Pastrone! – recensione del documentario di Lorenzo De Nicola

Recensione del documentario su Giovanni Pastrone, pioniere del cinema muto italiano, che racconta i suoi lati inediti e misteriosi.

Pastrone! è il primo lungometraggio di Lorenzo De Nicola sulla figura leggendaria e misteriosa di Giovanni Pastrone, pioniere del cinema in Italia, regista di Cabiria, primo kolossal italiano, personaggio dai mille ingegni. La voce narrante è di Fabrizio Bentivoglio. Il film, premiato come Miglior documentario italiano al Riff Awards 2019,  sarà presentato al Cinema Palazzo di Torino venerdì 17 luglio nell’ambito del Glocal Film Festival. Una produzione Clean Film e Lab 80 Film.

Sui libri di storia del cinema Giovanni Pastrone è il regista e massimo esponente del cinema muto italiano che ispirò addirittura David Wark Griffith molto prima del successo di Nascita di una Nazione, che in collaborazione con Gabriele D’Annunzio nel 1914 diede vita al primo film italiano che cambiò la storia del cinema, che sotto lo pseudonimo di Piero Fosco produsse e diresse altri successi creando personaggi come Maciste e che a capo della sua casa di produzione Itala Film portò grandi innovazioni alla settimana arte.

Pastrone! – Un uomo dal multiforme ingegno

Pastrone! è molto più che un semplice e didascalico documentario biografico: è una vera e propria indagine su una figura tanto misteriosa quando rivoluzionaria e non solo nel campo cinematografico. Per Lorenzo De Nicola la figura del regista di Cabiria è un’ossessione che parte sin dall’università quando documentandosi su Pastrone per scrivere la sua tesi di laurea scopre che dietro quest’uomo c’è molto altro. Un uomo dal multiforme ingegno, se vogliamo scomodare Omero, che mirava alla perfezione, alla conoscenza, al raggiungimento di livelli altissimi in ogni sua attività.

Pastrone!, cinematographe.it

Ragioniere, violinista talentuoso, regista, produttore, inventore e medico autodidatta. Una vita da film costellata da tanti punti oscuri che De Nicola riesce a portare alla luce, grazie a una ricerca lunga e minuziosa, all’aiuto del nipote Gianni Pastrone e di numerosi studiosi e testimoni. Ma è il ritrovamento per caso di un antico manoscritto in un mercatino di Reggio Emilia a dare una svolta al lavoro certosino di Lorenzo De Nicola. Virus et homo è l’autobiografia di Giovanni Pastrone: 300 pagine nelle quali i suoi pensieri su carta rivelano la genialità e la profondità d’animo di un uomo che è passato “in sordina” alla storia. Quello che ne viene fuori è un pensatore lungimirante, uno studioso preparato e acuto, curioso di ogni aspetto del mondo che lo circondava, mosso da smisurata ambizione e dalla voglia di primeggiare su tutto.

Pastrone! – Un documentario per scoprire un inedito Pastrone

Pastrone!, cinematographe.it

Dopo la cocente delusione che gli dà il cinema, intorno al 1919 quando il sonoro prende il sopravvento e quando comprende che la “sua creatura” non gli appartiene più, Pastrone decide di voler esplorare nuovi campi e di dedicarsi da autodidatta agli studi medici che da sempre lo affascinano per realizzare “il più scandaloso e ancestrale dei sogni”: sfidare la morte, prolungare la vita, battere il male. E in un certo senso ci riesce facendo delle scoperte inedite e “miracolose” per la lotta contro i tumori. Un metodo rivoluzionario che già 80 anni fa, secondo le testimonianze riportate nel documentario, avrebbe guarito numerose persone da mali all’epoca incurabili attraverso una macchina di sua invenzione. E tutto a titolo gratuito. Pastrone, infatti, voleva realizzare il sogno impossibile di un metodo di cura “democratico” accessibile a tutti perché non voleva fare “di un dono di Dio triste mercato”. Un sogno che si schiantò con le logiche del profitto e che, per suo volere, morì con lui.

Pastrone!, cinematographe.it

Con una regia dinamica ed emozionale, commentata dalle belle e suggestive musiche di Davide Tomat e Federico Bisozzi, De Nicola mescola le sue considerazioni, frutto di un lungo lavoro di ricerca iniziato nel 2000, allo svelamento graduale e documentato di tutti gli aspetti di una vita straordinaria e poco conosciuta. Il regista realizza in prima persona un’inchiesta densa, avvincente e meticolosa attraverso documenti, interviste a studiosi, storici, testimoni della sua attività medica e le stesse parole di Pastrone riportate nel Virus et Homo interpretate intensamente da Fabrizio Bentivoglio. Quello che ne viene fuori è il ritratto epico e romantico di un uomo che è andato oltre i suoi limiti, studiando per il bene comune, la cui grandezza è rimasta imbrigliata nelle trame del tempo. Un documentario necessario per recuperare la memoria di un uomo la cui fama è riduttiva rispetto al suo importante lavoro e che racconta molto altro: l’altruismo di Pastrone, le sue impossibili intenzioni, la sua bellissima chimera che “ricchi e poveri nel mondo intero tutti farete ugualmente beneficiare di quanto io ebbi la ventura di svelarvi, e amici e nemici, tutti! E la grande maggioranza dell’umanità! Quanto durerà così la giovinezza? Quanto la vita?”.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

4