The Stone: recensione del film di Arak Amornsupasiri dal FEFF 2025

Il fascino del mercato degli amuleti

The Stone è un film affascinante e avvincente sul giro d’affari degli amuleti. Un tema insolito che offre uno spaccato della Thailandia da un punto di vista inusuale: armi e religione in questo caso diventano un connubio perfetto di tensione, proiettili e tradimenti che portano al climax finale. 
Arak Amornsupasiri debutta al Far East Film Festival con il suo primo film da regista, dopo aver partecipato alle precedenti edizioni in qualità di attore.

Il mercato (nero) degli amuleti

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“Alcune storie sarebbe meglio non saperle mai”, sono queste le parole che vengono riferite ad Ake, protagonista del film, quando chiede informazioni sul precedente lavoro del padre, in cura presso un ospedale della città. Il giovane, per poter pagare le spese mediche, decide di vendere gli amuleti segretamente custoditi dal padre, ignaro di aver messo piede in un mondo molto più grande di lui. 
In Thailandia infatti circola un’enorme quantità di denaro intorno a questi oggetti, che secondo le credenze popolari servono come protezione persino dai proiettili. In particolare uno di questi amuleti ha la fama di essere leggendario: un Somdej appartenuto ad un boss e considerato scomparso per trent’anni. In una realtà dominata da avidità, truffe e inganni, Ake dovrà destreggiarsi per riuscire nel suo intento e salvare la vita di suo padre. 

The Stone: fiducia e tradimenti nel film di Arak Amornsupasiri

The Stone è una montagna russa di emozioni. Il cast dei personaggi di questa storia è interpretato in maniera magistrale dagli attori. Ogni volta che una nuova figura appare, dà una svolta imprevista agli eventi, apportando nuove informazioni sulla storia e sui personaggi che si pensava di aver già conosciuto. Passato e presente si mescolano con naturalezza in una sceneggiatura scritta con intelligenza, così come fiducia e tradimenti si susseguono ininterrottamente nella corsa per riuscire ad impadronirsi del Somdej del valore di cento milioni. 
Desideri personali e antichi rancori, rivincita o voglia di vivere senza rinunce, ogni attore incarna i valori che sono propri del personaggio che interpreta, stringendo improbabili e temporanee alleanze per riuscire ad avere la meglio. Quest’amalgama di sentimenti sfocia in un climax che brilla per la maestria con cui è girata: l’intera sequenza finale, per tutta la sua durata, è girata in un’unica stanza. Campo e controcampo, primi piani e dialoghi contribuiscono a creare un crescendo in cui tutte le certezze vengono ribaltate e il passato dei protagonisti viene messo a nudo, portando alla luce segreti inaspettati.

The Stone: valutazione e conclusione

The Stone è un film che riesce a coniugare sapientemente superstizione, emozioni, desideri e voglia di riscatto. Quella che inizialmente sembra essere solo la vendita di un oggetto usato, trascina il protagonista nei profondi meandri dell’avidità umana, in netto contrasto con i valori della religione e del simbolismo rappresentati dagli amuleti. 
Un viaggio emozionante che coinvolge fino alla fine ed emoziona con continui colpi di scena e rivelazioni che ribaltano la narrativa. Chi riuscirà a primeggiare nella corsa per avere il leggendario oggetto tanto conteso?

 

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 4.5

3.9