Star Trek – Il futuro ha inizio: recensione del film di J.J. Abrams

“Lunga vita, prosperità e… grande Giove!”

Tutto è cambiato in Star Trek – Il futuro ha inizio: nel film di J.J. Abrams a causa di un paradosso temporale Kirk non è più al comando della USS Enterprise e ci sono due Spock. Com’è possibile?

Data Stellare 2233. La USS Kelvin è in orbita attorno ad una supergigante rossa, per conto della Federazione dei Pianeti Uniti, quando un’enorme astronave romulana compare misteriosamente dall’interno di un buco nero. Quando la nave spaziale della Federazione viene attaccata dal veicolo romulano,  il capitano Robau accetta l’invito del capitano Nero per negoziare il cessate il fuoco, ma viene tragicamente ucciso. Il primo ufficiale George Kirk (Chris Hemsworth) diventa così il nuovo comandante della Kelvin, riuscendo per miracolo a trarre in salvo la maggior parte dell’equipaggio, tra cui la sua compagna Winona (Jennifer Morrison) che sta per dare alla luce il futuro capitano dell’USS Enterprise, James Tiberius Kirk.

Ma cosa sta cercando il brutale capitano Nero? L’ambasciatore Spock (Leonard Nimoy), il leggendario primo ufficiale dell’Enterprise tornato indietro nel tempo assieme alla nave romulana. Questa dislocazione temporale ha così creato un universo parallelo che vede le sorti dei protagonisti della serie originale completamente mutate, o quasi.

Star Trek - Il futuro ha inizio

Il genio di J.J. Abrams ci introduce alla storia in medias res, come dalla tradizione trekkiana, e dal prologo in poi il ritmo della narrazione è serrato e avvincente. Il piccolo James T. Kirk cresce senza il padre, la sua vita vira decisamente verso un percorso più scapestrato e ribelle, ma il destino è dietro l’angolo.

È infatti il capitano Christopher Pike (Bruce Greenwood) in persona a spronare James ad abbracciare la causa della Federazione: il viaggio inaugurale dell’Enterprise è alle porte e James decide di accettare l’invito di Pike. Sull’Enterprise James fa la conoscenza del dottor Leonard “Bones” McCoy (Karl Urban), Nyota Uhura (Zoë Saldaña), Montgomery Scott (Simon Pegg),  Hikaru Sulu (John Cho), Pavel Chekov (Anton Yelchin, purtroppo scomparso prematuramente poco tempo fa) e del giovane Spock (Zachary Quinto).

Star Trek - Il futuro ha inizioLascia qualche perplessità la rapidissima scalata di Kirk: da essere praticamente uno sconosciuto e non contare assolutamente nulla all’interno della Federazione, James arriva clamorosamente a comandare l’Enterprise in occasioni a dir poco bizzarre e decisamente fin troppo rapide. Più che merito del destino, sembra essere una falla nella sceneggiatura.

Nonostante ciò, Star Trek – Il futuro ha inizio cattura lo spettatore in un vortice di emozioni, principalmente grazie ad un montaggio sopraffino, al trucco perfetto da Oscar e all’impronta decisiva di J.J. Abrams. Il regista piazza con precisione millimetrica un numero indefinito di omaggi e citazioni della saga originale e dei successivi film, che fanno sbrodolare dal godimento i fan storici, ma sanno anche catturare i neofiti della saga.

Star Trek - Il futuro ha inizio

Dove c’è J.J. Abrams c’è qualità, inventiva e voglia di sconvolgere il pubblico: da Lost a Star Wars: Il Risveglio della Forza, passando per Mission Impossible III e Super 8, tutto ciò che il regista statunitense tocca diventa oro. Non fa eccezione Star Trek – Il futuro ha inizio, probabilmente uno dei film più avvincenti dell’enorme saga trekkiana.

Regia - 5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 4.5
Emozione - 4

4.1