The Salvation: recensione

Inferno andata e ritorno, potrebbe sintetizzarsi così la vita e i momenti vissuti da Jon, un immigrato danese che si trova catapultato nel vecchio west, tra colonizzatori senza scrupoli e fuorilegge incalliti. Ottima come sempre, ma non è una novità, l’interpretazione di Mads Mikkelsen che si dimostra un attore in grado di ricoprire i ruoli più disparati, passado da interpretazioni leggere ad altre molto più vissute e corali. In grande forma anche Eva Green che sfoggia un’interpretazione composta dalla semplice mimica facciale, riuscendo a creare un personaggio affascinante e nello stesso tempo oscuro.
The Salvation è il nuovo film distribuito da Academy Two che vi aspetta in sala a partire dall’11 giugno, diretto con ottima mano da Kristian Levring, che conferma di aver avuto come fonti d’ispirazione i grandi pionieri del genere western tra cui Sergio Leone, John Ford e Akira Kurosawa. Coadiuvato da un cast davvero di primissimo livello, il film ripercorre in maniera piuttosto lineare le vicende classiche del tempo, con i soliti clichè western dove un cattivo minaccia sempre l’incolumità di una cittadina per bene. Il background storico è notevole e le ambientazioni sono molto ben curate, i costumi sono di ottima fattura anche se è difficile essere originali in un genere ampiamente sfruttato nel passato e ora in triste declino.

The salvation

Eva Green è Madelaine

The Salvation vede protagonista Jon (Mikkelsen) nei panni di un immigrato danese il cui unico desiderio è quello di portare sua moglie e suo figlio nella terra delle grandi opportunità, gli Stati Uniti d’America. Ma quando l’agognato momento arriva, entrambi gli affetti di Jon cadono vittime di un terribile crimine: vengono assassinati in maniera becera. Lacerato da un dolore insopportabile Jon trova e giustizia i responsabili della barbara aggressione, ma non sa che ciò ha appena compiuto scatenerà forze al di sopra delle sue possibilità, infatti il responsabile dell’omicidio è il fratello del cattivissimo colonnello Dalarue, un criminale che ricatta e tiene sotto il suo giogo lo sceriffo e l’intero villaggio di Black Creek. Alla notizia di una taglia sulla testa di Jon, il villaggio isola lo straniero e lo costringe a cambiare, da amabile e pacifico uomo di campagna a scaltro e astuto vendicatore. Riuscirà Jon a salvare il villaggio da Delarue e a compiere definitivamente la sua personale vendetta?

The salvation

Il colonnello Delarue

Ricalcando in maniera abbastanza evidente i classici del genere passato la pellicola risulta essere scorrevole ma non esalta il pubblico. L’eccessiva dose di violenza alla quale è sottoposta la pellicola (molti ma molti colpi di pistola in testa) fanno cadere il livello scenico un po’ troppo sullo splatter e questo non giova certo al divertimento del pubblico. In sostanza c’è troppo di già visto in questa pellicola anche sostanzialmente la prova attoriale e la regia risultano essere più che soddisfacenti. In fin dei conti siamo di fronte a un mix di generi in cui la figura di Jon è molto più simile a quella di Rambo che a quella di Joe lo straniero (Clint Eastwood in Per un pugno di dollari del 1964). The Salvation è un western che seppur dotato di pesanti stivali non riesce a lasciare un’impronta all’interno del panorama cinematografico, avvinghiandosi in maniera eccessivamente saprofitica alle divinità del genere.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.2
Sceneggiatura - 2.2
Fotografia - 3.7
Recitazione - 4
Sonoro - 2.2
Emozione - 2

2.9

Voto Finale