LFF 2018 – The Old Man and the Gun: recensione

The Old Man and the Gun, il film diretto da David Lowery presentato al BFI e a RomaFF13, è una storia vintage e intessuta di ironia.

“A me non interessa guadagnarmi da vivere, mi interessa vivere” diceva il vero Forrest Tucker, un inguaribile ladro gentiluomo che ha passato la vita a rapinare banche negli Stati Uniti fino al suo ultimo arresto all’età di 78 anni. Robert Redford ha scelto questo ruolo per chiudere la sua carriera, come protagonista del film The Old And and The Gun diretto da David Lowery (Il Drago Invisibile) e presentato in anteprima alla 13° edizione della Festa del Cinema di Roma.

Un po’ come il Frank Abagnale interpretato da Leonardo DiCaprio nel film Prova a prendermi, Tucker è un criminale ironico e affezionato al suo lavoro, per cui il pubblico e persino la polizia provano un misto di ammirazione e disapprovazione. Ha un codice etico che rispetta, veste sempre in modo impeccabile e si rivolge alle vittime in modo rispettoso e sensibile. Dopo essere entrato e uscito di prigione tantissime volte, superati i 70 anni, non ci pensa nemmeno a ritirarsi dalle scene e, insieme ai due colleghi interpretati da Danny Glover e Tom Waits, continua a portare avanti la sua discutibile attività, viaggiando continuamente per il paese, senza mai perdere il sorriso. Un giorno capita sulla sua strada Jewel, una donna semplice e solare interpretata da una Sissy Spacek in ottima forma. Quest’ultima ama i cavalli e vive in una grande casa in campagna, e tra lei e Tucker nasce una tenera amicizia.

The Old Man and the Gun: una storia vintage

The old man & the gun Cinematographe.it

Lowery sceglie uno stile vintage per raccontare questa storia ispirata all’articolo del giornalista David Grann pubblicato sul New York Times anni fa. Fin dai titoli di testa la fotografia e la struttura narrativa ricordano la New Hollywood, e Redford sembra tornare indietro nel tempo, con un personaggio che rende omaggio alla sua carriera. The Old and the Gun è un film profondamente nostalgico, non solo perchè annunciato come epilogo artistico dell’attore classe 1936, ma per l’atmosfera che appartiene al passato e la continua riflessione sul tempo. I personaggi si interrogano spesso sulla loro vita, su quello che hanno fatto e su cosa vorrebbero ancora fare prima che sia troppo tardi. E, quando questi personaggi sono interpretati da Sissy Spacek e Robert Redford, il confine sottile con la realtà provoca un particolare coinvolgimento da parte dello spettatore, che percepisce chiaramente la malinconia presente nelle loro parole.

The Old Man and the Gun: una trama intessuta di ironia e dinamicità

Tuttavia la sceneggiatura di The Old Man and the Gun punta anche molto sull’ironia. I confronti verbali tra i protagonisti sono brillanti e costruiscono gradualmente quel sentimento tenero che nasce tra loro, fin dal primo momento che si incontrano per caso su una strada statale. Una complicità e un’alchimia che funziona perfettamente sulla scena. Accanto a loro Casey Affleck nei panni di un poliziotto annoiato che si diverte a insegnare il mestiere ai propri figli e resta affascinato dalla personalità bizzarra di Tucker, mentre indaga sui suoi reati e cerca di ricostruire il suo cammino.

The Old man and The Gun mantiene un ritmo dinamico anche grazie a una colonna sonora vibrante e ricercata che accompagna i vari momenti di una storia intrigante, divertente e romantica. Redford non poteva scegliere un film migliore per firmare con stile la sua filmografia longeva e ricca di capolavori come I Signori della Truffa, La Mia Africa, Tutti gli Uomini del Presidente, Come eravamo, Butch Cassidy, A Piedi nudi nel Parco.

Il film, presentato anche al BFI, è in uscita nelle sale italiane il 20 dicembre 2018, distribuito da BIM.

Regia - 3
Sceneggiatura  - 3
Fotografia - 3
Recitazione  - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.3