Risorto: recensione del film di Kevin Reynolds

Risorto di Kevin Reynolds è l’ennesimo film sulla storia di Cristo e in uscita il 17 marzo distribuito da Warner Bros. Pictures. La prima domanda che ci viene da fare è “C’era veramente la necessità di far uscire un nuovo film su questo argomento?”. Risorto prende spunto dall’omonimo libro scritto da Angela Hunt in uscita l’8 marzo. La scrittrice vanta una pubblicazione di più di cento libri e cinque milioni di copie vendute in tutto il mondo. Il dottorato in Studi Biblici della scrittrice Hunt ci immerge direttamente nel tema centrale del film, che ha dalla sua parte il fatto di non trattare l’argomento come spesso è stato fatto, ovvero analizzando le ultime ore di vita di Gesù, la Passione, la Morte e la conseguente Resurrezione attraverso gli occhi dei suoi seguaci ma attraverso quelli di Clavio, un tribuno romano interpretato da Joseph Fiennes (famoso anche al pubblico giovanile per aver preso parte alla serie tv American Horror Story: Asylum).

Su questo piano il film si distacca dal lungo filone, infatti Clavio è il miglior tribuno di Ponzio Pilato, è colui che non fa in tempo a lavarsi del sangue dei ribelli che ha sconfitto durante una rivolta prima di essere convocato dal prefetto della Giudea per ultimare la crocefissione di colui che, credendosi un re, crea scompiglio e dev’essere ucciso. Clavio è quindi colui che segue gli ordini del suo capo, è ambizioso e vuole ottenere una carica importante a Roma, avere abbastanza denaro per vivere in modo dignitoso in una villa fuori Roma con la sua futura famiglia, in pace. Clavio sa a malapena cos’è successo mentre era impegnato a sedare la rivolta fuori dalle mura della città e conclude con dignità il suo compito: sedare ogni forma di rivolta prima dell’arrivo dell’imperatore Tiberio in Giudea.

Risorto: un tribuno in cerca della verità

Risorto può essere diviso in due parti: la prima è quella dell’inchiesta, infatti dopo che Gesù risorge sia Ponzio Pilato che i sacerdoti del Sinedrio iniziano una “caccia al cadavere”. La possibile resurrezione di Gesù, infatti, risulterebbe pericolosa ad entrambe le fazioni. Clavio viene così incaricato di cercare tutti i seguaci e di interrogarli, cercando di capire dove abbiano nascosto il corpo di colui che chiamano messia. Ma c’è un momento in cui il film cambia radicalmente: quando Clavio intravede Maria Maddalena, interrogata proprio il giorno precedente, decide di seguirla ma quello che scopre è sorprendente: Gesù scambia sorrisi insieme ai suoi seguaci mentre mangiano seduti attorno ad un tavolino. Questo è l’inizio della seconda parte del film, quella più spirituale e didascalica. Purtroppo il tono diventa quello di una bella lezione di catechismo, con tanto di narrazione di episodi tratti dal Vangelo, che appesantiscono il tono del film.

Risorto

Il tribuno Clavio con gli apostoli

Non si può dire che anche le doti recitative salvino Risorto: il dissidio interiore del tribuno romano non trova una valida interpretazione in Joseph Fiennes, che sfodera muscoli e bicipiti ma poca sostanza. Non convince l’attore protagonista, non convince la seconda parte del film e tantomeno i sorrisi inebetiti di coloro che non hanno più paura perché la vita eterna li attende. Chiude il cerchio l’ultima scena in cui compare Gesù avvolto dalla luce divina che, dopo aver indicato agli apostoli la via della predicazione, scompare con tanto di sfondo brillante del sole alzando un vento rivelatore.

Ciò che resta di Risorto è lo smarrimento di Clavio che in questo caso riflette lo smarrimento dello spettatore e ci riporta alla domanda iniziale: “Tutto ciò era necessario?”.

Regia - 2
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 1.5
Sonoro - 2
Emozione - 0.5

1.7