The Foreigner: recensione del film

The Foreigner, il film diretto da Martin Campbell con Jackie Chan e Pierce Brosnan nel cast, è un action thriller che ha al suo interno molto più di quanto siamo stati abituati a vedere!

Per chi ama il cinema d’oriente pochi attori sono più importanti e più idolatrati di Jackie Chan, l’unico che può rivaleggiare per importanza ed impatto con il mito del grande Bruce Lee. Fin dagli anni ’70 Jackie ha conquistato il mondo con uno stile recitativo molto particolare, che combina le arti marziali con il meglio del cinema comico muto che fecero grandi Buster Keaton e Charlie Chaplin. Protagonista di uno sterminato numero di pellicole demenziali e simpaticissime, Chan si è tuttavia spesso permesso digressioni drammatiche, quando possibile. Tuttavia nessuna è stata così netta e radicale come in questo The Foreigner, diretto da Martin Campbell.

Campbell è il regista di action di grande successo e qualità come La Maschera di Zorro, Fuga da Absolom, Fuori Controllo, nonché dei due migliori Bond-Movie degli ultimi decenni come Golden-Eye e sopratutto Casinò Royale. Ed è alla sua robusta regia che dobbiamo un action movie dalle tinte fosche, che ricorda sovente certi cavalli di battaglia di Charles Bronson degli anni ’70, dove il nostro Chan è chiamato ad interpretare Ngoc Minh Quan, cuoco di un ristorante nella nebbiosa e trafficata Londra. Quan non ha bene più prezioso della giovane figlia Fan (Katie Leung) e quando quest’ultima rimane uccisa in un terribile attentato dinamitardo organizzato da quella che si fa chiamare la “nuova IRA”, in lui si risvegliano gli istinti più oscuri.

The Foreigner: un action thriller che rivela molto più di quanto ci si possa aspettare

The Foreigner recensione Cinematographe.it

Perché Quan non è sempre stato un cuoco. Ha un passato da veterano nella truculenta Guerra del Vietnam e decide di compiere la sua vendetta, di occuparsi personalmente di chi gli ha portato via tutto. Per farlo si rivolge prima a Scotland Yard, poi visti i magri risultati si rivolge nientemeno che all’influente politico Liam Hennessy (Pierce Brosnan), ex membro dell’IRA che pur non rinnegando il passato, si dice scioccato e adirato per l’attentato. Hennessy gli garantisce di essere all’oscuro di chi siano i responsabili, ma non convince Quan, che in breve tempo comincia a diventare per lui un incubo. Nel giro di poco tempo il padre assetato di vendetta, il politico, i servizi segreti e gli attentatori si troveranno al centro di un dedalo intricato e misterioso fatto di segreti, false piste e violenza.

Tratto dal romanzo del 1992 The Chinaman di Stephen Leather, il film di Campbell ha al suo interno molto più di quanto siamo stati abituati a vedere negli ultimi anni nel panorama dell’action thriller, sopratutto grazie (o meglio a causa) della filmografia di riferimento di star del calibro di Liam Neeson e Jason Statham. Sovente questi film infatti hanno personaggi molto semplici, molta azione ma sono prevedibili e sovente ripetitivi. Qui invece bisogna dare atto a Campbell di aver confezionato un film di enorme complessità narrativa rispetto agli altri film di genere, molto fedele al romanzo originale e dove il torto, la ragione e il concetto di colpa vengono sviluppati in lungo e in largo.

The Foreigner: vendetta e funambolismo nel film con Jackie Chan

The Foreigner recensione Cinematographe.it

La vendetta, motore trainante del film, corre su binari molto meno consoni di quelli che lo spettatore è stato abituato in questi anni, pur senza rinunciare ad un’azione che segue la tradizione del funambolismo estremo come nella miglior tradizione del cinema di Chan. Certo i cattivi sono cattivissimi, e forse il protagonista alla fin fine assomiglia un pò troppo ad un Jason Bourne d’oriente, ma è innegabile che la sceneggiatura di David Marconi (Nemico Pubblico e The Harvest tra gli altri) creata per questo The Foreigner sia la carte vincente del mazzo. Il tutto senza dimenticarci dell’ottima fotografia di David Tattersall (esperto nei film d’azione) e del montaggio della nostra Angela Catanzaro, che guidano lo spettatore in un mondo plumbeo, oscuro, autunnale e creano un’atmosfera presaga di morte e tensione.

The Foreigner ha in Jackie Chan un interprete efficace anche se forse dopo tanti decenni, vederlo distruggere i nemici senza la sua espressione stralunata in volto e in un contesto così drammatico è un po’ particolare. Il resto del cast comprende l’ex gelido ed odiatissimo Roose Bolton del Trono di Spade, Michael McElhatton, la star d’oriente Liu Tao, Charlie Murphy e Dermot Crowley, in un mix riuscitissimo tra Irlanda e Cina. Un discorso a parte merita l’ottimo Pierce Brosnan, dal momento che in The Foreigner si può dire che sovente sembri più lui il protagonista, alle prese con un personaggio ombroso, pieno di discrepanze ma impossibile da catalogare come completamente buono o completamente cattivo.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.3