Storia di un crimine: Mauricio Leal – recensione del thriller Netflix

Storia di un crimine: Mauricio Leal è un crime mystery Netflix che racconta una storia grottesca di true crime.

La passione odierna per il true crime è un dato di cui l’algoritmo utilizzato da Netflix per creare il proprio catalogo è certamente consapevole. Ed è proprio seguendo questo trend nascente e al contempo imperante che sempre più serie TV e film basati su casi reali di cronaca nera, giudiziaria, vengono inserite nei palinsesti di canali e palinsesti. Storia di un crimine: Mauricio Leal è la pellicola colombiana diretta dal regista Jacques Toulemonde disponibile in streaming su Netflix a partire dal 22 novembre 2023. Una data che separa, di giusto due anni, il raccapricciante caso di cronaca d’ispirazione a questa opera di finzione.

Leggi anche Storia di un crimine: Mauricio Leal – la storia vera dietro al film Netflix

La storia raccontata da Toulemonde è un conclamato duplice omicidio che ha diviso l’opinione pubblica nel novembre del 2021: la morte per accoltellamento del celebre hairsylist Mauricio Leal e di sua madre – trovata defunta al suo fianco – Marleny Hernandez. La pellicola segue passo per passo le indagini, inizialmente ripercorrendo eventi documentati di cronaca vera per poi – con il proseguire della storia – diventare una disamina psicologica soggettiva ed artistica delle motivazioni personali di ogni personaggio.
I protagonisti della vicenda diventano, dunque, da duplicati di persone realmente esistenti, veri personaggi di finzione, figli di una speculazione registica che cerca di dare una spiegazione alla verità con la lettura artistica, emozionale e figurativa di una storia fantastica.

Storia di un crimine: Mauricio Leal è un thriller dal taglio gelido ma con un ritmo incalzante

Storia di un crimine: Mauricio Leal recensione - cinematographe.it

Storia di un crimine: Mauricio Leal è un thriller creato da chi conosce bene il genere, avendolo studiato nel particolare e in base ai migliori classici del cinema americano. Il regista colombiano Jacques Toulemonde Vidal è un attento artigiano che ripercorre con attenzione tutti i passi dell’indagine che ha portato alla scoperta, ancora non ufficiale o definitiva, della torbida realtà dietro questo sanguinoso caso. La morte dell’ hairstylist delle star Mauricio Leal e di sua madre, apparentemente un omicidio-suicidio, viene messa in scena con abbondanza di particolari, per lo più conosciuti al pubblico interessato al caso. Ma presto la misteriosa figura del fratello Jhonier Leal, l’unico ad avere un movente sensato per sterminare la sua famiglia, viene messa al centro della vicenda con abilità drammaturgica, un momento di ottima scrittura che sgancia il film dalla forma del mero adattamento e gli conferisce la struttura d’opera di finzione.

La crescente miscela di verità e dimensione speculativa – in cui la psiche del presunto killer Jhonier viene immaginata e messa in scena – diventa un affascinante studio della mente criminale. La pretesa della pellicola non è quella di raccontare una realtà assodata, i fatti nudi e crudi, ma quella di costruire una possibile spiegazione, una dimensione parallela dell’emotività in cui la personalità dei protagonisti si dispiega come una grande tela colorata davanti allo sguardo dello spettatore.

Nonostante la procedura standard del crime venga in parte ricalcata, ricopiata pedissequamente, il vero divertimento da trarre per il pubblico è proprio nel regno delle possibilità che Toulemonde Vidal offre come prodotto artistico, individuale. Le performance degli attori, che provano a riprodurre nel campo della recitazione l’operazione attuata nella sceneggiatura e nella regia, sono realistiche ma anche istrioniche e convincenti. In particolare, colpisce l’intensità della detective interpretata con serietà e impegno dall’attrice Juana del Rìo, impegnata stoicamente nella scoperta della verità nascosta di un omicidio così efferato, un vero massacro. Convincono anche Alejandro Gómez Valencia, un attore di teatro non molto conosciuto nella scena cinematografica colombiana, e Johan Velandia nei ruoli, rispettivamente di Mauricio e Jhonier Leal. Velandia è inquietante, imprevedibile e insospettabile, forse non completamente fedele alla persona di Jhonier, ma rappresenta senza alcun dubbio un villain riuscito e spaventoso.

Valenica, nel ruolo del carismatico ma fragile – e tossicodipendente – Mauricio, è sempre al limite tra la macchietta e il rispetto del suo personaggio ma riesce a restare nella misura utile della cifra recitativa. La pellicola, nel suo complesso, risulta essere un thriller riuscito e compatto, la cui attrattiva va oltre la mera fascinazione nei confronti del true crime.

Storia di un crimine: Mauricio Leal – valutazione e conclusione

Storia di un crimine: Mauricio Leal - cinematographe.it

Storia di un crimine: Mauricio Leal è un valido intrattenimento crime offerto dalla piattaforma streaming Netflix, un thriller affascinante e misterioso ricco di implicazioni noir. La storia di cronaca nera viene trasposta con la giusta fedeltà, ma senza schiavitù alla realtà: il regista riesce a coniugare la mera narrazione dei fatti con una fredda precisione e la sua inventiva personale, una sorta di lettura degli event alla luce della sua opinione ma anche della sua concezione del mezzo cinematografico.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.8

Tags: Netflix