Vampiretto: recensione del film d’animazione

Vampiretto, in uscita nelle sale dal 26 ottobre, insegna a non avere pregiudizi nei confronti di chi è diverso.

Vampiretto è un film d’animazione diretto dai tedeschi Richard Claus (Il re dei Ladri) e Karsten Kiilerich (Nome in Codice – Brutto anatroccolo), basato su una serie di racconti di Angela Sommer-Bodenburg, che ha venduto oltre 20 milioni di copie.

Siamo in Transilvania e Rudolph, un ragazzo-vampiro, sta festeggiando il suo trecentesimo tredicesimo compleanno con l’intera famiglia quando, annoiato e in cerca di avventura, fugge all’aperto e scopre che il cattivo cacciatore di vampiri, Rookery, sta intrappolando tutto il suo clan. Riesce a fuggire con i genitori e i fratelli, lasciando indietro tutto il resto della famiglia. Rudolph si rifugerà dalla luce in un bed and breakfast in Germania, dove alloggia l’allegra famiglia americana Thompson. Il figlio dei Thompson, Tony, 13 anni, appassionato di vampiri, conoscerà il giovane Rudolph e lo nasconderà. Dopo l’iniziale spavento di entrambi nel ritrovarsi di fronte a un ragazzo “diverso”, i due diventeranno amici e Tony aiuterà Rudolph a salvare il clan di vampiri dalle grinfie del malefico Rookery.

Vampiretto

Vampiretto è un film godibile dai più piccini e dai ragazzini, grazie al ritmo serrato di azione e avventura.

La colonna sonora, curata dal compositore olandese Vidjay Beerepoot, che ha lavorato anche con Hans Zimmer, è un elemento centrale e potente del film, che innalza la tensione in ogni scena.
L’animazione è molto ben fatta e i personaggi sono catapultati in una serie di set fantastici e grandiosi. Boschi, castelli nella foresta, un hotel in mezzo al nulla, vampiri, cimiteri, tombe… e tanto folklore!
Ci sono tanti elementi divertenti: il cattivo e il suo aiutante, imbranati e spassosi e allo stesso tempo non troppo spaventosi; la coppia di gestori del bed and breakfast; le leggende sui vampiri; un humor che diverte i bambini.

Nonostante il film sia poco strutturato riesce nell’intento di intrattenere i bambini. La sceneggiatura, scritta da Claus e da Larry Wilson (Beetlejuice – Spiritello porcello, La famiglia Addams), non è totalmente riuscita per essere universalmente apprezzata da grandi e piccini.

La cornice di tutta la storia è l’eterno scontro tra il cacciatore di vampiri e i vampiri, che è addirittura forse troppo presente e a volte rischia di lasciare troppo poco spazio alle dinamiche di interazione dei due ragazzini. Spesso la sensazione è che il conflitto, eviscerato e rappresentato in ogni scena, indebolisca la tensione e la forza delle scene d’azione.

Vampiretto insegna a non avere pregiudizi nei confronti di chi è diverso

La storia non è del tutto originale: abbiamo già troppe volte sentito parlare di vampiri, di diversità e di combattere il pregiudizio. Nonostante questo, però, il punto più forte del film è il messaggio che, essendo rivolto a un target fatto di bambini (a nostro parere la fascia d’età più idonea è dagli 8 in su, ma soprattutto quella dei ragazzini di 10-13 anni), è fondamentale che sia chiaro. Bisogna abbandonare le differenze culturali e i pregiudizi verso l’altro, il “diverso”, per trovare un’amicizia profonda.

In una contemporaneità in cui si parla sempre di barriere, dello straniero come se fosse il cattivo nel mondo e di “chiudere frontiere”, Vampiretto riesce a diffondere ai bambini un messaggio forte, chiaro e necessario con una storia godibile.
Inoltre, il film mette in scena una rappresentazione universale della famiglia: il rapporto conflittuale con i genitori, che talvolta sono iper-protettivi solo il bene dei figli è il focus sul quale gli autori hanno fatto un lavoro eccellente.

Ad Halloween, dunque, non vi resta che vivere un’avventura magica! Vampiretto vi aspetta al cinema dal 26 Ottobre, distribuito da Notorious Pictures.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.4