The Anthrax Attacks: l’indagine sul killer dell’antrace – recensione del film Netflix

Il documentario di Dan Krauss che racconta l'indagine dell'FBI sugli attacchi terroristici del killer dell'antrace, avvenuti nei mesi successivi all'11 settembre 2001.

È disponibile su Netflix, dall’8 settembre 2022, il documentario The Anthrax Attacks: l’indagine sul killer dell’antrace, prodotto da BBC Studios e diretto da Dan Krauss, documentarista con all’attivo due nomination agli Oscar per The Death of Kevin Carter (2005) ed Extremis (2016).

Il documentario di Krauss ricostruisce l’indagine dell’FBI riguardante una serie di attacchi terroristici attuati, attraverso il recapito di lettere all’antrace a vari esponenti dei media e delle istituzioni, nei mesi successivi all’11 settembre 2001. A causa di tali attacchi morirono cinque persone e ne rimasero ferite diciassette. Molte delle vittime furono comuni impiegati delle poste. Il maggiore indiziato era il dott. Bruce Ivins, un biologo dell’USAMRIID (istituto di ricerca medica sulle malattie infettive dell’esercito degli Stati Uniti) che si suicidò nel 2008, non reggendo la pressione psicologica esercitata dall’FBI e dai media.

The Anthrax Attacks, recensione, Cinematographe.it

Proprio Ivins, interpretato da Clark Gregg, diventa il protagonista delle ricostruzioni degli eventi, messe in scena da Krauss. Infatti sebbene il film venga presentato come un documentario, il suo statuto di genere risulta molto più indefinito di quello che può apparire a una prima superficiale visione. Sono presenti filmati di repertorio tratti da programmi televisivi del periodo che va dal 2001 al 2008 e interviste a scienziati, parenti delle vittime e agenti dell’FBI. Queste ultime sono costruite, con una fotografia elaborata e fortemente post-prodotta, così da essere rese indistinguibili dalle immagini di finzione, improntate, a loro volta, sull’estetica dei thriller action. I filmati, lasciati nel formato televisivo dei tempi, 4:3, appaiono così slegati sia dalle interviste che dalle ricostruzioni. Krauss insomma pone come unica testimonianza fattuale, quella frammentaria data dall’informazione televisiva dell’epoca e stabilisce la parzialità della ricostruzione che emerge dalle interviste, accomunandola a quella della finzione esplicita.

The Antrax Attacks, recensione, Cinematographe.it

The Anthrax Attacks: un documentario sulla spettacolarizzazione di un attacco terroristico

Questo tipo di approccio è funzionale a indurre lo spettatore ad abbandonare la necessità di stabilire una verità oggettiva sulla colpevolezza di Ivins. Piuttosto The Anthrax Attacks, ponendosi come un’interpretazione soggettiva dei fatti, cerca di spingere il pubblico a riflettere sui meccanismi di spettacolarizzazione di un attacco terroristico. Come accadde anche con le immagini delle Twin Towers, quelle degli uffici postali in quarantena e degli scienziati forensi in tuta protettiva perdono i connotati di eventi reali, a causa del loro essere filtrate da una narrazione televisiva, che rimanda a scenari filmici. L’intera vicenda diviene insomma uno spettacolo mediatico, un thriller in cui è più importante provare la colpevolezza del sospettato principale, piuttosto che indagare sulle cause e le dinamiche del crimine.

Dalla riflessione su un simile meccanismo social-spettacolare deriva, per un verso, l’importanza che Krauss assegna al ruolo svolto dai media nell’inchiodare, di volta in volta, i sospettati del momento, alla loro funzione di capro espiatorio, atta a nascondere le mancanze del governo americano nella gestione degli attacchi. Per un altro verso, emerge invece il tentativo, non troppo riuscito per la verità, di scandagliare le motivazioni di Ivins e di conseguenza la sua personalità. Ovvero la personalità di un uomo fragile, affetto da turbe psichiche e ossessioni, nelle quali il documentarista sembra rintracciare gli indici di alcune idiosincrasie tipiche della cultura statunitense. Quella per la gioventù (la questione della confraternita universitaria femminile), per l’idealizzazione di un passato dove il bene e il male erano nettamente distinti (lo stesso Ivins affermava nelle sue email di provare nostalgia per un tale periodo) e la sempiterna necessità di trovare una rivincita sociale attraverso la violenza (l’episodio raccontato da Ivins per cui, spesso, andava in giro con una pistola carica, in attesa di una provocazione).

The Antrax Attacks, recensione, Cinematographe.it

In definitiva The Anthrax Attacks non aggiunge nessun elemento che possa gettare nuova luce sulla vicenda che ricostruisce. Mette piuttosto in dubbio l’ambizione del cinema del reale di poter in qualche maniera fornire un documento oggettivo sulle vicende storiche del nostro tempo. Lo fa negando alla base la differenza estetica/ontologica fra testimonianza dei fatti e loro messa in scena. Il compito di un’opera documentaristica, sembra affermare Krauss, non è quello di rappresentare una qualche verità oggettiva degli eventi, quanto quello di saper porre in atto una indagine sulle complessità dell’animo umano, tale da farci comprendere meglio le influenze esercitate sulla nostra identità e sulla nostra condotta sociale, dal contesto in cui viviamo. Mentre i fatti stessi si trasformano, indipendentemente dalla nostra volontà, in narrazioni televisive di un formato/periodo storico oramai alieno.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.8

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