Sex & Drugs & Rock & Roll – Stagione I: recensione

Le dieci puntate sono filate via in un battito di ciglia e Sex & Drugs & Rock & Roll non è di certo passato inosservato. La comedy di casa FX Networks, con protagonisti Denis Leary, John Corbett, Elizabeth Gillies, Robert Kelly, Elaine Hendrix e John Ales, è riuscita a stupire nonostante delle aspettative abbastanza trattenute.
Come potrete ricordare, infatti, dalla nostra recensione del primo episodio – Don’t wanna die anonymous – SDRR vedeva l’introduzione dei protagonisti della serie: Johnny Rock, ormai ricordato come meteora degli anni ’90, è senza ingaggi ed in preda ad una crisi di mezza età. Con Ava e i vecchi membri della sua band, gli Heathens, il bassista Rehab e il batterista Bam Bam, frequentano assiduamente i locali più in della scena musicale newyorkese nella costante ricerca di uno stile di vita all’insegna dei precetti delle più grandi rockstar. Quando dal nulla sbuca fuori una figlia venticinquenne affamata di successo, Gigi, nata da un fugace rapporto tra Johnny e una groupie dell’epoca, gli equilibri cominciano a vacillare.

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I dieci episodi da poco più di 20 minuti circa, scorrono fluidi in un turbinio di battute politicamente scorrette e taglienti riferimenti al mondo dello spettacolo. Con un soggetto molto semplice, Sex & Drugs & Rock & Roll, si propone come una velata satira allo show business musicale, mettendo in primo piano le vicende dei protagonisti. Se a primo impatto, i personaggi potevano sembrare superficiali e animati da soliti clichè, con lo scorrere degli episodi, abbiamo avuto modo di conoscerli, approfondirli e, perché no, capovolgere le nostre considerazioni iniziali.
Johnny Rock interpretato da Denis Leary è il mattatore dello show. Il suo personaggio non accetta le mode del momento, ma vive nel ricordo del passato. Con l’arrivo di Gigi, Johnny deve far fronte ad una nuova sopraggiunta responsabilità: quella paterna. Il nuovo approccio viene quindi a cozzare con il suo estremo stile di vita, letteralmente stupefacente. Il rapporto con sua figlia si costruisce pian piano e, nonostante i continui contrasti, diventa per entrambi un modo per cambiare: da una parte, infatti, vediamo l’impegno di Johnny nel non deludere la ragazza, mettendosi da parte, curando le sue dipendenze – spesso senza successo – e insegnandole i trucchi del mestiere; dall’altra vediamo Gigi sempre meno macchietta e sempre più leader di un nuovo gruppo, The Assassins. La ragazza ci sa veramente fare e il suo aspetto provocante, altro non fa che impreziosire il suo personaggio.
Inizia una relazione turbolenta con Flash, chitarrista e songwriter rientrato nella band dopo una collaborazione con nientepopodimeno che Lady Gaga. Interpretato da John Corbett, Flash, risulta, alla fine, forse il personaggio meno amato fra tutti, eppure non meno interessante: dotato di sex appeal, non perde occasione di stuzzicare il suo amico/nemico Johnny, giocando con Gigi e forse, proprio per questo, intraprendendo una relazione basata su fasulli presupposti.
E quindi il rapporto stretto fa i membri della band e la ribellione di coloro che, solitamente, sono messi in seconda fila: il batterista ed il bassista. Rehab e Bam Bam sono quasi una coppia a parte: esilaranti nel loro modo di sperimentare un nuovo genere musicale.

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Dialoghi freschi e serrati mantengono un ritmo molto sostenuto che viene intramezzato da una colonna sonora trascinante. Anche i brani originali, scritti appositamente per la protagonista, nulla hanno da invidiare al pop-rock del momento – non ci sorprenderebbe l’uscita ufficiale della colonna sonora di questa prima stagione, ora disponibile gratuitamente su Spotify.
E non mancano, come già citato poco fa, intense frecciatine al mondo della musica, ora troppo patinato, troppo virtuale, troppo elettronico e poco autentico. Con stratagemmi a volte geniali, a volte meno, veniamo catapultati nel mondo delle star musicali: troppo attente all’immagine meno che all’arte che dovrebbero coltivare…la Musica.

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Una serie tutta da scoprire, ricca di citazioni musicali, guest star d’eccezione, che riesce a farsi amare perchè, nella sua semplicità, diverte, talvolta spiazza, e perchè no, fa riflettere. Un’ultima puntata sottotono e lasciata in sospeso fa presagire una continuità in un’eventuale seconda stagione. In attesa di novità a riguardo, la consigliamo a chi non l’ha ancora vista: va bevuta tutta d’un sorso, come uno shot di Vodka, come una botta e via.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.2
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.2
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4
Emozione - 3.5

3.5

Voto Finale