Tiziano. L’impero del colore: recensione del documentario

L’inconfondibile pennellata di Tiziano vive nuovamente sugli schermi grazie al documentario diretto da Laura Chiossone e Giulio Boato. Un viaggio attraverso la storia, lo stile e i colori di un personaggio capace di essere ancora influente dopo più di cinquecento anni – raccontato tramite tecniche all’avanguardia e interviste.

Tiziano Vecellio è il pittore simbolo del ‘500 e narrare la sua storia significa anche realizzare uno spaccato della società dell’epoca e della città di Venezia. Così si apre la nuova stagione de La Grande Arte al Cinema di Nexo Digital: appuntamento in sala con Tiziano. L’impero del colore il 3, 4 e 5 ottobre 2022.

Tiziano. L’impero del colore e… dell’audacia

tiziano l'impero del colore recensione cinematographe.it

Il titolo di quest’opera si impegna a restituire le mille sfaccettature di un pittore passato alla storia come “il più eccellente di quanti hanno dipinto”. I colori raccontati sono anche i volti di Tiziano: artista prodigio, imprenditore di se stesso, innovatore pronto a osare, uomo che ha amato e che ha sofferto. Intrecciando la sua biografia con quella delle sue opere, il documentario riesce a strutturare contemporaneamente l’evoluzione dell’uomo e del suo stile. Lo spettatore viene stuzzicato attraverso curiosità e una moltitudine di interessanti dettagli espressi dagli studiosi intervistati – riscoprendo non solo i dipinti, ma tutto ciò che si cela dietro la loro creazione. Indubbiamente, le opere di Tiziano diventano ancora più magiche quando vengono spiegate in questo modo.

Il documentario si impegna a sottolineare le innovazioni nell’ambito dell’auto-imprenditoria e la costante brama di Tiziano nel realizzare opere che andassero ben oltre i semplici ritratti – di cui era comunque considerato il miglior autore dell’epoca. È affascinante osservare quanto Tiziano fosse vicino al concetto di diritto d’autore e salvaguardia del proprio stile.

La maestria tecnica per immergere lo spettatore nel racconto

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Tiziano. L’impero del colore è un film che sfrutta la totalità dei mezzi tecnici e tecnologici a sua disposizione, arricchendo il lato di storytelling con inserti visivi all’avanguardia. I dettagli e i colori dei dipinti emergono con successo – la qualità delle riprese riesce a restituirne la spettacolarità. Alcune opere e alcuni personaggi sono ricostruiti attraverso l’uso di attori, scenografie minimaliste, costumi precisi e giochi di luce ben studiati; l’utilizzo di queste sequenze potrebbe risultare irritante per alcuni e incrementare il livello d’immersione per altri.

Il nutrito cast di intervistati – che vede persino l’intervento dell’artista contemporaneo Jeff Koons – è composto da studiosi il cui compito è plasmare lo scheletro concettuale e aneddotico del documentario. Tutti gli studiosi possiedono punti di vista curiosi e significativi; la loro presenza prevale sulla narrazione centrale, esponendo quello che è forse il più grande difetto del documentario: la sottigliezza della struttura. Nonostante l’intenzione sia quella di seguire i beat drammatici comuni a ogni racconto, la voglia di tessere le lodi di Tiziano cancella parte del ritmo, generando nello spettatore una leggera stanchezza e un calo dell’attenzione in alcuni passaggi.

Tiziano. L’impero del colore: un docu-film per appassionati e non

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La maestria con cui gli elementi artistici vengono scomposti è già affascinante, ma il racconto della componente storica, sociale e culturale che permea l’idea di fondo di questo documentario è il suo punto di forza. Nonostante un documentario così specifico abbia come target audience quella degli appassionati d’arte, questi elementi extra lo rendono appetibile a tutti i tipi di spettatori. La narrazione, inoltre, è assolutamente diretta e accessibile, senza ricorrere a discorsi complessi e alienanti per chi non ha mai studiato Tiziano e la sua arte. Anzi, Tiziano. L’impero del colore si pone come un compendio essenziale quanto moderno, adatto a chi vuole scoprire il pittore per la prima volta e altrettanto utile a chi invece vuole approfondire la sua grandezza.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3.5
Sonoro - 2
Emozione - 2.5

2.6