Rara – una strana famiglia: recensione del film di Pepa San Martin

Amaramente delicato e straordinariamente sensibile: Rara è il film di esordio nel lungometraggio della regista cilena Pepa San Martin.

Sara (Julia Lubbert) ha 12 anni e vive con sua madre Paula (Mariana Loyola), sua sorella Cata (Emilia Ossandon) e Lia (Agustina Munoz), la compagna di sua madre. Sara è serena, gioca a pallavolo, trascorre il tempo libero con la sua amica Pancha e quasi quotidianamente battibecca con la sorellina Cata per via dei suoi capricci infantili. Sara e Cata sono molto affezionate a Lia, insieme con Paula compongono una famiglia a tutti gli effetti, fatta di complicità e condivisione.

Rara

Quando Sara sta per compiere 13 anni e si affaccia all’adolescenza, sentendo svegliare in se anche l’interesse per un compagno di scuola, inizia a percepire una diversità che la fa sprofondare in una crisi interiore difficile da gestire da lei stessa e da chi le sta intorno. Ad aggravare maggiormente la situazione sopraggiunge la voglia di suo padre Victor (Daniel Munoz) di ottenere a tutti i costi la custodia di entrambe le figlie.

Sara, in una particolare fase di transizione, si trova ad essere fine e mezzo di una strumentalizzazione psicologica imposta direttamente da se stessa e di cui si ritroverà vittima insieme alla sorella più piccola e alla sua “rara” famiglia.

Nessuno le impone nulla, nessuno la coinvolge in obblighi familiari e affettivi, eppure in Sara il disagio è fortemente presente e frutto di un retaggio culturale – probabilmente ipocrita – che proviene direttamente da auto-imposizioni e da meccanismi automatici della nostra società.

Rara

Rara è un film in cui, nonostante una chiara distanza tra lo spettatore e Sara – la protagonista, è facilissimo immedesimarsi con lei, domandandosi il perché delle imposizioni e dei disagi riguardo una tematica attuale e complessa.

Il film con uno stile registico lineare e senza fronzoli c’entra il punto della questione da subito, senza tergiversare, senza porre giudizi che sarebbero stati superflui o dirottatori di un messaggio specifico che il film stesso non vuole dare.

Pepa San Martin si è dimostrata abile e in grado di trasmettere in Rara una storia dal contenuto potente in una cornice solo apparentemente impotente.

Ciò che colpisce, inoltre, positivamente di questo film è la vicinanza a quei teen movie dove la protagonista – quasi sempre una ragazza – vive un turbamento psicologico ed emotivo con l’inizio dell’età adolescenziale. Si potrebbe addirittura dire che Rara è un qualsiasi film sulle tematiche adolescenziali, ben scritto e ben diretto, che cela in se qualcosa di molto più profondo e complesso e che viene rilasciato man mano che si procede con la visione, in una lenta e sensata scoperta di una situazione che si manifesta nella quotidianità. In questo caso, la tematica dell’omosessualità viene affrontata e raccontata con lucida semplicità, l’arma migliore per contrastare l’omofobia ancora interiorizzata e inconsapevole nella nostra società.

Guardare Rara, la cui sceneggiatura è firmata dalla San Martin insieme a Alicia Scherson ed è basata su una storia vera, è come leggere un racconto breve per ragazzi, uno di quei racconti che ti stupisce per la purezza degli intenti.

Un film da vedere per educare senza condizionare.

Rara

Dopo essere stato presentato a Giffoni Film Festival 2016, Rara di Pepa San Martin ha vinto il Premio Miglior Film della sezione Generation KPlus al Festival di Berlino, il Premio Sebastiane Latino e il Prezio Horizontes Latinos al Festival di San Sebastian 2016 e il Premio Migliore Attrice alla giovane Julia Lubbert e il Premio del pubblico per il Miglior Lungometraggio al Queer Lisboa – International Queer Film Festival 2016.

Rara – una strana famiglia sarà nelle sale a partire dal 13 Ottobre 2016 distribuito da Nomad Film Distribution.
Regia - 4.5
Sceneggiatura - 4.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4.5
Sonoro - 4
Emozione - 5

4.4