmente, esauditi. Ma la realtà è molto più amara di quanto sembri. Asha, durante il suo colloquio, scopre che il sovrano non ha intenzione di esaudire tutti i desideri dei suoi sudditi, poiché ritiene che alcuni di questi nascondano degli ideali potenzialmente sovversivi. Di fronte alla forte presa di posizione di Asha in merito all’ingiustizia di privare le persone dei loro sogni, per non esaudirli mai, Magnifico mostra la sua vera natura di leader autoritario e spietato.       
Gli abitanti di Rosas sono,, dunque in pericolo, ma c’è chi è pronto a lottare per loro. Asha, ispirata dagli insegnamenti del suo amorevole defunto padre, esprime un desiderio così intensamente, contemplando il cielo, che sulla terra piomba, letteralmente, la stella dei desideri, “Star”, pronta ad aiutare la coraggiosa protagonista e i suoi amici a fermare il Re e a restituire a ciascuno il proprio desiderio.

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Tra tradizione e modernità: il nuovo classico è destinato a rimanere nella storia della Disney

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Jennifer Lee e Chris Buck avevano già collaborato insieme in Frozen e Frozen II, pertanto le aspettative riguardo l’arrivo nelle sale di Wish era semplicemente alle stelle. Ma non disperate: il desiderio è stato esaudito, perché il 62° classico Disney è pura magia per gli occhi, grazie ad un’animazione che fonde tecniche tradizionali in 2D, con le nuove tecnologie. Il perfetto connubio tra tradizione e modernità. Le immagini appaiono come dei veri e propri dipinti dalle linee dolci e dai colori pastello, perlopiù tendenti al blu e al viola, che ben riflettono le caratteristiche del misterioso cielo stellato.       
Ma procediamo con ordine. La volontà del team creativo di sviluppare un film che omaggiasse i cento anni della Disney è chiara sin dal prologo. Si torna al magico libro di fiabe che si apre per mostrare allo spettatore l’antefatto. Tanti sono anche gli omaggi ai grandi classici che lo spettatore può divertirsi a scovare durante la visione del film. In particolare, Pinocchio, La bella addormentata nel bosco, Peter Pan e, ovviamente, Biancaneve e i Sette Nani. Per quanto riguarda quest’ultimo film, è stato davvero interessante ed entusiasmante osservare il modo in cui i creatori abbiano deciso di omaggiare il primo classico Disney. I migliori amici di Asha sono, infatti, una rivisitazione dei sette nani. Ad esempio, Dahlia, la più grande amica di Asha, è ovviamente Dotto, e Gabo è chiaramente Brontolo. Questa scelta è stata interessante non solo per l’omaggio in sé ma anche perché sono davvero poche le eroine Disney che possano contare su un gruppo di amici umani. Tra di esse ricordiamo la stessa Biancaneve, Pocahontas e Tiana.

Con Wish si torna allo stile musical, tipico dei lavori di Alan Menken, grazie alla straordinaria colonna sonora firmata da David Metzger, Julia Michaels, Benjamin Rice. Nel nuovo classico Disney non solo si canta ma si balla, anche, in modo travolgente e liberatorio. Inoltre, i brani portanti sono davvero orecchiabili., quindi, in grado di rimanere facilmente impressi nella memoria, ma anche abili nell’esprimere le emozioni dei personaggi e di fornirci importanti indizi sullo sviluppo della pellicola stessa. Ad esempio, con il brano Welcome to Rosas, Asha, non volendo, ci anticipa un importante dettaglio sul villain del film: “Un sovrano c’è. Re Magnifico. Ha fondato Rosas è qui già da un po’. Ha mani lucenti e occhi che possono brillare. No, scherzo!”. Questa frase è un’anticipazione della trasformazione di Magnifico, che avverrà di lì a poco. L’uomo, sentendosi minacciato da Asha e dal potere di Star, vende la sua anima in cambio di magia oscura e potente. Ed ecco che i suoi incantesimi abbandonano la luce blu e fredda, per abbracciare il verde lime, tipico di numerosi villain Disney, tra cui Grimilde, Malefica, Ursula e Scar.

È apprezzabile, inoltre, la volontà di dotare il cattivo di una certa ambiguità, nonché di uno sviluppo caratteriale. Nonostante il sovrano non nascondi il suo carattere autoritario, solo in un secondo momento abbraccia completamente la sua anima narcisista e dittatoriale. La potenza di Wish risiede anche nell’ottima interpretazione del cast. Michele Riondino è un Magnifico perfettamente credibile, e Gaia, alla sua prima esperienza al doppiaggio, è a suo agio nell’impersonare la nuova idealista eroina Disney. Buono il lavoro anche di Amadeus che, nonostante le poche battute, riesce a trasmettere tanta ironia e simpatia con il sidekick capretta Valentino.

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Wish è un film politico?

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Guardando al nuovo classico Disney è impossibile non notare quanto l’azione del singolo qui venga rafforzata dall’azione collettiva. Similmente a Mulan, Asha sceglie di andare a “combattere” inizialmente per l’amore di un suo familiare, il nonno, per poi rendersi conto che la missione che ha davanti non riguarda solo lei ma tutta la collettività. Per l’eroina cinese l’obiettivo diventa, dunque, salvare il suo Paese, mentre per Asha è mettere al sicuro gli abitanti di Rosas. In Wish assistiamo ad un ulteriore passo in avanti. I cittadini sono, sostanzialmente, addormentanti. Lo vediamo, ad esempio, con Simon, un amico di Asha che, dopo aver perso il suo sogno affidandolo a Magnifico, ha perso di vitalità, risultando perennemente addormentato. Per uscire da un regime in cui il singolo non ha la possibilità di perseguire, autonomamente, il suo sogno, è necessario un risveglio, una presa di coscienza. Una rivoluzione contro un regime autoritario e oppressivo. Non sappiamo se i creatori di Wish avessero un intento politico durante la scrittura della sceneggiatura, nonostante ciò, specialmente per i tempi che stiamo vivendo, ben vengano le pellicole che rimettono al centro la gente comune e la loro presa di coscienza. Forse con un po’ più di coraggio questo messaggio sarebbe stato veicolato in maniera ancor più incisiva.

Wish: valutazione e conclusione

Il 62° classico Disney Wish, torna alle origini della casa fondata da Walt, con un film di animazione che guarda al passato, ma anche al futuro, parlando di temi attuali – tra cui il femminismo, affrontato tramite il personaggio della Regina Amaya – con uno stile di animazione tradizionale ma aggiornato tramite l’ausilio delle nuove tecnologie. Completano la riuscita del film, una colonna sonora formata da brani destinati a restare impressi nella memoria collettiva, e una storia travolgente e commovente. Jennifer Lee e Allison Moore non si sono, inoltre, lasciate prendere dall’entusiasmo, con il rischio di realizzare un film che fosse trappola di eccessivi omaggi ai grandi classici, ma hanno saputo ben bilanciare i divertenti easter eggs con una storia originale e commovente.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.9