Una pallottola spuntata (2025): recensione del film con Liam Neeson e Pamela Anderson
Una pallottola spuntata, un reboot folle ma incredibilmente funzionale: la recensione del film con Liam Neeson.
Oltre trent’anni fa, Una pallottola spuntata fu un successo critico e commerciale. Leslie Nielsen, con il suo viso incredibilmente serio riusciva a rendere ancora più esilaranti le gag, studiate e ben calcolate nella sua messa in scena, da ridefinire il genere poliziesco. Oggi, Una pallottola spuntata torna nelle sale con un reboot di cui non si deve aver paura, poiché Liam Neeson centra perfettamente l’obiettivo del suo predecessore. In una Los Angeles moderna, il tenente Frank Drebin Jr. (figlio dell’intrepido Frank Drebin di Nielsen) sventa una rapina in banca con un ingegnoso quanto impossibile travestimento e si trova subito a dover indagare sul caso di un possibile suicidio di un ingegnere informatico. La sorella del defunto, l’affascinante Beth (Pamela Anderson) non crede a questa ipotesi, e si propone di aiutare Frank nelle indagini, che andranno tutte a concentrarsi su Richard Cane (Danny Houston), proprietario dell’azienda Edentech, dove lavorava la vittima. Tra colpi di scena, sequenze surreali, il tenente Drebin Jr. riuscirà a risolvere il caso, rendendo fiero suo padre?
Una pallottola spuntata: un reboot caotico ed esilarante, eppure sorprendentemente funzionale

Senza troppi giri di parole, Una pallottola spuntata è uno di quei rari casi in cui un reboot funziona. Quando si cerca di riportare in scena un prodotto di decenni fa bisogna sempre fare attenzione ai tempi che cambiano. Una comicità come quella del film originale – volgare, un po’ fuori dagli schemi – era adatta per quel periodo, e probabilmente oggi sarebbe stata modificata per non risultare troppo politicamente scorretta. Il regista Akiva Schaffer è però molto attento nell’evitare di cadere nella banalità, quindi cerca di creare una sceneggiatura che si mostra sia fedele all’originale degli anni Ottanta, sia un adattamento più attuale. Il risultato è una scrittura che funziona dall’inizio alla fine, donando al film un ritmo sempre scorrevole, grazie alle innumerevoli battute fatta da botta-e-risposta tipiche della pellicola con Leslie Nielsen. Qui troviamo Liam Neeson in un ruolo completamente inedito: siamo abituati a vederlo nei panni di un duro dei film d’azione, sempre composto che raramente accetta un progetto più leggero. Eppure è proprio questa sua caratteristica peculiare d’attore a renderlo perfetto per il tenente Frank Drebin Jr.: da un attore del genere non ci si aspetta un ruolo simile. Ed è grazie alla sua faccia impassibile che la comicità è garantita. Neeson è spontaneo; fa ridere senza saperlo.
L’umorismo del reboot di Una pallottola spuntata rimane fedele al cult degli anni Ottanta, e qui è completamente rinato: le bizzarre scene, ai limiti del surreale e del grottesco, si incastrano perfettamente con il ritmo serrato e caotico che omaggia il classico con Nielsen. Pamela Anderson dimostra di avere una verve comica innata e non funge solo da spalla al protagonista, ma si inserisce nella scena dando spessore al suo personaggio, un po’ come ai tempi faceva Leslie Nielsen con la sua partner di scena Priscilla Presley (che appare anche in un cameo nel film).
Una pallottola spuntata: valutazione e conclusione

Superata la paura iniziale del reboot, Una pallottola spuntata è un film che convince dall’inizio alla fine. La pellicola riesce nell’impresa di mantenersi fedele al format originale, unendo la voglia di omaggiarlo e allo stesso tempo di modernizzarsi, per rendere la storia più attuale. Liam Neeson è l’interprete perfetto per il ruolo del poliziotto Frank Drebin Jr. poiché non ci si aspetterebbe mai di vederlo in un film simile. Ed è questo a renderlo divertente: il suo protagonista, come accadeva con l’originale, è coinvolto in situazioni comiche e grottesche, ma riesce sempre ad essere super serio. Una pallottola spuntata è quindi la dimostrazione che i reboot possono funzionare, se si riesce a trovare il giusto compromesso tra passato e presente.
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