Ritorno allo spazio: recensione del documentario Netflix con Elon Musk

Con immagini, testimonianze reali dei personaggi coinvolti, i loro racconti intriganti e le emozioni autentiche, Ritorno alla spazio è un'esperienza immersiva sulle missioni spaziali.

La macchina da presa dei registi premiati agli Oscar Elizabeth Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin puntata verso il cielo per immortalare l’ascesa del programma SpaceX e lo sforzo ventennale dell’ambizioso imprenditore Elon Musk – l’uomo delle stelle protagonista di Ritorno allo spazio – di rilanciare i progetti americani per il turismo spaziale. Il film documentario sui recenti sviluppi dell’industria spaziale offre una panoramica del globo e dello spazio profondo vista dalla Stazione spaziale internazionale e fa assistere il pubblico a eventi straordinari: la vita tra le stelle in assenza di gravità, l’alternanza di albe e tramonti con vista globo, la percezione di una “fragilità rassicurante” nell’immensità buia dello spazio. I registi ci regalano un ritratto intimo anche degli ingegneri e astronauti selezionati per la missione SpaceX Crew Dragon Demo 2: i veterani della NASA Bob Behnken e Doug Hurley ripresi dal momento del decollo (il lancio è avvenuto il 30 maggio 2020); accompagnano gli spettatori in un viaggio verso la Stazione spaziale internazionale e all’interno del controllo missione con Musk e con il team di SpaceX, fino al più rischioso rientro della capsula sulla Terra. Ritorno allo spazio è disponibile per la visione su Netflix dal 7 aprile 2022.

Ritorno allo spazio: Elon Musk e il sogno di una civiltà spaziale

Ritorno allo spazio prende avvio con la strada panoramica che porta alla navicella Crew Dragon che riporterà gli astronauti Behnken e Hurley sulla Stazione spaziale internazionale, decollando dagli Stati Uniti per la prima volta dopo nove anni. “SpaceX Crew Dragon Demo 2” è il nome della missione del volo di prova con equipaggio ( l’ultimo test della Nasa per certificare SpaceX come vettore aerospaziale) della capsula Crew Dragon di SpaceX, battezzata “Endeavour” da Hurley e Behnken: il primo volo orbitale con equipaggio di un veicolo statunitense dall’ultimo lancio del programma Space Shuttle avvenuto nel luglio del 2011. “SpaceX Crew Dragon Demo” è stata una missione storica, che ha aperto l’era dei voli spaziali privati: per la prima volta una navetta privata ha portato un equipaggio sulla Stazione spaziale internazionale. Infatti, dall’inizio dell’era spaziale, solo quattro soggetti sono stati capaci di mandare in orbita una capsula e di riportarla sulla Terra: Stati Uniti, Russia, Cina e Elon Musk!

Ma come si è arrivati a “SpaceX Crew Dragon Demo”? Si è partiti dall’intensità di un sogno e dall’idea “che esplorare, estendersi nello spazio, non può che renderci migliori” di un personaggio sempre impegnato a far parlare di sé: il multimilionario del settore digital Elon Musk, che ha investito tutto ciò che aveva in un’azienda per fare quello che la Nasa non faceva da tempo, e cioè rilanciare l’esplorazione spaziale, perché “la Terra è la culla dell’umanità, ma non si resta nella culla per sempre; il tempo di andare avanti, uscire tra le stelle, espandere l’orizzonte della coscienza umana”. SpaceX è nata proprio per questo, per “affrontare un problema vitale per l’umanità -spiega Muskse vogliamo diventare una civiltà spaziale ci servono dei razzi completamente riutilizzabili”. Creando un razzo riutilizzabile con cui si può arrivare nello spazio con un decimo della spesa e con un evidente grande risparmio, Elon Musk e SpaceX ce l’hanno fatta a rivoluzionare l’industria spaziale. Si è aperta, dunque, una nuova era delle missioni spaziali private; il magnate non ha dubbi che ci siano ora le reali condizioni per tornare sulla Luna, starci più a lungo e creare una base, per poi arrivare su Marte.

Il documentario illustra i recenti sviluppi dell’industria spaziale

Il film documentario illustra i recenti sviluppi dell’industria spaziale. SpaceX infatti continua ad essere il regolare fornitore della Nasa per i viaggi degli astronauti da e verso la Stazione spaziale internazionale; il team di Elon Musk sta sviluppando inoltre un sistema di lancio completamente riutilizzabile noto come Starship con l’obiettivo di andare sulla Luna e creare colonie su Marte. Questo viaggio nello spazio diretto da Elizabeth Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin spinge anche a una riflessione sul diventare resiliente passando dal fallimento al successo perché la squadra di ingegneri di SpaceX è arrivata al successo, è andata in direzioni mai esplorate prima, passando però attraverso grandi sacrifici economici e decenni di lavoro, sforzi e lanci falliti, e il nuovo film Netflix lo mostra senza superflue celebrazioni, perché spesso la realtà è più magica, intensa, devastante e coinvolgente della fantasia. Ritorno allo spazio riesce a trasmetterci questo, a farci percepire la tensione di una missione i cui pericoli sono chiari a tutti, perché il volo spaziale non ammette errori. Le immagini, le testimonianze reali dei personaggi coinvolti, i loro racconti intriganti e le emozioni autentiche contribuiscono a fare dell’opera un’esperienza immersiva sulle missioni spaziali.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3

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