Ustica: recensione del film di Renzo Martinelli

Ustica, il nuovo film di Renzo Martinelli sulla strage del 27 giugno 1980. Tre sono le ipotesi che sono state di volta in volta avanzate sulle cause del disastro: cedimento strutturale dell’aereo, una bomba a bordo, un missile. Nessuna di queste ipotesi è stata sino ad oggi provata. Frutto del lavoro di tre anni a stretto contatto con due ingegneri aeronautici sulla mole enorme di perizie e testimonianze effettuate nel corso degli oltre trent’anni trascorsi da quella tragica notte, Ustica porta a una nuova verità, inconfutabilmente supportata da materiale documentale. E questa verità approda sullo grande schermo grazie al lavoro registico di Martinelli. Il film vanta una coproduzione italo-belga perché, come ha spiegato il regista nel giorno dell’anteprima milanese, le maggiori case di distribuzione italiana non hanno voluto supportare questo progetto.

ustica

Marco Leonardi e Tomas Arana in una scena del film

Cos’è successo durante quel 27 giugno di più di 30 anni fa? Un DC9 appartenente alla compagnia aerea ITAVIA scompare dagli schermi radar senza lasciare nessun segnale d’emergenza e si schianta tra Ponza e Ustica. Su quell’aereo civile hanno perso la vita 81 persone, tra cui la figlia della giornalista siciliana Roberta Bellodi (Caterina Murino); quest’ultima, insieme al deputato del Parlamento italiano Corrado di Acquaformosa (Marco Leonardi), cercano di far luce sulla verità di questa strage. Quello che si trovano davanti è un fitto labirinto oscuro, depistaggi, scomparsa di prove e “casuali” morti di persone che tentano di scoprire cosa sia realmente successo il 27 giugno 1980.

Ustica: un film per la verità – cosa successe realmente quel 27 giugno 1980?

Ustica è un film che rivendica quel ruolo maieutico che solo il cinema sa avere – dice Martinelli – che rivendica la possibilità di stimolare riflessioni e che ci può far avvicinare ad una verità che stiamo cercando da oltre trent’anni.

Quello che vediamo è frutto di un lavoro di oltre tre anni del regista, che realizza un film dal contenuto lodevole, anche se la resa non è delle migliori: prima di tutto manca la profondità psicologica dei personaggi, primo tra tutti quello della giornalista Roberta Bellodi, che se per metà film trascorre le sue giornate seduta sulla spiaggia aspettando che la figlia ritorni dal mare a nuoto, un bel giorno comincia a pensare di portare avanti un vero e proprio caso, contatta Corrado di Acquaformosa ed esce dallo stato di dolore riprendendo in mano la sua vita e cercando di scoprire la verità negata. Lo stesso trattamento avviene nei confronti del personaggio di Corrado, che non vediamo versare una sola lacrima per la morte della moglie ed accetta ogni ostacolo della sua indagine con uno spirito ingenuo e arrendevole ma del tutto in contrasto con la forza d’animo di chi combatte contro depistaggi, sparizioni di prove e persone scomparse.

ustica

Caterina Murino in una scena del film

La situazione non cambia per quanto riguarda i dialoghi e soprattutto la recitazione, ben lontani dall’essere considerati un vanto per il film. Un peccato, soprattutto se si pensa all’estrema importanza del contenuto, al grande lavoro di oltre 3 anni su perizie e testimonianze e al grande valore etico del film.

Ustica vi aspetta nelle sale cinematografiche italiane da giovedì 7 aprile distribuito da INDIPENDENT Movies e ZENIT Distribution. Nel cast anche Lubna Azabal, Tomas Arana, Federica Martinelli, Paco Reconti, Yassine Fadel, Joe Capalbo, Jonis Bascir, Shelag Gallivan e Enrico Lo Verso.

Regia - 2.5
Scenegiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 1.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

2.6